ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18342

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 881 del 06/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: SANTELLI JOLE
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 31/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31/10/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 01/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18342
presentato da
SANTELLI Jole
testo di
Lunedì 6 novembre 2017, seduta n. 881

   SANTELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la legge 15 dicembre 1990, n. 395, ha istituito il Corpo di polizia penitenziaria, prevedendo la confluenza degli appartenenti e delle dotazioni dell'ex Corpo degli agenti di custodia nel nuovo Corpo ormai smilitarizzato;

   la polizia penitenziaria svolge compiti di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza e gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale. Espleta inoltre attività di polizia stradale ai sensi dell'articolo 12 del codice della strada, partecipa al mantenimento dell'ordine pubblico, svolge attività di polizia giudiziaria e pubblica sicurezza anche al di fuori dell'ambiente penitenziario, così come tutte le altre forze di polizia, nonché attività di scorta a tutela di personalità istituzionali e di magistrati. Di recente, in quanto forza di polizia a competenza generale, la polizia penitenziaria è entrata a comporre la direzione investigativa antimafia e l'Interpol;

   malgrado il quadro normativo sinteticamente descritto, la polizia penitenziaria è stata di recente oggetto di interventi che vanno ad incidere massicciamente sulle funzioni di polizia e che si ripercuotono direttamente sulla sicurezza delle carceri, come testimoniano le numerose evasioni, oltre che gli atti di aggressione verso il personale;

   in primis, si fa riferimento alla chiusura delle centrali operative regionali della polizia penitenziaria che saranno chiuse a partire dal 2018, determinando un rischio crescente nelle carceri e abbassando notevolmente il livello di sicurezza dei centri detentivi, oltre che dell'intero territorio nazionale;

   le competenze operative della polizia penitenziaria venivano svolte in sicurezza proprio grazie alle centrali operative regionali, che costituiscono non soltanto dei presidi di sicurezza, ma anche dei ponti di coordinamento tra i corpi impiegati nelle operazioni di sicurezza;

   chiudere le centrali operative significa minare al funzionamento dell'attività delle forze dell'ordine, mettendo a repentaglio indagini in corso e future impedendo una corretta programmazione degli interventi e una efficace sorveglianza;

   altro intervento nefasto risulta quello che dispone il rientro nelle rispettive sedi di lavoro tra i reparti delle varie carceri del personale di polizia penitenziaria impiegato a garantire la sicurezza dei varchi dei palazzi di giustizia. Una decisione per «recuperare» poco più che un centinaio di agenti per distribuirli nei reparti delle carceri con meno personale. Tale provvedimento appare in evidente antinomia con quanto emerso in sede di «Stati generali dell'esecuzione penale», istituiti con decreto ministeriale 8 maggio 2015 (integrato dal decreto ministeriale 9 giugno 2015), in particolare attraverso il «tavolo 15», e soprattutto con il progetto pubblicato nel 2015 da una commissione presieduta dal super procuratore Nicola Gratteri e voluta dal Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore Matteo Renzi che voleva attribuire nuove funzioni esterne alla polizia penitenziaria, in tutto il sistema dell'esecuzione penale esterna, compresa la sicurezza di tutti i palazzi di giustizia, facendo diventare il Corpo di polizia penitenziaria alla stregua dei «Marshall americani» –:

   quali siano, anche alla luce dei recenti accorpamenti tra forze di polizia, le ragioni per cui si stia andando in controtendenza rispetto a quanto previsto in sede da Stati generali dell'esecuzione penale e soprattutto di quanto previsto dalle disposizioni di delega contenute nella recente legge n. 103 del 2017 recante «Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario» che, all'articolo 1, comma 85, indica, tra i princìpi e criteri direttivi, la «previsione di misure per rendere più efficace il sistema dei controlli, anche mediante il coinvolgimento della polizia penitenziaria»;

   considerato l'inopportuno ridimensionamento delle funzioni di polizia della penitenziaria, soprattutto a scapito dei 40 mila uomini del Corpo, se intendano assumere iniziative per pervenire all'accorpamento della polizia penitenziaria nella polizia di Stato, quale specializzazione dell'intera polizia dell'esecuzione penale.
(4-18342)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza del lavoro

esecuzione della sentenza

personale carcerario