ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 887 del 17/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 17/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOGNATO MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 17/11/2017
ZOGGIA DAVIDE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 17/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/11/2017
Stato iter:
22/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2017
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2017

CONCLUSO IL 22/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18540
presentato da
MURER Delia
testo di
Venerdì 17 novembre 2017, seduta n. 887

   MURER, MOGNATO e ZOGGIA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella giornata del 14 novembre 2017, centinaia di migranti ospitati nel Centro di prima accoglienza allestito in una ex base militare di Conetta, in provincia di Venezia, hanno deciso, in segno di protesta, di lasciare la struttura, organizzare un presidio e poi mettersi in cammino, a piedi, verso la Strada Romea;

   il gruppo di migranti è stato fermato, nel pomeriggio, dalla polizia a Santa Margherita per evitare che qualcuno col buio, immettendosi sulla strada Romea, potesse essere vittima di incidenti;

   la scelta di mettersi in cammino è arrivata dopo una giornata di protesta da parte dei migranti, che hanno deciso di manifestare, in almeno 250, prima nella piazza del municipio, poi lungo le strade della cittadina;

   i motivi della protesta sono riconducibili ai tempi lunghi di permanenza nel centro, in attesa di permessi che non arrivano da mesi, di risposte a richiedenti asilo che tardano ad arrivare; e l'insofferenza per una condizione di sospensione che in molti casi dura da 12-14 mesi, e poi per le condizioni stesse del Centro, considerate insopportabili da chi di fatto è costretto a starci;

   secondo quanto riportato dal quotidiano La Nuova Venezia, i 1.120 migranti ospitati nella struttura, che ne potrebbe ospitare poco più di 500, vivono in condizioni di sovraffollamento, con riscaldamento a intermittenza, code per l'accesso a docce e servizi, strade sterrate del campo ridotte a mulattiere di fango, tendopoli e casolari in pessime condizioni;

   già all'inizio di quest'anno, nel Centro di Conetta, si sono registrate altre situazioni di tensione; in particolare il 2 gennaio 2017, Sandrine Bakayoko, una ragazza della Costa d'Avorio, di 25 anni, morì nei bagni della struttura per una trombosi polmonare; una morte che fece esplodere la protesta dei richiedenti asilo ospitati nel centro di accoglienza, convinti che la morte della ragazza fosse stata causata sia dal ritardo nei soccorsi, sia dalle condizioni di vita nella struttura;

   una delegazione della campagna LasciateCIEentrare ha visitato il centro nel giugno del 2016 e lo ha descritto come «una tendopoli nel nulla. Alle tende si alternano casolari con letti a castello in stanze stracolme»;

   la cosa che, però, più agita gli ospiti del centro è la prolungata situazione di incertezza sui tempi; un anno, a volte un anno e mezzo, a non fare nulla, ad aspettare la risposta alla richiesta di asilo, a non avere alcun cenno, a sopportare un'attesa senza alcuna certezza, senza alcun riferimento;

   alle denunce pubbliche non sono mai seguiti, in questi anni, atti concreti sia sulle condizioni di vita dei richiedenti asilo, sia sui tempi di risposta alle loro richieste;

   la situazione difficile del centro alimenta, naturalmente, anche tensioni sociali con i residenti della zona, rischiando così di innescare una miccia di insofferenza complessiva –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se non ritenga, per quanto di competenza di intervenire, e in che modo, in relazione ai problemi citati in premessa, al fine di garantire ai migranti condizioni di vita in linea con gli standard minimi di civiltà dell'accoglienza e tempi certi per la risposta alla richiesta di asilo, nonché, ai residenti della zona, una situazione di vivibilità e di tutela rispetto alle tensioni sociali che turbano la comunità locale nel suo insieme.
(4-18540)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 22 dicembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 903
4-18540
presentata da
MURER Delia

  Risposta. — Come segnalato nell'interrogazione, un gruppo di richiedenti protezione internazionale alloggiati presso il centro di accoglienza di Conetta di Cona nella mattinata del 13 novembre 2017 ha messo in atto una protesta in seguito alla decisione, da parte dell'ente gestore, di rimuovere per motivi di sicurezza alcuni fornelletti elettrici posizionati all'interno delle tensostrutture.
  Nei giorni successivi, la manifestazione è proseguita con un corteo itinerante, cui hanno partecipato circa 200 ospiti del centro, che intendevano raggiungere la sede della prefettura di Venezia.
  L'iniziativa è stata costantemente monitorata dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza, che hanno assicurato un attento servizio di ordine e sicurezza pubblica finalizzato a evitare blocchi stradali nonché a scongiurare rischi per l'incolumità dei cittadini, degli utenti delle strade interessate al passaggio del corteo e degli stessi manifestanti.
  In considerazione della difficile situazione che si era venuta a determinare e al fine di allentare la tensione sociale creata dalla protesta, il 17 novembre il Ministero dell'interno, anche a seguito dell'azione di mediazione svolta personalmente dal prefetto e dal questore, ha autorizzato la ricollocazione dal centro di Conetta ad altri centri situati nella regione del Veneto dei migranti, che la notte precedente erano stati ospitati presso le parrocchie del territorio di Mira, messe a disposizione dal patriarca di Venezia.
  In particolare, il prefetto di Venezia ha disposto la seguente distribuzione: 30 migranti nella provincia di Verona, 30 in quella di Vicenza, 32 in quella di Padova, 35 in quella di Treviso, 30 in quella di Belluno, 26 in quella di Rovigo e 69 in quella di Venezia.
  Tale soluzione, imperniata sull'alleggerimento delle presenze nel centro di Cona, è conforme alla strategia più volte affermata dal Ministro dell'interno, intesa al graduale superamento dei grandi centri, con l'obiettivo di realizzare un sistema di accoglienza diffusa sul territorio, in grado di contemperare i diritti di chi accoglie e di chi è accolto, secondo il piano concordato con l'Anci.
  Si segnala infatti, al riguardo, che negli ultimi mesi il centro di Conetta di Cona ha registrato un significativo decremento delle presenze, passando dalle 1.407 del 5 luglio 2017 alle circa 800 attuali, misura inferiore alla capienza teorica certificata dalla Asl.
  Si precisa che il centro in parola è stato sottoposto a numerose ispezioni da parte della prefettura e, da ultimo, anche da parte del competente dipartimento del Ministero dell'interno, all'esito delle quali non sono emersi elementi per giustificare la sospensione del servizio e la chiusura del centro medesimo.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

situazione sociale

condizioni di vita