ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18691

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 895 del 01/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: RIZZO GIANLUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2017
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2017
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2017
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 01/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18691
presentato da
RIZZO Gianluca
testo di
Venerdì 1 dicembre 2017, seduta n. 895

   RIZZO, BASILIO, CORDA, FRUSONE e TOFALO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la Corte dei conti ha di recente pubblicato la relazione speciale sulla partecipazione italiana al programma JSF-F35;

   dalla lettura del documento sono diversi i punti su cui il Ministro della difesa dovrebbe intervenire per fare chiarezza;

   sul piano industriale, la Corte dei conti evidenzia come i risultati ottenuti siano lontani da quelli previsti, nonostante 4,1 miliardi di euro siano già stati spesi a tutto il 2017 e rispetto ai dati forniti dalla Difesa in merito all'impegno finanziario previsto sino al 2020, pur non riportando un'indicazione di costo reale dei 9 aerei già consegnati al nostro Paese;

   sul piano dei ritorni economici per le aziende italiane, si evidenzia come, nonostante l'accordo-quadro siglato sette anni fa col quale si garantiva trattamenti col miglior riguardo possibile nelle ricadute industriali ai «prime contractor», in realtà ciò non stia accadendo: il giro di affari indicato in relazione indica che le ipotesi di business previste ammontavano al 31 dicembre 2106 a 14.200 milioni di euro, mentre i contratti realmente stipulati alla stessa data ammontano a 2.319 milioni di euro;

   sul piano occupazionale, si stimano in 3.586 i posti di lavoro indotti dalle lavorazioni affidate alla FACO/MRO&U di Cameri e le altre aziende coinvolte, incrementabili fino a 6.400 unità in caso di lavorazioni sugli F35 degli altri Paesi del bacino euro-mediterraneo;

   ciò appare alquanto improbabile alla luce della decisione, da parte del Governo americano, di concedere all'Olanda la gestione del magazzino ricambi per tutti gli F-35 europei allontanando il target dei 10.000 nuovi posti di lavoro previsti dai Governi italiani che sin qui hanno sponsorizzato la partecipazione italiana al consorzio JSF;

   in merito alle ricadute tecnologiche, la Corte dei conti pone l'attenzione sull'eventuale perdita di sovranità che l'Italia subirebbe attestante il fatto che i «mission data files» verranno generati nei laboratori americani, senza che appaia completamento chiaro come proteggere con un «filtro nazionale» il blocco della trasmissione dei dati e dei messaggi di interesse nazionale ad «occhi e orecchie» di Paesi alleati;

   negli Stati Uniti si dibatte sull'opportunità di modificare gli esemplari finora consegnati e prodotti con il sistema del «concurrency development», cioè la produzione di velivoli tecnicamente imperfetti o immaturi per accelerarne la messa in servizio;

   stampa specializzata statunitense riporta della possibile volontà dell'Aeronautica americana di non procedere a modifiche del centinaio di aerei già consegnato a causa degli altissimi costi che l'operazione comporterebbe, optando per l'opportunità di acquistarne altrettanti nuovi. Secondo il settimanale specializzato Aviation Week del 20 settembre 2017 le modifiche da apportare a ciascuno dei velivoli già prodotti (anche quelli italiani) sarebbero tra le 150 e le 160 con costi a carico degli acquirenti;

   infine, si pone l'attenzione sulla richiesta delle autorità militari italiane agli Stati Uniti per il rientro anticipato dei quattro F35 dislocati presso due basi di addestramento americane, cosa che permetterebbe il raggiungimento della piena potenzialità operativa del sistema al 2018, anziché al 2021, come originariamente previsto, ma che incontra l'ostacolo della rinegoziazione dell'accordo con il partner americano –:

   a quanto ammonti il costo medio di ogni velivolo F35 già consegnato comprese le voci relative a fly-away cost, supporto logistico, addestramento piloti e specialisti, dotazioni ancillari, retrofit, sistemi cyberwarfare e C4;

   come intenda rinegoziare gli accordi con i partner in relazione ai risultati ottenuti in ordine al ritorno occupazionale ed economico a favore delle piccole e medie imprese italiane nonché alle ricadute tecnologiche e alla richiesta di rientro prematuro dei quattro velivoli attualmente negli Usa;

   quali siano gli intendimenti del Governo rispetto alla necessità di procedere a profonde modifiche hardware e software relativamente agli aerei già consegnati per portarli allo standard degli ultimi prodotti, gli unici ritenuti idonei ad un impiego operativo pieno.
(4-18691)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

aereo

piccole e medie imprese