ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18345

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 881 del 06/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 31/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 31/10/2017
MAESTRI ANDREA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 31/10/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 31/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 31/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18345
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo di
Lunedì 6 novembre 2017, seduta n. 881

   BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI e PASTORINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel 2012, la giunta comunale di Matelica (Macerata), nella persona dell'allora sindaco Paolo Sparvoli, adottava una parziale variante urbanistica al piano regolatore generale di quattro lotti in località Cavalieri, con la possibilità di insediamento per industrie insalubri di prima classe;

   il comune di Matelica acquisiva, peraltro, il lotto 26, opzionato nel 2007 dalla Fidea - azienda produttrice di diluenti, solventi, sverniciatori, sgrassanti e prodotti per il fai da te, con sede a Matelica - che a sua volta non aveva mai provveduto all'acquisto definitivo del terreno opzionato; pertanto, come da regolamento comunale, dopo quattro anni ogni diritto dell'imprenditore sul lotto, decadeva;

   diverse sono state le manifestazioni di protesta dei cittadini di Matelica e dei comuni limitrofi proprio per la decisione dell'amministrazione comunale di modificare la variante del piano regolatore generale e consentire nel territorio l'insediamento di industrie insalubri ad incidente rilevante;

   da notizie di stampa del 26 ottobre 2017, si apprende che si è svolta una complessa operazione finalizzata a stroncare un traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi tra le province di Ferrara e Macerata;

   oltre 40 carabinieri forestali impegnati, coordinati dal nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Modena, coadiuvati dai colleghi della stazione carabinieri forestale di Argenta (Ferrara), dai gruppi carabinieri forestale di Macerata e Lodi e del comando regione Emilia-Romagna, hanno eseguito i sequestri e le perquisizioni disposti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bologna su richiesta della procura della Repubblica presso il tribunale di Bologna;

   le operazioni poste in essere dai carabinieri forestali hanno permesso di accertare il traffico illecito di svariate migliaia di tonnellate di rifiuti industriali pericolosi da parte di una società di Argenta (Ferrara) che, seppur regolarmente autorizzata al recupero di rifiuti, in realtà li immetteva in commercio quali prodotti senza idonei trattamenti preliminari;

   la società di Argenta è di proprietà della Fieda di Matelica (Macerata);

   i reati contestati al momento sono la frode in commercio, e il traffico illecito di rifiuti pericolosi, poiché si ipotizza che l'azienda rimettesse sul mercato rifiuti industriali pericolosi, attraverso il meccanismo del «cambio bolla» e facesse ripartire i furgoni carichi di residui industriali verso la società di Matelica senza lavorarli e quindi ancora tossici;

   in seguito all'operazione dei carabinieri della forestale, è stata posta sotto sequestro l'azienda di Argenta, per cui è stato nominato un amministratore giudiziario, per consentire ai venti dipendenti, ignari di tutto, di continuare a lavorare, mentre all'azienda di Macerata sono stati sequestrati anche i beni (macchinari, auto e terreni), in quanto questi sono stati considerati frutto di proventi ottenuti con attività illecite;

   va ricordato che il traffico illecito di rifiuti è una delle attività più fruttuose delle ecomafie; come denunciato dal dossier «Rifiuti spa» di Legambiente, il ciclo illegale dei rifiuti tra 2002 e 2012 ha fruttato alle ecomafie 43 miliardi di euro –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto narrato in premessa, e se intenda acquisire ulteriori informazioni ed eventualmente attivare verifiche, per quanto di competenza, in ordine alle possibili ripercussioni a danno della salute umana e degli animali;

   considerato che «il giro bolla» è una metodologia scelta ed utilizzata all'interno di un meccanismo che muove dalla irregolare tenuta dei registri di carico-scarico e termina con la destinazione ad altri impianti di prodotti diversi per caratteristiche rispetto a quanto dichiarato, se non ritenga di dover assumere iniziative per modificare la normativa vigente in materia di trasporto dei rifiuti, al fine di evitare situazioni analoghe a quelle indicate in premessa.
(4-18345)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rifiuti industriali

traffico illecito

riciclaggio dei rifiuti