ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18949

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 903 del 22/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: ZARATTI FILIBERTO
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA-LIBERI E UGUALI
Data firma: 22/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZOGGIA DAVIDE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA-LIBERI E UGUALI 22/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18949
presentato da
ZARATTI Filiberto
testo di
Venerdì 22 dicembre 2017, seduta n. 903

   ZARATTI e ZOGGIA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 10 dicembre 2017 sulla base dell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Venezia, disposta per effetto delle richieste formulate dalla direzione distrettuale antimafia di Venezia, il gruppo carabinieri forestale di Rovigo avrebbe eseguito diversi provvedimenti di misure cautelari nei confronti di precedenti ed attuali amministratori della Co.Im.Po. srl di Adria (Rovigo), società che opera da anni nel settore della gestione dei rifiuti e, più specificatamente, nei processi di recupero dei fanghi di depurazione in agricoltura;

   lo stesso gip di Venezia avrebbe, altresì, disposto il sequestro preventivo dello stabilimento Co.Im.Po. ubicato a Ca’ Emo nel comune di Adria, nonché di 280 ettari di terreni agricoli ubicati nei comuni di Adria e Pettorazza Grimani (Rovigo) che sarebbero stati utilizzati per lo smaltimento di enormi quantità di fanghi, per i quali si ipotizza il mancato trattamento ai fini di un loro corretto recupero;

   l'indagine che ha portato ai provvedimenti sopra richiamati avrebbe avuto origine a seguito dell'incidente mortale occorso il 22 settembre 2014 nello stesso stabilimento Co.Im.Po., nel quale persero la vita tre dipendenti della stessa società, nonché l'autista del mezzo di proprietà di una ditta esterna a causa delle esalazioni tossiche sprigionatesi durante le operazioni di scarico di acido solforico dall'automezzo alla vasca contenente i fanghi di depurazione;

   come si apprende da organi di stampa, dalle contestazioni dei carabinieri emergerebbe che sulla base delle registrazioni effettuate dall'impianto di videosorveglianza della ditta e riferite ai ventotto giorni precedenti la data dell'incidente, si sarebbe accertato come la stabilizzazione dei fanghi da destinare alla distribuzione su suoli agricoli da parte della Co.Im.Po. Srl, avveniva in totale dispregio delle procedure autorizzative;

   tra le molteplici condotte irregolari riscontrate nelle indagini vi sarebbe anche lo smaltimento illecito di circa 1.200 tonnellate di rifiuti, che ad esito delle prime analisi ufficiali denoterebbero valori di mercurio superiori ai limiti fissati dalla specifica norma in materia di fertilizzanti al punto da non essere conforme e quindi non utilizzabile in agricoltura;

   l'eccessiva distribuzione di tali sostanze reiterata nel tempo rappresenterebbe anche la probabile causa della presenza nei terreni di sostanze contaminanti, quali gli idrocarburi pesanti, pcb e zinco –:

   se il Governo sia conoscenza dei fatti esposti e dei rischi per l'incolumità della popolazione residente;

   se non si ritenga necessario promuovere, per quanto di competenza, una verifica da parte del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente sullo stato delle aree circostanti all'impianto di stoccaggio e avviare, per il tramite dell'Istituto superiore di sanità, un'indagine epidemiologica nelle zone interessate per verificare possibili conseguenze sanitarie.
(4-18949)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

infortunio sul lavoro

eliminazione dei rifiuti

stoccaggio