ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18825

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 901 del 20/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 18/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18825
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da fonti di stampa che la prima sezione centrale di appello della Corte dei Conti ha rigettato gli appelli proposti dall'ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri, dall'ex vicesindaco e da tre dirigenti comunali, confermando la sentenza di primo grado e la condanna dei ricorrenti al pagamento di 40 mila euro al comune di Agropoli, oltre le spese legali;

   la vicenda è relativa a tre appartamenti e due locali confiscati al clan Marotta nel 2008 in applicazione delle norme già vigenti all'epoca dei fatti e oggi contenute nel codice antimafia, decreto legislativo n. 159 del 2011, assegnati al comune di Agropoli ma mai utilizzati dal comune per finalità di utilità sociale;

   più nello specifico gli immobili erano stati consegnati, con apposito verbale, dall'Agenzia del demanio al comune di Agropoli nel dicembre 2008, dopo che, con l'intervento dei carabinieri, si era provveduto a sgombrarli da persone e cose;

   da quella data l'Ente veniva definitivamente immesso nel possesso dei locali che avrebbero dovuto essere trascritti al proprio patrimonio indisponibile e quindi destinati a finalità sociali o a sede di uffici e servizi municipali;

   tuttavia, gli immobili venivano riportati nell'inventario dei beni immobili ad uso pubblico per destinazione soltanto quattro anni dopo, nell'ottobre 2012, a seguito dell'intervento del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Salerno, effettuato nell'ambito di una più vasta attività di contrasto nei confronti di un sodalizio criminale nel comune cilentano, operante su tutto il territorio nazionale;

   durante quell'arco di tempo i locali confiscati hanno continuato, di fatto, ad essere occupati dagli stessi soggetti destinatari dei provvedimenti di confisca;

   l'ex sindaco Alfieri e tutti gli altri amministratori locali coinvolti, quindi, pur essendo a conoscenza della confisca degli immobili, hanno omesso di esercitare i poteri rientranti nelle rispettive competenze rendendosi così colpevoli di una inerzia manifesta, sintomo di gravissimo disinteresse nella cura dei beni e degli interessi pubblici;

   per questo, la Corte dei Conti li ha condannati a risarcire il danno erariale provocato, consistente sia nell'inaccettabile allungamento dei tempi dell’iter finalizzato alla riqualificazione dei patrimoni confiscati, sia nell'ulteriore evitabile spesa costituita dai canoni locativi corrisposti per l'utilizzo di strutture private al posto di quelle confiscate;

   si ricorda, inoltre, che per la stessa vicenda Franco Alfieri è imputato per omissioni di atti d'ufficio e omessa custodia di cose sottoposte a sequestro nel processo penale pendente dinanzi al tribunale di Vallo della Lucania;

   l'intera vicenda suscita perplessità ancora più gravi se si pensa che Alfieri è capo della segreteria del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e che, nelle sue funzioni di consigliere per la caccia/la pesca e l'agricoltura, ha un ruolo fondamentale nell'utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale;

   si tratta, a parere dell'interrogante, di una situazione allarmante che merita la massima attenzione –:

   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e considerata la gravità degli stessi, quali iniziative urgenti intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di consentire un proficuo utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata a beneficio della collettività, ovviando a situazioni di inefficienza e negligenza nella cura degli interessi generali da parte della pubblica amministrazione;

   se non intenda assumere iniziative normative per escludere l'affidamento di incarichi presso le pubbliche amministrazioni nei casi in cui siano riconosciute gravi responsabilità nell'amministrazione della cosa pubblica che abbiano comportato ingente pregiudizio alle casse dello Stato o di altri enti.
(4-18825)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indennizzo

sequestro di beni

politica regionale