ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17986

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 862 del 02/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAVETTO LAURA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 02/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 02/10/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17986
presentato da
RAVETTO Laura
testo di
Lunedì 2 ottobre 2017, seduta n. 862

   RAVETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   da fonti giornalistiche risulta che sarebbero migliaia i pensionati che a fine settembre 2017 si sono visti recapitare a casa raccomandate dell'Inps in cui veniva specificato che l'istituto aveva sbagliato i calcoli, elargendo un assegno vitalizio troppo alto rispetto a quello che spettava effettivamente ai pensionati;

   come sancito dalla Corte di cassazione in una sentenza del gennaio 2017 n. 482/2017 dell'11 gennaio 2017, in caso di ricalcolo pensionistico dovuto ad erronea valutazione, nulla va restituito all'Inps, a meno che non ci sia stato dolo da parte del beneficiario;

   l'istituto, per ovviare ai suoi errori, si è rivolto ai pensionati, chiedendo la restituzione dell'onere aggiuntivo ricevuto sulla pensione;

   ad accompagnare la lettera di richiesta della restituzione della somma, c'era un Mav (servizio di pagamento effettuato mediante un bollettino) per consentire il rapido incasso dei proventi da parte dello Stato. Risulterebbe che nelle missive l'Inps ammetteva che quei fondi erano stati erogati per un proprio errore, motivo per cui l'ente previdenziale avrebbe dovuto mettersi a disposizione dei cittadini qualificati come vittime innocenti;

   la Corte di cassazione ha ribadito in diverse sentenze, a partire dalla sentenza n. 18046 del 4 agosto 2010, che spetta all'Inps l'onere della prova, ovvero la dimostrazione di un inganno supportato da relativi documenti inoppugnabili: «In tema d'indebito previdenziale, nel giudizio instaurato, in qualità d'attore, dal pensionato che miri ad ottenere l'accertamento negativo del suo obbligo di restituire quanto l'ente previdenziale abbia ritenuto indebitamente percepito, l'onere di provare i fatti costitutivi del diritto a conseguire la prestazione contestata, ovvero l'esistenza di un titolo che consenta di qualificare come adempimento quanto corrisposto, è a suo esclusivo carico» (in senso conforme, Cassazione, 23 aprile 2015, n. 8281; 11 febbraio 2016 nr. 2739) –:

   quali urgenti iniziative il Ministro intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di far chiarezza su tale vicenda e verificare se quanto riportato dagli organi di stampa sia veritiero, eventualmente intervenendo presso l'Inps.
(4-17986)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato