ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/01/2018
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18957
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   gli orsi sono protetti da varie norme nazionali e internazionali;

   il progetto Life Ursus è iniziato dal 1999 con la reintroduzione di orsi provenienti dall'est Europa con l'obiettivo di ripopolare la zona, ma a farne le spese sono stati gli orsi stessi;

   ormai, da anni, sono emersi i gravi problemi da parte della provincia di Trento nell'attuare forme di tutela e di protezione nei confronti di questi;

   nessuno degli orsi del Trentino ha manifestato comportamenti impropri della specie; si tratta piuttosto di animali che, in determinate condizioni anche di pericolo, hanno messo in atto comportamenti etologicamente normali e perfettamente prevedibili; la definizione di «orsi problematici» è del tetto inadeguata e derivante da presupposto scorretto e gravissimo;

   spesso gli orsi sono stati considerati responsabili di danni che invece non sono loro ascrivibili;

   ad oggi gli orsi morti (accertati) sono 19 di cui 10 uccisi dall'uomo e tra questi 5 ad opera della provincia di Trento e della forestale in operazioni di cattura, 17 quelli non rilevati geneticamente, 2 emigrati e 2 ricatturati e costretti a vivere in cattività. Jurka ha pagato con la reclusione a vita e la sterilizzazione, il atto di essersi comportata come è naturale che fosse, compiendo qualche scorribanda in relazione alle quali scarsissimi interventi dissuasivi sono stati posti in essere, come invece fu richiesto in modo secco e determinato dallo staff dell'allora Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

   l'uccisione dell'orsa Daniza in provincia di Trento lascia aperti numerosi interrogativi sotto molti aspetti anche in relazione al progetto Life Ursus e il conseguente piano di ripopolamento degli orsi in provincia di Trento;

   si parla ampiamente sulla stampa di gravi lesioni riportate dall'uomo aggredito, ma queste, da quanto è dato sapere, non sono state in alcun modo certificate da perizia medico-veterinaria legale. Così come alcune associazioni sostengono che sia stato il presunto aggredito ad essere l'aggressore dell'orso;

   a sostegno del provvedimento contingibile e urgente la provincia Autonoma di Trento non ha posto in essere alcuna attività istruttoria tesa a verificare anche con perizie medico-veterinarie legali, la veridicità e la coerenza del racconto del soggetto rimasto vittima della presunta aggressione;

   non si comprende da quali elementi comportamentali si sia proceduto a qualificare l'animale «pericoloso» al punto di giustificarne e ordinarne la cattura e financo, ove ritenuto necessario, l'abbattimento;

   la telenarcosi è una tecnica per la cattura degli animali selvatici, da utilizzare nei soli casi in cui non siano possibili una cattura o un contenimento privo di rischi per gli animali stessi e per gli operatori; tecnica praticata con fucile che si annovera tra le armi da sparo, in ossequio a quanto previsto dall'articolo 2 della legge n. 110 del 1975 e che costituisce atto medico che presuppone l'uso di farmaci anestetici (regolamentato dal decreto legislativo n. 193 del 2006) da inocularsi tramite un dardo, come specificato anche da una nota del Ministero della salute in data 13 dicembre 2004. La Corte di cassazione con la sentenza del 3 febbraio 1968 conferma che, ove queste pratiche non siano effettuate da personale medico le stesse vanno ad assumere rilevanza penale ai sensi dell'articolo 348 del codice penale che ai sensi dell'articolo 65 del decreto del Presidente della Repubblica n. 320 del 1954, recante «Regolamento di polizia veterinaria», le inoculazioni devono essere effettuate da medici veterinari –:

   quali siano le ragioni scientifiche, etologiche, veterinarie e comportamentali, debitamente provate ed argomentate da professionisti, che rendano necessarie la cattura dell'orso;

   se vi siano le prove certificate legalmente dal personale medico veterinario che attestino che le lesioni riportate dall'escursionista siano causate da un orso;

   in base a quali presupposti normativi sia possibile rinchiudere l'orso;

   quali specifiche motivazioni ed istruttorie siano alla base dell'ordinanza citata;

   quali soggetti siano autorizzati ad effettuare l'uso della telenarcosi, quale esperienza debbano avere per poter effettuare tale pratica, e quale sia il protocollo anestetico.
(4-18957)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-18957
presentata da
BERNINI Paolo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa a problematiche legate all’«uccisione» dell'orsa Daniza, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nonché dagli altri soggetti preposti, si rappresenta quanto segue.
  Come già risposto a precedenti interrogazioni sulla medesima questione, si ritiene opportuno sottolineare, in via preliminare, che il Ministero dell'ambiente ha seguito sin dall'inizio la vicenda Daniza con estrema attenzione e costanza, tramite l'acquisizione costante di informazioni, fornite dalla provincia autonoma di Trento e vagliate con il supporto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e del corpo forestale dello Stato (Cfs), nonché con incontri con gli enti preposti ed esperti internazionali di settore, nei limiti delle competenze che l'ordinamento ed il Pacobace piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle alpi centro-orientali) attribuiscono ai vari soggetti pubblici interessati.
  L'ordinanza contingibile e urgente concernente l'orsa Daniza è stata emessa dalla provincia autonoma di Trento il 16 agosto 2014. Il successivo 19 agosto 2014 l'Ispra, su richiesta del Ministero dell'ambiente, ha emesso un parere concernente il comportamento dell'orso, le possibili misure di intervento ed il possibile destino dei due cuccioli. L'Ispra ha definito il comportamento di Daniza non anomalo, in quanto realizzato a difesa dei cuccioli. Ha tuttavia concluso che la cattura per captivazione permanente dell'esemplare dovesse ritenersi tra le azioni previste dal Pacobace in risposta al comportamento registrato, a maggior ragione per il fatto che Daniza era già in precedenza entrata in contatto con esseri umani rendendosi protagonista di cosiddetti «falsi attacchi» sempre in difesa dei propri piccoli, seppur senza conseguenze gravi. L'Ispra ha inoltre precisato che l'eventuale rimozione di Daniza, considerata la consistenza della popolazione di orso nelle alpi centrali, non avrebbe reso indispensabile un rilascio sostitutivo. In merito ai cuccioli, l'Ispra ha invece sottolineato che ne andava evitata la cattura. In caso di captivazione permanente della madre, tuttavia, occorreva un attento monitoraggio degli stessi anche con tecniche radiotelemetriche, al fine di assicurare la tempestiva registrazione di eventuali comportamenti anomali o di condizioni di denutrizione.
  Il Ministero ha prontamente chiesto alla provincia autonoma di Trento, con nota del 20 agosto 2014, una dettagliata relazione e trasmesso le indicazioni dell'Ispra sui cuccioli. Nella lettera, sono stati sottolineati i risultati del progetto di ripopolamento e conservazione dell'orso, ed è stato richiesto di effettuare una specifica considerazione sul destino dei cuccioli, al fine di salvaguardarne la libertà e la sopravvivenza.
  In ogni contatto avuto con la provincia di Trento, il Ministero ha sempre rappresentato la necessità di prestare particolare attenzione alla condizione dei cuccioli in caso di cattura della madre, facendo proprie le indicazioni dell'Ispra e comunicando all'Ente provinciale le note di valutazione del Cfs.
  La provincia di Trento ha inviato la relazione il 1° settembre 2014, confermando la permanenza dei presupposti e delle condizioni per l'esercizio del potere di ordinanza contingibile e urgente. L'ente provinciale ha concluso le operazioni di cattura con l'esito che conosciamo in data 10 settembre 2014.
  Vista la conclusione delle operazioni, l'11 settembre 2014 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiesto alla provincia di Trento una dettagliata relazione sull'operato della squadra che ha effettuato l'intervento di telenarcosi, anche al fine di valutare il protocollo adottato dagli operatori. Tale relazione è stata acquisita il 16 settembre 2014 e posta al vaglio tecnico di Ispra, che non ha sollevato rilievi di sorta. Con nota del 15 settembre 2014, il Cfs ha informato il Ministero circa le attività svolte dal servizio Cites (convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) nell'immediatezza del decesso dell'orsa Daniza, comunicando contestualmente la propria intenzione di non collaborare alla cattura con telenarcosi di altri esemplari di orso in attesa di approfondimenti sulla sicurezza dei protocolli di anestesia. Nell'ambito del procedimento penale aperto a seguito dell'uccisione dell'orsa Daniza, la Procura della Repubblica di Trento ha disposto due autopsie, la prima presso l'Istituto zooprofilattico Sperimentale (Izs) delle Venezie a Legnaro (PD), la seconda presso l'Izs di Grosseto, in quanto Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria. La vicenda giudiziaria si è conclusa con provvedimento di archiviazione del Procuratore della Repubblica n. 312/2015 R.G. mod. 45 dd. dell'8 maggio 2015. Il giudice ha accolto la richiesta di oblazione da parte del veterinario, che ha pagato un'ammenda di 2.000 euro, con la quale si estingue il reato.
  L'esito della telenarcosi, inoltre, ha indotto il Ministero a sospendere temporaneamente l'autorizzazione alla cattura di orsi in Veneto e in altre regioni in attesa di verifiche ulteriori sui protocolli di cattura.
  Con riferimento ai due cuccioli di Daniza, sin dal 16 agosto 2014, giorno dell'ordinanza contingibile e urgente della provincia di Trento, è stata posta grande attenzione al destino dei piccoli e sono stati tenuti nel debito conto i pareri dell'Ispra e del Cfs. La scelta di lasciarli in libertà, attentamente monitorati, è stata frutto di attenta valutazione della letteratura scientifica esistente ed ha trovato ampio supporto nei numerosi esperti scientifici internazionali sentiti da Ispra e che da anni seguono con interesse l'intero processo di ritorno degli orsi sulle alpi, evento quest'ultimo riconosciuto come un enorme successo di conservazione da parte delle autorità italiane. Dal mese di settembre 2014, i cuccioli di Daniza, completamente autonomi, sono stati oggetto di monitoraggio sul campo da parte della provincia di Trento, dapprima e fino alla fine di ottobre 2014, con tecniche radiotelemetriche, successivamente, con metodi indiretti. Sono state inoltre intraprese diverse altre iniziative tese a salvaguardarne la libertà e la sopravvivenza (tra cui, confronti e tavoli tecnici con i massimi esperti europei del settore, redazione di linee guida per la gestione dei cuccioli di orso privi della madre, diffusione di depliant informativi, predisposizione di apposita segnaletica stradale luminosa per ridurre i rischi di investimento). Sulla base del costante monitoraggio effettuato dalla provincia autonoma di Trento, dalle notizie disponibili alla data del 19 settembre 2017 (https://grandicarnivori.provincia.tn.it/News/E-F20- figlia-di-Daniza-l-orsa-radiocollarataieri-sera), si riporta che F20, la figlia di Daniza, marcata ancora nel 2014, è stata catturata, radiocollarata e rilasciata la sera del 18 settembre 2017 in Val Genova, mentre il fratello di F20 risultava vivo e presente all'ultimo rilevamento genetico effettuato nel 2016.
  Pare inoltre opportuno soffermarsi sulla ripartizione delle competenze tra le varie Amministrazioni coinvolte nella vicenda al fine di fornire indicazioni utili alla definizione del corretto quadro giuridico entro i cui limiti il Ministero ha operato.
  L'ordinanza contingibile e urgente è uno strumento che il Presidente della provincia può legittimamente adottare, ai sensi dell'articolo 52 del decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972, in ragione dell'esistenza di un pericolo concreto per l'incolumità pubblica, al di fuori e indipendentemente delle procedure «ordinarie» di cui al decreto del Presidente della repubblica n. 357 del 1997, come affermato anche dal Consiglio di Stato (confronta, ad esempio consiglio di Stato, Sez. VI, Sentenza 03362/2012). Lo stesso Pacobace, del resto, al paragrafo 3.4.2, riconosce all'amministrazione territorialmente competente il ruolo di soggetto decisore nelle azioni energiche non programmabili in caso di orsi problematici e situazioni critiche.
  Sempre in merito al decesso dell'orsa Daniza, occorre richiamare i limiti posti dal nostro ordinamento alle competenze delle amministrazioni interessate.
  Come affermato in precedenza, infatti, Tar e Consiglio di Stato hanno avuto modo di affermare che la sussistenza di una situazione di pericolo per l'incolumità e la sicurezza pubblica vale a giustificare l'adozione di uno specifico provvedimento
extra ordinem contingibile ed urgente da parte della provincia. In situazioni di questo tipo, dunque, non è prevista alcuna autorizzazione ministeriale, né alcun parere dell'Ispra.
  L'ordinanza contingibile e urgente con la quale è stata adottata la scelta di catturare l'orsa, inoltre, si colloca tra le previsioni del Pacobace (piano d'azione sottoscritto dal Ministero dell'ambiente, province di Trento e di Bolzano, regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto, Ispra) concernenti le azioni energiche non programmabili in caso di orsi problematici e situazioni critiche (paragrafo 3.4.2., misure i e j); infatti, «le decisioni per l'attuazione dei provvedimenti previsti per gli orsi problematici e nelle situazioni critiche, sono assunte dall'amministrazione competente per territorio e materia attraverso la propria struttura preposta alla gestione delle specie selvatiche, che viene così a rivestire il ruolo di soggetto decisore».
  Con riferimento al Pacobace ed alla popolazione di orsi del Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, va sottolineato che il progetto di reintroduzione dell'orso, estremamente ambizioso, si è dimostrato un successo che ha avuto i massimi riconoscimenti in tutto il contesto internazionale, registrando un incremento della popolazione di orso ben superiore alle previsioni.
  Prima della vicenda Daniza, nessuna modifica unilaterale del Pacobace è mai stata adottata e nemmeno richiesta. Nel corso degli ultimi anni si è verificato un notevole incremento demografico della popolazione dell'orso nelle alpi centro-orientali, con conseguente aumento delle situazioni problematiche, sia in termini di danni diretti causati dai plantigradi, sia di pericolosità, legata all'aumento della frequenza di incontri ravvicinati tra uomo e orso. Ciò ha reso necessaria, anche ai fini di una migliore accettazione sociale della specie, una gestione più rapida ed efficace di quei singoli individui cosiddetti «problematici», responsabili di una rilevante quota dei danni economici e delle situazioni di pericolo più significative.
  Le amministrazioni responsabili dell'attuazione del Pacobace, su iniziativa della provincia di Trento, hanno quindi concordato con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Ispra una modifica del capitolo 3 del piano d'azione, che definisce l’«orso problematico» in maniera più precisa, prevedendo inoltre, nell'ambito della definizione del grado di problematicità dei possibili comportamenti di un orso e relative azioni possibili (tabella 3.1), l'inclusione della categoria «orso che provoca danni ripetuti a patrimoni per i quali l'attivazione di misure di prevenzione e/o di dissuasione risulta inattuabile o inefficace» tra quelle per le quali può essere consentita l'attivazione di azioni energiche comprese la cattura per captivazione permanente e l'abbattimento. Ferme restando tutte le azioni di dissuasione che dovranno essere poste in essere secondo la normativa vigente, è mantenuta invariata l'obbligatorietà della richiesta di autorizzazione al Ministero per ogni intervento di rimozione. Tale modifica, formalmente approvata dalle amministrazioni coinvolte, è stata resa esecutiva con decreto direttoriale Prot. 0015137 Pnm del 30 luglio 2015.
  Benché gli interventi di gestione della fauna e quindi degli orsi sono di competenza regionale ovvero delle province autonome, la conservazione e gestione degli orsi è, comunque, oggetto di costante contatto e confronto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con la provincia, con il supporto di Ispra, anche secondo quanto previsto nell'ambito del Pacobace. In tal senso, si segnala che dal 2015 è stata formalmente istituita una commissione tecnica fra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la provincia autonoma di Trento e Ispra sulla gestione dell'orso e dei grandi carnivori e che da allora la commissione si incontra regolarmente e affronta tutte le questioni relative alla gestione e conservazione dell'orso.
  In relazione alla presenza di cuccioli e alla loro gestione, si riporta che nell'ambito dell'attuazione del Pacobace sono state definite anche delle linee guida per la gestione di cuccioli di orso privi della madre. Dalle informazioni acquisite alla data del 4 ottobre 2017 la provincia si sta attenendo alle citate linee guida.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni territorialmente competenti, pertanto laddove dovessero pervenire nuovi elementi informativi, si provvederà ad un aggiornamento.
  Ad ogni modo, si rassicura che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per quanto di competenza, continuerà a svolgere la propria attività, senza ridurre il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.