ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18551

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 888 del 20/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: ALLASIA STEFANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 20/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 20/11/2017
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 20/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 20/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18551
presentato da
ALLASIA Stefano
testo di
Lunedì 20 novembre 2017, seduta n. 888

   ALLASIA, MOLTENI e RONDINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   gli interroganti hanno appreso dagli organi di stampa che a Torino cinque studenti, e precisamente Nafaa Afli, Marwen Ben Saad, Bilel Chihaoui, Bilel Mejri e Bilel Tebini, tutti di nazionalità tunisina sono state raggiunte da ordinanze di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione a delinquere per finalità di terrorismo internazionale;

   la pericolosità dei soggetti, come risulta dagli articoli apparsi sui quotidiani, e in particolare sul ilfattoquotidiano.it, è indiscutibile: «(...) L'inchiesta, però, ha portato a galla anche altri elementi: le conversazioni intercettate e le chat hanno permesso ai carabinieri del Ros di ricostruire i loro legami con alcuni foreign fighters andati in Siria, la loro ideologia salafista, l'odio per gli sciiti e i seguaci del sufismo. Una “doppia vita”, mascherata dalla quotidianità di universitari emersa scandagliando i loro account su Facebook: dalla condivisione di messaggi e dai saluti per la partenza di due componenti del gruppo, Wael Labidi e Khaled Zeddini, volati verso Istanbul il 21 febbraio 2015 per andare a combattere in Siria (come dimostrano le foto postate sul social network) dove erano morti. Il 22 maggio scorso il sostituto procuratore Andrea Padalino aveva chiesto per la prima volta l'arresto per i cinque rimasti in Italia, indagati per associazione a delinquere con finalità di terrorismo perché avevano promosso e costituito una cellula dell'Isis (...)»;

   dalla ricostruzione giornalistica sembrerebbe che la procura di Torino abbia correttamente richiesto al Gip l'emissione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, ma tali richieste sono state rigettate dal Gip medesimo; successivamente la procura ha fatto «ricorso» ed il tribunale del riesame ha accolto la richiesta evidenziando, come riporta il sito giornalistico pupia.tv, in riferimento agli indagati, «la loro “manifesta ed espressa adesione” alla jihad armata e la loro diretta partecipazione a comizi di indottrinamento assieme ad altri combattenti islamici. Elementi che indicano chiaramente non solo un'adesione psicologica all'ideologia della jihad ma anche che vi siano tutti i presupposti per la creazione di una cellula terroristica islamica pronta a colpire». Ne consegue purtroppo, però, che soltanto dopo un'eventuale conferma della Corte di cassazione, come previsto dalla legge, dette ordinanze saranno eseguibili;

   emerge dalla cronaca che tre di loro sono già agli arresti domiciliari per un'altra accusa – spaccio di stupefacenti – mentre – secondo l'agenzia Ansa – due sono liberi: uno è stato già espulso in Tunisia;

   non appare coerente però che in base alla normativa non si possa eseguire con immediatezza una misura di custodia cautelare, una volta che un organo giurisdizionale come il tribunale del riesame abbia deciso per l'applicazione della medesima misura tenuto conto fra l'altro, della gravità dell'accusa rivolta ai soggetti di cui sopra –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti come sopra descritti e se non intenda assumere iniziative normative, anche urgenti, per modificare il codice di procedura penale affinché le decisioni del tribunale del riesame possano applicarsi con immediatezza e ciò al fine di evitare che situazioni similari si ripetano.
(4-18551)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di stupefacenti

terrorismo

accusa