ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18977

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 08/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18977
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   il controllo delle attività della pesca e la lotta alle infrazioni sono azioni che ogni Stato membro dell'Unione europea è tenuto a compiere; per questo gli Stati membri che non rispettano tali norme sono perseguibili in base alla procedura d'infrazione;

   com'è noto tali controlli sono previsti dagli articoli 38-43 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tufe), dal regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca;

   numerosi sono i casi che vedono coinvolti gli uomini delle Capitanerie di Porto nelle operazioni di controllo sulle attività di pesca. Com'è noto il Centro controllo nazionale pesca (Ccnp), anche con l'entrata in vigore del nuovo regolamento europeo di cui sopra, oltre al monitoraggio e al contrasto elle attività illegali su tutta la filiera della pesca, ha il compito di redigere il Registro nazionale delle infrazioni. Tale registro riporta tutti gli illeciti commessi in materia di politica della pesca;

   inoltre, ai sensi dell'articolo 22 del decreto legislativo n. 4 del 2012, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si avvale del Centro di controllo nazionale della pesca (Ccnp) del Comando generale delle capitanerie di porto, presso la cui centrale operativa Imrcc è istituito il centro di monitoraggio della pesca (FMC – Fisheries Monitoring Centre), operativo 24 ore su 24;

   secondo i dati pubblicati sul Rapporto annuale 2016 dal Comando generale delle capitanerie di porto, terzo reparto, l'attività svolta sul territorio nell'anno 2016 ha permesso di rilevare numerosi illeciti;

   da una attenta disamina si deduce non solo l'impegno del Comando delle capitanerie di porto, ma anche il perpetrarsi di numerosi illeciti che vanno dalla cattura di specie sottomisura, all'uso di attrezzi da pesca vietati, e di una lunga serie di illeciti penali;

   nonostante i chiari divieti, in particolar modo dell'uso delle reti pelagiche derivanti bandite in Europa dal 1° gennaio 2002, è possibile rinvenire notizie di ingenti sequestri delle forze dell'ordine di tali reti e di segnalazioni dei natanti;

   in tale contesto si inserisce il ruolo delle cooperative di pesca che non sono in grado di garantire in alcun modo la formazione e il rispetto dei precetti normativi –:

   se e come i Ministri interrogati intendano agire per porre fine alla distruzione della biodiversità marina, fermando la pesca illegale;

   se i Ministri interrogati intendano intraprendere ulteriori iniziative per contrastare l'uso delle reti bandite che causano la cattura di specie protette, come previsto dalla sentenza della Corte di giustizia europea del 29 ottobre 2009, nell'ottica di garantire non solo i dovuti controlli sulla pesca, ma anche di investire su un progetto teso a prevenire gli illeciti e non solo a sanzionarli, anche tramite una serie di impegni concreti, di concerto con le cooperative di pesca, stabilendo con queste i criteri per l'allontanamento dei trasgressori;

   se e come i Ministri interrogati intendano garantire la tutela della biodiversità anche tramite interventi di informazione che coinvolgono le strutture statali e i comuni (Anci), in particolar modo quelli rivieraschi, che devono assumere un ruolo prioritario nella formazione della consapevolezza dei cittadini, tramite la divulgazione delle normative vigenti che regolano la pesca.
(4-18977)