ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18013

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 864 del 04/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 04/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18013
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Mercoledì 4 ottobre 2017, seduta n. 864

   MOLTENI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto dichiarato dal presidente di Confesercenti di Como, i commercianti spendono dai 2.500 ai 6.000 euro all'anno per consentire ai clienti di pagare con bancomat e carte di credito;

   l'articolo 15, commi 4 e 5, del decreto-legge n. 179 del 2012 ha introdotto l'obbligo per esercenti, professionisti e studi professionali di accettare pagamenti elettronici effettuati tramite Pos (point of sale) per le proprie transazioni di beni e servizi. L'obbligo, inizialmente, sussisteva a partire da 30 euro e la norma originaria non prevedeva sanzioni per i non adempienti;

   la legge di stabilità 2016 (legge del 28 dicembre 2015, n. 208, articolo 1, comma 900) ha introdotto inoltre l'obbligo di accettare pagamenti elettronici per importi superiori anche ai 5 euro. L'obbligo non si applica «nei casi di impossibilità tecnica», imputabili più alla mancanza di connessione che alla mancata volontà di adeguarsi, e sono anche in arrivo sanzioni per chi non ottempera alla normativa;

   l'osservatorio sulle tariffe stima che, in questi due anni volti a dare il tempo agli esercenti di adeguarsi alla nuova normativa sulle transazioni digitali, le commissioni a carico dei negozianti sono aumentate di oltre il 19 per cento, con costi totali oltre i 6 mila euro annui, pari al 40 per cento in più rispetto al 2015;

   in particolare, la simulazione sui costi che l'esercizio commerciale sostiene in un anno per offrire questo servizio ha evidenziato che per un Pos si può arrivare a spendere oltre 6.298 euro annui (soprattutto per i ristoranti), con costi che vanno dal 6,5 per cento a oltre il 40 per cento in più rispetto al 2015. Come ricorda il presidente di Confesercenti di Como: «si tratta di una grossa fetta di ricchezza sottratta al legittimo profitto d'impresa, quasi una tassa occulta che non ha giustificazioni tecniche»;

   gli incrementi maggiori si registrano per chi accetta pagamenti bancomat con Pos fisso, che vanno dal 33,5 per cento al 40,4 per cento in più, mentre rimane di poco più conveniente installare e accettare pagamenti con il bancomat da Pos mobile. I negozianti sono quelli che hanno subito gli aumenti maggiori e, rispetto al 2015, pagano l'installazione e il mantenimento del Pos dal 12,4 per cento al 40,4 per cento in più;

   il presidente di Confesercenti di Como ricorda come la diffusione del telefono portatile abbia portato ad un netto abbattimento dei costi, tanto che oggi tutte le compagnie telefoniche offrono contratti con minutaggio illimitato per una spesa mensile con supera di poco i 10 euro, a fronte degli esorbitanti costi delle prime telefonate di venti anni fa;

   la proposta del stesso presidente mira a seguire la stessa strada anche per l'uso del Pos, attraverso «l'istituzione di una tariffa flat, con un canone mensile inizialmente non superiore ai 20 euro (con l'obiettivo realistico di arrivare in 5-7 anni a 12 euro), comprensivo di un numero di transazioni illimitate senza l'applicazione di alcuna commissione»;

   ciò permetterebbe sicuramente una diffusione capillare dei pagamenti con la moneta elettronica, con grande beneficio dei cittadini, dello Stato, degli esercenti, ma anche degli istituti bancari e di credito che opererebbero in un mercato fortemente allargato –:

   anche in considerazione dell'abbassamento del limite a 5 euro, come specificato in premessa, quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di introdurre, all'interno del disegno di legge di bilancio 2018 che si sta predisponendo in questi giorni, la previsione di una tariffa fissa mensile non superiore a 20 euro per l'uso del Pos, da parte degli esercenti, per i pagamenti con bancomat e carte di credito, che sia comprensiva di un numero di transazioni illimitate e senza l'applicazione di alcuna commissione.
(4-18013)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

credito

moneta elettronica

beni e servizi