ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18710

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 897 del 05/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 05/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18710
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Martedì 5 dicembre 2017, seduta n. 897

   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da fonti di stampa della protesta avviata da Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria, in sciopero della fame, per chiedere una maggiore tutela del Corpo di polizia penitenziaria e, più in generale, per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull'importante tema dell'emergenza sicurezza dentro e fuori dalle carceri italiane;

   la situazione delle carceri italiane, infatti, è sempre più drammatica e a farne le spese è soprattutto il Corpo di polizia penitenziaria, sottodimensionato di oltre tremila unità e costretto a turnazioni di lavoro massacranti e straordinari non sempre retribuiti;

   non è un caso che proprio la polizia penitenziaria detenga il triste primato del più alto tasso di suicidi fra tutte le compagini delle forze dell'ordine a causa delle condizioni di lavoro nelle carceri fortemente stressanti. Nonostante questo non è stata riconosciuta al suo personale, come a tutto il personale delle forze dell'ordine, l'esenzione dell'aumento dell'età pensionabile;

   troppo spesso, inoltre, gli agenti sarebbero oggetto di feroci aggressioni da parte dei detenuti: in media 12 ogni giorno sono costretti a ricorrere a cure mediche;

   la causa di questo, secondo quanto affermato da Di Giacomo, risiederebbe anche nelle recenti modifiche all'ordinamento penitenziario che hanno di fatto azzerato il carcere duro e hanno portato gli istituti di detenzione a una totale confusione;

   in primo luogo si critica fortemente il nuovo sistema delle «celle aperte» che permette ai detenuti di essere liberi di muoversi: i risultati sarebbero solo continue risse e una impossibilità di gestione da parte degli agenti, con un incremento abnorme degli «eventi critici», passati da circa 500 nel 2015 ai 3500 del 2017, pari ad un +700 per cento rapportato al biennio precedente;

   forti proteste ha generato, inoltre, l'aumento della paga oraria dei detenuti decisa ultimamente da una disposizione ministeriale: si è passati da 2,50 a 7,59 euro con un aumento di circa l'83 per cento, con un mensile che potrebbe sfiorare i mille euro, cifra sproporzionata sia in relazione agli stipendi mensili degli agenti di polizia penitenziaria, sia rispetto alla situazione economica delle famiglie delle vittime, troppo spesso private non solo dei propri cari, ma anche di un congruo risarcimento;

   suscita perplessità anche una circolare interna, secondo la quale i garanti dei detenuti di ogni ordine, anche quelli nominati dai consigli comunali, possano visitare senza autorizzazione i detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis; il rischio è quello che l'isolamento in carcere sia tale solo sulla carta e che soprattutto nei piccoli centri questo crei un vero e proprio canale per il passaggio di informazioni con l'esterno;

   si tratta, a parere dell'interrogante, di una situazione che merita la massima attenzione;

   se la detenzione e la pena hanno funzione rieducativa volta a favorire la risocializzazione e il reinserimento dei detenuti, è d'altro canto vero che maggiore attenzione ed effettiva tutela debba essere riservata agli agenti penitenziari nel loro lavoro svolto negli istituti di pena –:

   si il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e considerata la gravità degli stessi, quali iniziative urgenti intenda assumere, per quanto di competenza, per fronteggiare al più presto l'emergenza sicurezza nelle carceri, restituendo dignità alle forze dell'ordine e tutelando adeguatamente gli agenti di polizia penitenziaria nello svolgimento del loro compito.
(4-18710)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

lavoro non remunerato

detenuto