ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18245

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 875 del 20/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/10/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18245
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Venerdì 20 ottobre 2017, seduta n. 875

   SPESSOTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la Giunta comunale di Venezia ha approvato il 17 ottobre 2017 la delibera che recepisce il «nuovo accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento per il miglioramento della qualità dell'aria nel Bacino padano», sottoscritto dalle regioni Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 9 giugno 2017;

   tale delibera definisce anche le linee d'indirizzo per l'adozione delle misure temporanee di contenimento dei livelli di concentrazione degli inquinanti atmosferici da applicarsi nel comune di Venezia nel corso della stagione termica con valenza dal 23 ottobre 2017 al 15 aprile 2018, con particolare riguardo ai livelli di concentrazione del Pm10;

   tali misure, finalizzate a un miglioramento della qualità dell'aria, riguardano però esclusivamente il traffico veicolare e l'utilizzo degli impianti termici per la climatizzazione invernale, mentre rimangono escluse dall'accordo forme di limitazioni al traffico acqueo che, come noto, rappresenta a Venezia la maggior voce di inquinamento da polveri sottili, anche a causa dell'utilizzo da parte dei natanti di gasolio o miscele benzina-olio, altamente inquinati;

   come emerge dalla lettura dei recenti dati delle centraline Arpav, localizzate nel centro storico di Venezia, il Rio Novo ha fatto registrare continui sforamenti per quanto riguarda le concentrazioni di diossido di azoto NO2, superiore anche di 3 volte la quantità massima prevista, e tali da classificare quest'area come la zona più inquinata di tutto il comune di Venezia, terraferma compresa;

   anche le polveri Pm 10 hanno raggiunto nella città lagunare, nel solo mese di ottobre 2017, ben sei superamenti nei primi quindici giorni del mese, per cui non sembra giustificato alla interrogante l'esclusione dei natanti dall'accordo di programma per la qualità dell'aria (si veda l'allegato «A» della delibera della giunta regionale del Veneto n. 86 del 06 giugno 2017) dalle misure di limitazione del traffico;

   Venezia è una tra le città più inquinate d'Italia, con le più alte percentuali europee, assieme a tutta la provincia, di morti premature a causa dello smog, e il trasporto acqueo rappresenta il settore maggiormente responsabile di emissioni inquinanti –:

   considerata la specificità della città di Venezia, se il Ministro intenda spiegare per quale motivo, nell'accordo siglato tra regioni padane e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per il miglioramento dell'aria, non siano state inserite misure di limitazione del traffico anche per i natanti - quali taxi, grandi navi, motoscafi e mototopi - oltre che per le autovetture e i veicoli commerciali, considerato lo sforamento nel centro storico lagunare di Venezia dei limiti emissivi dati dall'alta concentrazione di Nox e polveri sottili;

   se il Ministro ritenga opportuno adottare iniziative urgenti — anche attraverso una modifica ad hoc dell'accordo di cui in premessa - volte a salvaguardare Venezia dall'inquinamento atmosferico ed acustico prodotto dai natanti circolanti nella città d'acqua, a tutela della salute pubblica e dei suoi cittadini.
(4-18245)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-18245
presentata da
SPESSOTTO Arianna

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, concernente il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino Padano, sulla base degli elementi acquisiti dalla direzione generale per i rifiuti e l'inquinamento di questo Ministero, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si deve segnalare che le regioni del bacino padano, attraverso una intensa di collaborazione reciproca ed un continuo confronto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono da anni impegnate ad attuare attività comuni volte al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di qualità dell'aria posti a maggiore tutela della salute dei cittadini dalle direttive comunitarie e dalle norme nazionali di riferimento.
  Ciò nonostante, proprio in ragione della specificità meteo-climatica ed orografica di tali territori che impediscono la dispersione degli inquinanti, l'impegno delle sole amministrazioni regionali e locali non è stato sufficiente a risolvere il problema.
  Con l'accordo di bacino padano, sottoscritto nel dicembre 2013, le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, le province di Trento e Bolzano, i Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole, alimentari e forestali e della salute, hanno individuato una serie di misure di breve, medio e lungo periodo volte a contrastare l'inquinamento atmosferico nelle zone del bacino padano. Per promuovere specifiche strategie di intervento sono stati individuati i settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti, già oggetto di misure e strategie di intervento nella pianificazione regionale: la combustione di biomasse, il trasporto merci, il trasporto passeggeri, il riscaldamento civile, l'industria e la produzione di energia e l'agricoltura.
  Nonostante tale iniziativa abbia coinvolto tutti i livelli istituzionali, e nonostante la progressiva riduzione del numero delle zone di superamento dei valori limite e dell'entità dei superamenti per il materiale particolato PM10 e per il biossido di azoto, i livelli di tali inquinanti nell'aria continuano a superare i valori massimi stabiliti dalle norme comunitarie, soprattutto nelle aree del Nord Italia e nel bacino padano.
  In tale contesto, al fine di avviare una nuova e più determinata strategia che si integri con quanto già messo in campo dalle Regioni, è stato sottoscritto il nuovo accordo del bacino padano, limitato alle quattro regioni maggiormente interessate dalle problematiche di qualità dell'aria (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), in cui sono state definite una serie di ulteriori misure di mitigazione dell'inquinamento atmosferico da adottare, in modo congiunto e coordinato nei settori dei trasporti, del riscaldamento civile a biomassa e dell'agricoltura, che ad oggi risultano i tre settori che impattano sul territorio dell'intero bacino padano.
  Il nuovo accordo, pertanto, affronta in modo esteso i problemi comuni alle quattro regioni per le quali l'intervento nazionale di coordinamento e supporto risulta decisivo. Si segnala peraltro che, sulla base delle informazioni reperite dal comune di Venezia, per quanto riguarda l'aspetto relativo alla mobilità e circolazione acquea, che il regolamento per il coordinamento della navigazione locale nella laguna veneta, regola già le emissioni nocive da parte delle unità di navigazione.
  Si fa presente inoltre che, al fine di limitare al minimo le emissioni nocive delle navi in arrivo in città, il comune di Venezia, l'autorità di sistema portuale del Mare Adriatico e 41 compagnie di navigazione, a marzo 2017 hanno sottoscritto l'accordo volontario «Venice Blue Flag 2017», mentre è stato demandato all'Arpa Veneto il compito di valutare l'inquinamento atmosferico prodotto dal traffico navale, mediante l'utilizzo di diverse tecniche e strumenti, quali le misure di qualità dell'aria, le stime delle emissioni atmosferiche del traffico navale a Venezia, che quantificano gli inquinanti rilasciati in atmosfera a partire dai dati dei traffici portuali, e gli studi con strumenti modellistici.
  A tal proposito, secondo quanto riferito da Arpa Veneto, il centro storico di Venezia, caratterizzato da una mobilità dipendente dall'utilizzo esclusivo di natanti, l'accordo non prevede misure specifiche di limitazione al traffico.
  Il comune di Venezia, infatti, ha recepito i contenuti dell'accordo emanando la delibera di giunta n. 240 del 17 ottobre 2017 e le conseguenti ordinanze n. 74712017 n. 74712017 e la n. 74912017 per l'attuazione delle misure di contenimento dei livelli di concentrazione di PM10.
  Tutti i provvedimenti emanati sono reperibili sul sito istituzionale del comune di Venezia, al
link http://www.comune.venezia.it/it/content/misure-contenimento-deilivelliconcentrazione-pm 10.
  Il piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera, approvato con delibera del consiglio regionale n. 90 del 2016, prevede già un elenco di azioni specifiche da attuare a Venezia, in relazione al settore dei trasporti e della mobilità. Trattasi dell'azione A7.4-
bis «Attivazione di un Accordo di programma tra ACTV, comune di Venezia, regione Veneto, Capitaneria di Porto e associazioni di categoria di trasportatori locali di merci su mezzi acquatici per il progressivo passaggio dall'attuale parco nautica non ecocompatibile a mezzi nautici con caratteristiche emissive migliori» e di tutte le azioni, dalla A8.6 alla A8.12-bis, che il piano prevede specificatamente per i porti.
  Proprio in adempimento all'azione A8. I 2-
bis «Predisposizione di un piano di monitoraggio che preveda l'utilizzo di laboratori mobili, previo accordo di programma tra comune di Venezia e dipartimento ARPAV Provinciale di Venezia» è stata attivata, dal 10 settembre 2017, la stazione di Venezia-Rio Novo.
  Di seguito, si riportano i primi dati di particolato PM10 e di riossido di azoto (NO2) relativi alla stazione di VE-Rio Novo a confronto con le altre stazioni della rete situate in centro storico e in terraferma, a Mestre. Attualmente nel centro storico di Venezia sono presenti due stazioni di monitoraggio: VE-Sacca Fisola (fondo urbano) e VE-Rio Novo (traffico urbano).
  Sempre secondo quanto riferito da Arpav, le stazioni di traffico presentano concentrazioni di NO2 più elevate rispetto alle stazioni di fondo, mentre per quanto riguarda le polveri PM10 non vi sono differenze evidenti tra concentrazioni registrate in stazioni di traffico e di fondo.
  In particolare, Arpav ha rappresentato su grafico il «giorno tipo» delle concentrazioni orario di NO2 registrate nel periodo dal 1° settembre 2017 al 23 ottobre 2017. Tale elaborazione ha permesso di evidenziare le macro differenze tra un sito e l'altro anche se, occorre sottolineare, il periodo preso in considerazione è molto limitato. Il grafico mostra che le stazioni di traffico di VE-Rio Novo, in centro storico, e di VE-Beccaria, stazione di traffico situata in terraferma, presentano concentrazioni orarie mediamente più elevate rispetto alle stazioni di fondo di VE-Sacca Fisola (centro storico) e di VE-Parco Bissuola (terraferma). La stazione di VE-Rio Novo e la stazione di VE-Beccaria mostrano i due tipici picchi delle concentrazioni orarie di NO2, al mattino e in serata, in corrispondenza del probabile incremento del traffico natanti, nel primo caso, e di veicoli nel secondo.
  I valori limite per l'NO2 stabiliti dal decreto legislativo n. 155 del 2010 sono il limite annuale fissato in 40 pglm3 e il limite orario pari a 200 ig/m3 da non superare per più di 18 volte per anno. La stazione di VE-Rio Novo, non ha registrato, nel periodo considerato, superamenti del valore limite orario di 200 pg/m3 anche se, evidentemente, presenta valori di NO2 più elevati rispetto alle altre stazioni, soprattutto durante la mattinata.
  Considerando l'altro parametro, PM10, sempre Arpav riferisce che non vi sono differenze sostanziali nei valori registrati nelle stazioni di traffico e di fondo, sia in centro storico che in terraferma. Il valore limite giornaliero di 50 pg/m3 è stato superato in tutte e quattro le stazioni nelle giornate dal 3 al 6 ottobre 2017. Un altro episodio di superamento del valore limite giornaliero si è verificato a partire dal 12 ottobre e si è prolungato fino al 22 ottobre.
  La problematica legata ai superamenti del PMIO non è locale ma coinvolge un'area più vasta, a scala regionale e addirittura di bacino padano.
  La stazione di VE-Rio Novo evidenzia, quindi, dai primi dati raccolti, una criticità in relazione alle concentrazioni orarie di NO2. La valutazione dovrà comunque essere eseguita, conformemente al decreto legislativo n. 155 del 2010 con una serie di dati sufficienti per il calcolo degli indicatori di legge e nel rispetto degli obiettivi di qualità del dato fissati dall'allegato I del medesimo decreto.
  Come ulteriori elementi informativi si segnala, in ogni caso, che il nuovo accordo stabilisce all'articolo 4 che ai fini del monitoraggio dell'attuazione dell'accordo stesso sia istituito un apposito gruppo di lavoro, composto da rappresentanti delle parti, avente il compito di effettuare periodicamente, comunque almeno una volta ogni sei mesi, una ricognizione in merito all'esecuzione degli impegni, e di formulare alle parti proposte relative all'integrazione o estensione dell'accordo.
  In tale quadro, tenuto conto che l'accordo stabilisce anche forme di coordinamento e raccordo tra le parti e i comuni delle zone interessate dalle misure, per la formulazione di indirizzi in merito all'applicazione degli interventi, risulta possibile, qualora ravvisato dalle parti, concordare integrazioni o estensioni dell'accordo dirette ad individuare ulteriori misure da attuare ai fini del miglioramento della qualità dell'aria e del contrasto all'inquinamento atmosferico.
  Da ultimo, per completezza di informazioni, si segnala che in data 7 novembre 2017 si è riunito il comitato interministeriale per Venezia. In quella sede è stata valutata, tra l'altro, la possibilità di riesaminare l'impianto del decreto Clini-Passera, laddove indica la necessità di individuare «vie di navigazione praticabili alternative» al Canale Giudecca per il raggiungimento della Marittima, coinvolgendo anche altre aree comprese nell'ambito della circoscrizione demaniale marittima di competenza dell'autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale che, nel contesto del nuovo assetto organizzativo delle attività portuali, appaiono oggi raggiungibili in piena sicurezza.
  L'atto di indirizzo emerso, all'esito dell'incontro, rappresenta sicuramente un punto di equilibrio convincente tra la prioritaria tutela ambientale, lo sviluppo territoriale e l'attività imprenditoriale che contraddistingue Venezia. Ciò è stato il frutto di un ottimo lavoro congiunto da parte delle istituzioni interessate. La soluzione adottata al Governo, condivisa con i principali enti territoriali coinvolti, è quella proposta dall'autorità portuale secondo cui l'ingresso delle grandi navi non sarà più previsto dalla bocca di porto del Lido ma avverrà dalla bocca di porto Malamocco fermandosi a Marghera, senza interferire con il traffico commerciale e consentendo alle attività di coesistere.
  In questa fase, in attesa che venga organizzato il porto di Marghera, verranno messe in atto da parte dell'autorità marittima una serie di azioni volte a fissare nuovi criteri oggettivi che tengano conto di tutte le variabili architettoniche, paesaggistiche e ambientali, allo scopo di preservare l'intero ecosistema della Laguna.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire nuovi e utili elementi informativi, si provvederà a fornire aggiornamenti.
  Ad ogni modo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare continuerà ad operare, assieme alle altre istituzioni competenti, con lo stesso livello di attenzione, avendo ben chiaro l'obiettivo principale: un attraversamento sostenibile di Venezia, che non pregiudichi ma anzi valorizzi ancor di più la straordinaria attrattiva di una città unica e ammirata in tutto il mondo.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

inquinamento atmosferico

inquinamento da idrocarburi