ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18286

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 878 del 25/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18286
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Mercoledì 25 ottobre 2017, seduta n. 878

   FANTINATI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   secondo una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, in Italia, dal 2010 al 2016, tutti gli indicatori del comparto edilizio hanno registrato un vero e proprio crollo che ha trasformato l'Italia nel fanalino di coda tra i Paesi europei;

   il volume della produzione italiana, in questo arco temporale, ha segnato un arretramento del 32,2 per cento: in Europa solo Slovenia (-45 per cento), Cipro (-47 per cento), Portogallo (-47,1 per cento) e Grecia (-47,6 per cento) fanno peggio mentre tutti i nostri principali competitor registrano viceversa dati nettamente migliori;

   in Italia, nel 2016, si sono lavorate nel settore costruzioni quasi un terzo in meno delle ore (-28,6, per cento), con evidenti e gravi ripercussioni sull'occupazione e sul numero di lavoratori lasciati a casa dalle aziende in crisi;

   osservano dal Centro studi ImpresaLavoro: «i dati evidenziati dalla nostra ricerca sono a tal punto negativi da non poter essere giustificati solamente dalla crisi economica ormai sistemica in cui si dibatte il nostro Paese; a incidere vi sono i provvedimenti adottati via via dagli ultimi governi (Monti, Letta, Renzi), che hanno finito per trasformare la casa da “bene rifugio” in “bene incubo”. A un prolungato blocco del mercato immobiliare (che solo adesso sembra registrare tenui segnali di risveglio) è così corrisposto quello ben più pericoloso dell'intero comparto delle costruzioni, che da sempre costituisce uno dei maggiori traini dell'intera economia. Le nostre performance sono da ultimi della classe: un dato che davvero non può non allarmare»;

   la grave crisi del settore edile e del suo indotto è riconducibile anche alla scarsità di investimenti pubblici e privati;

   nel Polesine, la crisi del settore, negli ultimi 10 anni, ha inciso pesantemente, danneggiando un comparto che ha sempre garantito le imprese e l'occupazione;

   i numeri della Feneal-Uil di Padova-Rovigo parlano chiaro: in dieci anni si sono più che dimezzati i lavoratori edili in Polesine passando da 4.640 a 2.155 (dati del 2016). Quasi dimezzato anche il numero delle imprese, da 817 a 419;

   in provincia di Rovigo si scontano ancora di più che a livello nazionale alcune delle cause all'origine del tracollo dell'edilizia. Secondo la Feneal di Padova-Rovigo, le cause della crisi sono da ricercare tra la «mancanza di credito da parte della banche, mancati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni alle imprese edili, impossibilità da parte delle pubbliche amministrazioni di fare investimenti per il Patto di stabilità. Il nostro settore è quello che storicamente paga di più anche in termini di infortuni mortali e non solo, sul lavoro, con la piaga, cresciuta ulteriormente nel periodo di crisi, del lavoro nero» –:

   quali strategie s'intendano varare per rilanciare un settore chiave per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese;

   quali iniziative si intendano adottare per rimettere in moto quelle imprese edili sane che stanno quotidianamente chiudendo per mancanza di liquidità.
(4-18286)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

finanziamento pubblico

infortunio sul lavoro