ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18683

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 894 del 30/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) - INDIPENDENTI
Data firma: 30/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18683
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Giovedì 30 novembre 2017, seduta n. 894

   PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   Agatos Etnea srl, con sede a Milano via Cesare Ajraghi n. 30, ha presentato, in data 8 agosto 2017 un progetto, all'assessorato regionale competente, per un nuovo impianto di produzione integrata di biometano da 1500 Sm3/h, energia in assetto cogenerativo Car e materie prime secondarie, ubicato nel comune di Assoro (Enna);

   l'impianto prevede l'utilizzo di un'area agricola di circa 13 ettari e il ciclo di lavorazione ha inizio con materiale in arrivo con Tir e autocompattatori per una stima iniziale di 500.000 tonnellate/annue, di cui: rifiuto urbano non selezionato pari a 400.00 t/anno e Forsu pari a 100.000 t/anno. In ragione dei cicli di lavorazione, oltre al biometano produrrebbe: energia elettrica per 36.263 WW/h; energia termica per 159.911.000 KW/h; materiali vari recuperati annualmente come: tessuti e simili per 48.000 t.; metalli per 12.000 t.; vetro per 8.000 t.; plastiche per 160.000 t.; legno per 4.000 t.; carta e cartone per 20.000 t.; sali tecnici: zolfo e FeS2 150 t., solfato d'ammonio per 2.600 t.; sali minerali a base di fosfati per 2.000 t.; organico indifferenziato per 112.000 t. e materiali separati per differenziazione 221.320 t.;

   successivamente, l'assessorato regionale, nota protocollo 34607 del 18 settembre 2017, ha indetto la conferenza di servizi decisoria in forma semplificata, ai sensi degli articoli 14 e 14-bis della legge n. 241 del 1990. L'assessorato, attesa la mole del progetto, ha richiesto all'amministrazione comunale – nota prot. n. 7389 del 13 ottobre 2017 – un atto di indirizzo sia per la consistente portata volumetrica e urbanistica che l'impianto comporta, sia per l'elevata quantità di rifiuti da porre in lavorazione;

   l'eventuale realizzazione dell'impianto, con la movimentazione di materiale anche pericoloso e nocivo, avrebbe senza ombra di dubbio effetti assolutamente negativi per un territorio che vanta tra le sue eccellenze la pesca di Leonforte IGP (regolamento (C.E.) n. 510/06), il pecorino ennese dop, la cassatella di Agira, la fava larga di Leonforte, la lenticchia nera, l'olio particolarmente pregiato delle colline ennesi e il Pan Dittaiano: tutti prodotti tipici del territorio che danno reddito a migliaia di famiglie;

   proprio la fava di Leonforte è stata recentemente inserita – 14 luglio 2017 – nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali ex articolo 12, comma 1, della legge 12 dicembre 2016, n. 238;

   l'amministrazione comunale il 17 ottobre 2017 prot. n. 7471, così dichiarava: «... in questo momento non ritiene si possa dare corso all'iniziativa di realizzazione dell'impianto descritto senza avere prima valutato gli interessi pubblici coinvolti». Tale parere è stato confermato di nuovo con nota prot. 7712 del 25 ottobre 2017;

   il 10 novembre 2017 il consiglio comunale di Assoro, dopo una lunga discussione in merito alla proposta, all'unanimità ha deliberato di non dare assenso alla proposta della ditta Agatos Etnea srl, poiché: «per la realizzazione dell'impianto, in zona agricola, risulta necessario sottrarre superfici alla produzione vegetale agraria di qualità ed eccellenza nonché realizzare opere e strutture che non potranno essere dismesse al momento dell'esaurimento dell'attività produttiva, senza lasciare danni ed alterazioni permanenti al territorio. Dette infrastrutture non possono avere carattere temporaneo, poiché la durata dell'impianto – 30 anni – comprometterà in maniera irrimediabile e irreversibile l'economia del territorio, per cui si ritiene in essere una vera e propria variante al P.R.G. di cui questa amministrazione comunale rivendica la propria competenza» –:

   di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e se non intenda assumere iniziative normative volte a limitare la localizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti in aree di elevato prestigio agroalimentare e caratterizzate da produzioni di eccellenza, che danno reddito a migliaia di famiglie, come nel caso sopra descritto.
(4-18683)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

edificio per uso industriale

gestione dei rifiuti

regione agricola