ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18800

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 901 del 20/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 15/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 15/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18800
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Mercoledì 20 dicembre 2017, seduta n. 901

   PRODANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo un'inchiesta svolta da La Stampa e Il Secolo XIX utilizzando gli ultimi dati dell'Inps, relativi al mese di novembre 2017, sui settori a retribuzione media annua più bassa, «almeno il 12 per cento dei lavoratori sono sottopagati rispetto ai minimi orari di settore»;

   «In molti casi, non esiste un salario minimo stabilito per legge, ma solo un accordo di contrattazione collettiva. Le regole sono facilmente aggirate e le ore effettivamente lavorate sono sempre più di quanto specificato nel contratto. I lavoratori colpiti da tale situazione sono braccianti agricoli e autotrasportatori, ma anche fattorini, dipendenti nel settore alberghiero e della ristorazione, badanti e addetti alle pulizie»;

   l'inchiesta ha analizzato diversi settori lavorativi: «c'è un educatore di una cooperativa, che si occupa dei servizi sociali del Comune di Milano, il cui stipendio mensile non supera mai i mille euro perché il monte-ore indicato è inferiore a quello effettivo; la medesima situazione coinvolge un postino privato in Veneto che non si vede mai riconosciute le ore di straordinario, deve pagarsi tutte le spese per la benzina e lavora fino a 62 ore a settimana, anche se il diretto interessato assicura che lo stipendio è pagato in base al numero di buste consegnate e a fine mese accumula circa 600 euro. Poche tutele anche per i dipendenti di Deliveroo, che guadagnano 5.60 euro lordi all'ora, più un bonus di 1.20 lordi per ogni consegna. In caso di infortunio o malattia, così come nei tempi di pausa o attesa, non è prevista alcuna paga. Un facchino originario dell'Africa, invece, a Roma lavora anche dodici ore al giorno e guadagna 1000 euro, ma assicura: “Fino a cinque anni fa si stava meglio, ora non pagano neanche più le ferie e se ti lamenti, ti invitano a cercare lavoro da un'altra parte”»;

   per quanto concerne il settore degli autotrasportatori «solo gli autisti dei tir hanno un numero obbligatorio di ore di riposo da rispettare, per tutti gli altri i ritmi sono forsennati allo scopo di effettuare sempre più consegne, con conseguenze pericolose, perché aumentare i ritmi senza il dovuto riposo è anche rischioso. In molti, poi, si vedono annichilire ogni rapporto affettivo in famiglia»;

   «Ritmi durissimi e stipendi indecenti anche per chi lavora nel settore della ristorazione, come per i camerieri impegnati a lavorare nel catering in diverse città, nella stessa giornata, per 6 euro l'ora con contratto in ritenuta d'acconto». Il Secolo XIX ha spiegato come «alla prima busta paga gli vengono trattenuti anche 20 euro per la cravatta nera obbligatoria. Per i periodi di massimo lavoro; settembre e dicembre, quando sono in aumento soprattutto i matrimoni o le cene aziendali, ad alcuni camerieri arrivano fino a 70 “chiamate” in 30 giorni. Un tour de force di andata-montaggio evento-smontaggio-ritorno ripetuto a ritmi forsennati ogni 10 ore»;

   nel settore agricolo la situazione è drammatica: «i braccianti, anche italiani, sono alle prese col problema del caporalato in un settore in cui le normative non sono chiare e differiscono a livello locale. Non ci sono solo i migranti tra gli sfruttati, ma soprattutto donne e soprattutto nelle regioni meridionali. Negli ultimi tempi il fenomeno ha assunto segnali allarmanti anche perché c'è una concorrenza al ribasso di prodotti cinesi, come il riso, che non devono sottostare alle stesse normative previste per i produttori europei (dazi e utilizzo di prodotti chimici)»;

   nel settore degli addetti alle pulizie, invece, «gli stipendi non sono poi così bassi rispetto ai settori sopra descritti, tuttavia le aziende se ne approfittano riducendo il monte ore dei singoli lavoratori e facendo un turnover di risorse umane»;

   per quanto riguarda le badanti, Il Secolo XIX ha riportato la testimonianza di Olga, badante romana: «Mi è capitato di sentirmi dire fai compagnia a mia nonna, vai e ti corichi. Sono 500 euro al mese». Il contratto collettivo prevede, invece, un minimo mensile di 966 euro a 6,70 l'ora. Infine, secondo il quotidiano ligure, in questo settore, dove la maggior parte sono donne dell'Est Europa che lasciano le famiglie per accudire anziani, si leggono anche offerte indecenti: «Cerco badante, dovrà cucinare a pranzo, fare compagnia e la ragazza dovrà essere “predisposta”. Ha 81 anni ma è molto “attivo”. Pochi perbenismi e moralismi» –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere per vigilare sul rispetto della corretta applicazione del contratto collettivo di lavoro nei settori sopra menzionati ed evitare situazioni di irregolarità come quelle riportate in premessa.
(4-18800)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria della ristorazione

retribuzione del lavoro

ore straordinarie