ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18964

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 08/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18964
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   vi sono evidenze scientifiche che dimostrano che l'uso dei sonar a bassa frequenza impiegati dalle marinerie militari ha un impatto devastante sui grandi cetacei pelagici. Molte specie appartenenti all'ordine Cetacea sono particolarmente sensibili a forti emissioni acustiche, quali quelle generate dai sonar e dagli air-gun, che vanno sommate al rumore di fondo sottomarino e a quello generato dal normale traffico marittimo. Zifii (Ziphius cavirostris) e Capodogli (Physeter macrocephalus) sono tra le specie più sensibili e possono subire effetti negativi che vanno da disagio e stress, fino al danno acustico vero e proprio, con perdita di sensibilità uditiva che può manifestarsi come temporanea o permanente. L'esposizione a rumori molto forti inoltre può produrre anche danni fisiologici (emorragie) ad altri apparati, oltre a quelli uditivi, fino a provocare effetti letali;

   tali attività proseguono per ore e per giorni e permangono per anni e possono costituire un ostacolo e disturbare, compromettendolo, il già precario stato di salute e di conservazione dei cetacei, specialmente se le navi, le attrezzature e gli impianti che accompagnano l'attività di ricerca operano in un vasto territorio nel quale i cetacei vivono da sempre;

   consentire queste attività senza seguire in maniera trasparente, completa e corretta tali disposizioni e senza coinvolgere la comunità tecnico-scientifica in modo che possa intervenire nello studio, nelle attività di documentazione e recupero dell’habitat e negli episodi di spiaggiamento di cetacei significa un azzardo, con un grande rischio annunciato per l'intero ecosistema, con danno talvolta irreversibile, che si rifletterà inevitabilmente sulla biodiversità marina;

   la Nato utilizza i così detti low frequency active sonar (LFAS) anche nel Mediterraneo. Tali sonar, come sopra evidenziato, possono spiegare il loro effetto anche oltre i 100 chilometri e causare danni irreparabili all'organismo dei cetacei pelagici e non solo; ricerche scientifiche dimostrano il grave impatto causato dai sonar a bassa frequenza;

   è notizia recente che la Nato nelle acque di Turchia, Grecia e Italia stia operando per garantire la sicurezza del Mediterraneo (fonte: http://navaltoday.com);

   con l'istituzione del Santuario «Pelagos», le parti contraenti si sono impegnate a garantire una serie di azioni chiave;

   l'inserimento del Santuario per i mammiferi marini nella lista di aree specialmente protette di importanza mediterranea (Specialy Protected Areas of Mediterranean Importance - SPAMIs) impegna i 17 Stati e gli organismi internazionali aderenti al protocollo SPA al rispetto dei vincoli di cui sopra –:

   se i Ministri interrogati intendano fornire informazioni in merito a quanti e quali siano gli esperimenti di tipo militare che prevedano l'uso dei LFAS e che sono attualmente in corso o previsti nel Mar Mediterraneo;

   se i Ministri non ritengano di assumere iniziative per coinvolgere i ricercatori in operazioni che prevedano l'uso dei LFAS;

   se i Ministri interrogati, in ragione dell'alto valore ecologico del Mediterraneo, della presenza del Santuario dei cetacei e della sua biodiversità marina, non ritengano necessario assumere iniziative volte a prevedere la costituzione di un'apposita commissione di valutazione di tutte le operazioni che comprendano l'uso dei LFAS, anche in considerazione delle aggressioni di tipo antropico cui il mare è già sottoposto e che mettono a rischio la presenza di molte specie.
(4-18964)