ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 901 del 20/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18/12/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 28/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18820
presentato da
GARAVINI Laura
testo di
Mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   GARAVINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   in Belgio negli ultimi anni, in particolare in concomitanza della crisi economica e sociale che ha interessato l'Europa, si è registrato un incremento di espulsioni di cittadini in mobilità provenienti da altri Paesi comunitari, sancite dalle autorità locali a breve distanza di tempo dalla perdita del lavoro e quindi in uno stato di disoccupazione. Si è passati, infatti, da una media annuale di espulsioni di 137 tra il 2008 e il 2010 a una media annuale di 2.387 tra il 2012 e il 2014, con un aumento del 1.600 per cento;

   tali provvedimenti, come è stato puntualmente e ripetutamente denunciato dalle organizzazioni di patronato e di tutela dei lavoratori anche presso le istituzioni comunitarie, sembrano essere in sostanziale e, talvolta, anche formale violazione con gli articoli 7 e 14 della direttiva 2004/38, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente sul territorio degli Stati membri, e con l'articolo 4 del regolamento n. 883/2004 riguardante il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, in quanto privano il cittadino disoccupato dello status di ex lavoratore;

   questa tendenza all'espulsione dei cittadini comunitari che fanno uso del loro diritto alla libera circolazione, peraltro condivisa anche da altri Governi di Stati dell'Unione, è una tendenza iniziata già negli anni scorsi, nel tentativo, vano, di mantenere il Regno Unito nell'Unione europea, che è continuata con alcune sentenze della Corte di giustizia e che sta diventando una prassi diffusa che svuota di fatto uno dei principi base del trattato: quello della libera circolazione delle persone. La Commissione europea ha lanciato il Labour Mobility Package, concepito per realizzare un mercato interno del lavoro più aperto e dinamico, ma non è intervenuta in maniera chiara per limitare le restrizioni alla mobilità dei lavoratori con l'intento di contenere i costi di assistenza dei lavoratori caduti in disoccupazione. In un'economia di mercato lo status di disoccupazione può essere una condizione verificabile, ma ciò non può significare che i lavoratori perdano quei diritti sociali fondamentali che sono alla base dell'Unione europea;

   nel solo Belgio, tra il 2008 e il 2016, tra i 12.735 cittadini europei ai quali è stato notificato l’«ordine di lasciare il territorio» gli italiani sono, per così dire, a metà classifica nella graduatoria degli espulsi, con conseguenze di ordine sociale ed umano non indifferenti, soprattutto in una fase di atipicizzazione di contratti di lavoro e corrispondente ad una ripresa dei flussi di nuova emigrazione –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere per fare in modo che i principi della libertà di movimento e di lavoro nell'ambito comunitario non siano di fatto contraddetti da espulsioni sempre più frequenti in alcuni Stati membri e che i cittadini europei possano continuare a godere pienamente delle misure di protezione sociale previste in caso di disoccupazione;

   se il Governo non intenda intervenire presso la Commissione europea attraverso la rappresentanza permanente presso l'Unione europea al fine di salvaguardare l'efficacia dei diritti sociali di quei cittadini colpiti da provvedimenti di espulsione per il solo fatto di trovarsi in stato di disoccupazione, a causa di evidenti interpretazioni restrittive della legislazione comunitaria in proposito;

   se il Governo non intenda intervenire presso le autorità belghe per assicurare ai cittadini italiani, così come a tutti i cittadini europei, il rispetto di quelle regole di eguaglianza di trattamento, che sono alla base dell'Unione europea.
(4-18820)