ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 857 del 25/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 25/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17912
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Lunedì 25 settembre 2017, seduta n. 857

   REALACCI e BRATTI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nel 2013, a seguito di alcune ricerche sperimentali eseguite dal Cnr-Irsa su potenziali inquinanti «emergenti» commissionate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, è stata segnalata la presenza in alcuni ambiti delle province di Vicenza, Verona e Padova di sostanze perfluoro alchiliche (Pfas), dannose per la salute in acque sotterranee, acque superficiali e acque potabili. L'azienda «Miteni», nel comune di Trissino, è stata individuata come principale fonte di contaminazione;

   l'estensione e la gravità dell'inquinamento da Pfas richiedono oggi da parte delle istituzioni una leale e stretta collaborazione tra le parti per studiare il fenomeno e per prendere le azioni di risanamento conseguenti. Gli studi della regione Veneto hanno evidenziato la presenza di concentrazioni elevate di Pfas, 32 volte superiori al limite massimo, nel sangue dei quattordicenni della zona a più alta contaminazione, oltre a un aumento di patologie della gravidanza (diabete, gestosi, bimbi nati piccoli per l'età gestazionale) ritenute connesse all'azione degli Pfas;

   per tali ragioni la regione Veneto e l'Arpav sono state invitate illo tempore dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad intraprendere una campagna di determinazione di queste sostanze dannose per l'ambiente e per la salute umana e a svolgere un'attenta analisi della loro diffusione;

   il decreto ministeriale «ambiente-salute» del 6 luglio 2017 ha introdotto «l'attuazione dei Piani di sicurezza sull'intero sistema idro-potabile» ovvero degli standard precauzionali sugli Pfas, affinché ogni singola regione possa adeguare o anche ridurre detti parametri in base alla peculiarità del suo territorio e alla peculiarità degli inquinanti, sebbene si assista ancora all'assenza di un limite nazionale che uniformi la presenza di Pfas nelle acque potabili, così come nelle acque di fognatura;

   secondo quando si apprende da dichiarazioni del Ministro Galletti: «il Ministero dell'Ambiente ha ripreso in esame l'accordo per il bacino del Fratta Gorzone. Dei 90 milioni previsti da un lontano accordo del 2005 — trenta per parte del Governo, Regione e gestori del servizio idrico — risultavano al 2015 spesi solo 7,9 milioni di fondi statali. È proprio di pochi giorni fa il decreto che sblocca gli ulteriori 80 milioni promessi nell'ambito dei Fondi Sviluppo e Coesione, assieme agli altri 23 già disponibili»;

   gli interroganti sul tema hanno già presentato l'atto di sindacato ispettivo n. 5-11431 del 23 maggio 2017, raccogliendo anche appelli alla soluzione del «problema PFas», promossi da associazioni di liberi cittadini, Legambiente e Greenpeace –:

   se e quali iniziative, anche normative, intendano assumere per fissare limiti uniformi su tutto il territorio nazionale in tema di inquinamento da Pfas;

   se intendano, d'intesa con la regione Veneto, fornire un quadro dettagliato degli interventi effettuati e da completare per l'approvvigionamento e la depurazione delle acque nei territori delle province venete colpite;

   quali siano le strategie in atto per mettere in sicurezza e/o bonificare le falde contaminate;

   quali e quante campagne informative i Ministri interrogati abbiano intenzione di effettuare in tempi rapidi.
(4-17912)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento idrico

sostanza pericolosa

acqua potabile