ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18963

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/01/2018
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18963
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la condizione nella quale sono i cuccioli dell'orsa KJ2, a seguito della sua uccisione, ha posto gli animali in situazione di difficoltà, fatica e stress psico-fisico. I cuccioli di orso bruno, infatti, in natura possono vivere con la madre dai due fino ai quattro anni durante i quali imparano le tecniche di sopravvivenza, quale cibo sia di maggiore valore nutrizionale e come procurarselo: essi imparano anche come cacciare, pescare e difendersi. Tali sono gli apprendimenti degli stessi nel corso dello sviluppo, tramite processi imitativi, durante tutto il periodo di vita condiviso con la madre. È evidente come, per cause forzate, ai cuccioli verranno a mancare queste necessarie fasi di crescita e di naturale sviluppo e acquisizione di tutti i pattern comportamentali che ogni orso cresciuto con la propria madre avrebbe;

   le orse proteggono i loro cuccioli, spaccano loro i tronchi di legno nei quali sono contenuti le tane degli insetti di cui si nutrono, li conducono in luoghi di alimentazione distanti dalla tana e che i cuccioli frequenteranno talvolta da adulti. Le madri costruiscono in autunno le tane nelle quali scaldare i cuccioli nella stagione invernale;

   è altrettanto evidente che trattandosi di cuccioli molto giovani, questi non siano in grado di gestirsi completamente da soli, procacciandosi il cibo in modo sufficiente o difendersi da altri orsi maschi o da lupi, potenziali loro predatori;

   più di una ricerca effettuata su cuccioli orfani di orso bruno ha dimostrato che è necessario mettere a disposizione cibo agli orsi orfani, con particolari specifiche metodiche, affinché il cibo non sia ricollegato alla presenza e alla figura umane, per poter consentire un regolare approvvigionamento alimentare, soprattutto con l'avvicinarsi del letargo, e la sopravvivenza;

   un'altra ricerca dimostra l'esigenza di aiutare gli orsi con cibo supplementare;

   il cofattore fondamentale per un'alta percentuale di sopravvivenza di cuccioli di orso bruno rimasti orfani è quindi l'accesso a cibo supplementare, oltre alla disponibilità di un vasto areale di territorio che mitigherebbe la possibilità di attacco da parte di predatori (orsi maschi, lupi). La medesima ricerca suggerisce di ricorrere ad una madre adottiva, soprattutto qualora gli orfani fossero ancora nella fase di allattamento, poiché con una elevata percentuale di successo le orse possono adottare e gestire anche fino a sei orsetti quando vi sia sufficiente cibo a disposizione, naturalmente presente o fornito su tutto il territorio, per consentire non solo alla madre ma anche a tutti i cuccioli, di crescere regolarmente;

   per quanto sopra descritto appare evidente all'interrogante che sussistano i presupposti per rilevare una cattiva gestione a cui i cuccioli sono stati sottoposti, in ragione della privazione della madre in tempi prematuri e con modalità drammatiche; gli stessi, stanno conseguentemente subendo gravi danni, sia sotto il profilo etologico che sotto il profilo fisico;

   la scienza suggerisce che i piccoli possono vivere anche fino ai 4 anni con la madre; se ne deduce il grado di rilevanza di questa relazione e la necessità imprescindibile che per la corretta e sana formazione socio-etologica si consenta a questo importante rapporto di svilupparsi in modo naturale –:

   se e quali iniziative i Ministri interrogati intendano assumere, per quanto di competenza, per garantire la sopravvivenza dei cuccioli e la loro tutela;

   se i Ministri non intendano assumere iniziative per affidare la gestione dei cuccioli al nucleo forestale del Comando dei carabinieri che, tramite un coordinatore, possa provvedere a costituire un pool di esperti per valutare le migliori soluzioni per garantire la sopravvivenza e la tutela dei cuccioli in natura con ogni dovuta precauzione;

   se i Ministri siano a conoscenza delle esperienze di gestione in natura di cuccioli di orso bruno riportate anche dalla letteratura scientifica, esperienze da cui si può attingere per la realizzazione immediata di un piano di azione e messa sicurezza degli stessi.
(4-18963)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-18963
presentata da
BERNINI Paolo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dalla provincia autonoma di Trento, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si evidenzia che una sintesi delle attività condotte dalla provincia autonoma di Trento, inclusa l'attività di informazione e formazione per le scuole e per tutti i cittadini è ricavabile dal sito www.orso.provincia.tn.it/, oltre che dal rapporto annuale che la provincia produce per informare sull'intero progetto di reintroduzione e conservazione dell'orso, disponibile anch'esso sul sito.
  Un monitoraggio scientifico degli orsi bruni viene costantemente realizzato dalla provincia autonoma di Trento. I risultati di tale monitoraggio sono riportati ogni anno nel sopracitato e dettagliato rapporto pubblico. Ciononostante, data la natura elusiva degli orsi e i concreti rischi derivanti da ogni operazione di cattura sia per gli operatori che per gli orsi, non risulta tecnicamente possibile munirli tutti di radio collare. L'applicazione dei collari viene praticata in tutte le occasioni in cui risulta possibile, con particolare riferimento agli orsi che, per diversi motivi, si trovano nelle aree in cui è più probabile un'interazione con l'uomo o con attività umane. Questo vale peraltro per tutte le popolazioni di orso al mondo. Il monitoraggio con telemetria Gps e Vhf costituisce, tuttavia, assieme al monitoraggio genetico, uno dei principali strumenti di gestione degli orsi presenti in provincia di Trento.
  Come già risposto a precedenti interrogazioni sulla medesima questione, si rappresenta che, in data 22 luglio 2017 si è verificata l'aggressione di un uomo da parte di un orso, successivamente determinata su base genetica come l'orsa KJ2, già responsabile di due aggressioni nel 2015 oltre ad una serie di falsi attacchi (aggressioni da parte dell'orso nelle quali non vi è però stato contatto fisico con la vittima). Il tipo di comportamento registrato il 22 luglio 2017 rientra tra i più gravi nella tabella sul grado di pericolosità degli orsi e dei relativi interventi, come codificata nel piano d'azione per conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace), e in questo caso le azioni previste includono l'opzione della cattura o dell'abbattimento dell'individuo.
  Si fa presente inoltre che la provincia autonoma di Trento ha immediatamente informato il Ministero dell'ambiente e in data 24 luglio 2017 il Presidente della provincia ha formalmente riferito sulla vicenda informando di aver adottato un'ordinanza contingibile e urgente per la sicurezza pubblica, nella quale si ordina il monitoraggio intensivo dell'area, l'identificazione rapida dell'esemplare, la sua rimozione attraverso cattura o abbattimento in funzione delle circostanze di tempo e luogo sussistenti al momento.
  Si specifica che l'ordinanza contingibile e urgente in questione è un atto autonomo della provincia autonoma di Trento, cui il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ha alcun titolo per opporsi. Si ricorda inoltre che il Ministero impugnò una analoga ordinanza della provincia contro l'orsa DJ3. In tale occasione, con sentenze n. 70 del 24 febbraio 2012 del TAR di Trento e n. 3362 del 31 maggio 2013 del Consiglio di Stato, venne confermata la validità dell'ordinanza della provincia autonoma di Trento.
  Pertanto, per autonoma decisione della provincia, l'orsa KJ2 è stata abbattuta in data 12 agosto 2017 sulla base dei presupposti dell'ordinanza. A tal proposito, la provincia ha evidenziato le esigenze di sicurezza ed incolumità pubblica, in quanto non era possibile prevedere i tempi necessari per addivenire alla cattura a scopo di captivazione, come auspicato in più occasioni dal Ministero dell'ambiente.
  Relativamente ai cuccioli di KJ2, si evidenza che recenti immagini degli animali sono state registrate a settembre-ottobre 2017 nel gruppo del monte Bondone (https://grandicarnivori.provincia.tn.it/Video/Orso/Cuccioli-di-Kj2).
  È opportuno inoltre ricordare come gli interventi di gestione della fauna e quindi degli orsi sono di competenza regionale ovvero delle province autonome.
  La conservazione e gestione degli orsi è, comunque, oggetto di costante contatto e confronto del Ministero dell'ambiente con la provincia, con il supporto di Ispra, anche secondo quanto previsto nell'ambito del Pacobace.
  Si segnala, altresì, che dal 2015 è stata formalmente istituita una commissione tecnica fra il Ministero dell'ambiente, la provincia autonoma di Trento e Ispra sulla gestione dell'orso e dei grandi carnivori e che da allora la commissione si incontra regolarmente e affronta tutte le questioni relative alla gestione e conservazione dell'orso.
  In relazione alla presenza di cuccioli e alla loro gestione, si riporta che nell'ambito dell'attuazione del Pacobace sono state definite anche delle linee guida per la gestione di cuccioli di orso privi della madre. Dalle informazioni acquisite alla data del 4 ottobre 2017 la provincia si sta attenendo alle citate linee guida.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni territorialmente competenti, pertanto laddove dovessero pervenire nuovi elementi informativi, si provvederà ad un aggiornamento.
  Ad ogni modo, si rassicura che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per quanto di competenza, continuerà a svolgere la propria attività, senza ridurre il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.