ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17890

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 855 del 21/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: MISTO-DIREZIONE ITALIA
Data firma: 21/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VARGIU PIERPAOLO MISTO-DIREZIONE ITALIA 21/09/2017
DAMBRUOSO STEFANO MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA 21/09/2017
PIEPOLI GAETANO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO 21/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 21/09/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17890
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Giovedì 21 settembre 2017, seduta n. 855

   MATARRESE, VARGIU, DAMBRUOSO e PIEPOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si evince dagli organi di stampa, sembrerebbe che, a fronte delle rilevanti risorse stanziate per il contrasto al dissesto idrogeologico nel corso di questa legislatura, persistano problematiche procedurali che impediscono l'aggiudicazione delle gare di appalto, l'inizio dei lavori e quindi la spesa dei fondi;

   sembra, infatti, che il 94 per cento dei 9.230 progetti facenti parte del piano antidissesto siano «non cantierabili»;

   il processo che dovrebbe consentire l'esecuzione dei lavori in tutto il Paese sembrerebbe chiuso in un circolo vizioso: da un lato, si rileva l'incapacità degli enti locali a dotarsi di progetti idonei a consentire la spesa delle risorse stanziate, dall'altro, le stazioni appaltanti pare non possano affidare progettazioni esecutive di opere se queste non risultano debitamente finanziate. Inoltre, gli enti locali lamentano iter procedurali troppo complessi e stringenti che impediscono l'utilizzo dei fondi stanziati;

   secondo quanto si evince dalla risposta del Governo ad un recente atto di sindacato ispettivo (interrogazione n. 5-12057), a parere degli interroganti, non si registra alcun risultato apprezzabile nell'avanzamento delle progettualità, nemmeno a seguito dell'istituzione del «Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico» che il Governo ha reso disponibile nel 2015 per favorire l'efficace avanzamento dello stato progettuale relativo alle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e per renderle immediatamente cantierabili;

   la conseguenza di questo stallo decennale è l'impossibilità di far fronte ad un problema che tutti i governi che si sono succeduti nel corso delle legislature hanno paradossalmente definito «urgente» e gli effetti di questa situazione di impasse sono ancora oggi evidenti in diverse regioni d'Italia;

   in Puglia, ad esempio, la difficoltà degli enti locali di elaborare i progetti si unisce alle predette lungaggini burocratiche che complicano ancor di più la loro definizione;

   secondo quanto si evince dagli organi di stampa, i 100 milioni di euro stanziati dalla regione nell'ambito del «Patto per il Sud» ... potrebbero essere persi perché i comuni pugliesi non sono in grado di predisporre i progetti da mandare in gara... e perché «...le procedure previste da Palazzo Chigi per attingere al fondo di rotazione dei progetti sono a dir poco complicate: ben cinque diversi passaggi prima di poter ottenere una quota dei 12 milioni di euro destinati alla Puglia...»;

   i particolari della vicenda pugliese sono rilevanti poiché comuni alle difficoltà che affrontano tutti gli enti locali del Paese. Affinché la progettazione esecutiva sia finanziata, infatti, le proposte «...devono essere inserite nel Registro nazionale per la difesa del suolo, sottoposte ad una fase di istruttoria dell'Autorità di distretto, poi a quella amministrativa del Ministero dell'Ambiente, quindi a quella dell'appaltistica e della cantierabilità della struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei ministri e poi a quella dell'ISPRA...»;

   le difficoltà che devono affrontare gli enti locali nell'ambito della definizione dei loro progetti non risultano compatibili con i tempi entro i quali è possibile acquisire i fondi disponibili; si tratta di tempi che appaiono insufficienti: nel caso dei Patti per il Sud per la Puglia, infatti, hanno un limite fissato al 31 dicembre 2019 per l'assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti –:

   se il Ministro interrogato non intenda adottare iniziative di competenza, anche normative, volte a definire una riorganizzazione complessiva dell'intero processo amministrativo che disciplina l'accesso alle risorse stanziate per il contrasto al fenomeno del dissesto idrogeologico al fine di garantirne lo snellimento, la semplificazione ed il miglioramento della funzionalità, nonché al fine di contribuire ulteriormente all'accelerazione delle procedure necessarie alla cantierizzazione dei progetti, considerato che resta fermo l'obbligo per gli enti locali di dotarsi di progetti idonei allo scopo e conformi alle disposizioni di legge.
(4-17890)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-17890
presentata da
MATARRESE Salvatore

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In relazione alle problematiche procedurali relative all'accesso alle risorse stanziate per il dissesto idrogeologico, questo Ministero evidenzia che la procedura attuale, per quanto riguarda le attuali e le future programmazioni degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, prevede la riunificazione in un unico strumento di tutte le necessità del territorio, facendole confluire in un unico database, il ReNDiS (Repertorio nazionale degli interventi di difesa del suolo) dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
  La procedura medesima prevede inoltre che le regioni, ciascuna per il territorio di rispettiva competenza, inseriscano e validino, attraverso la compilazione di una apposita scheda, le richieste di finanziamento nel sistema citato.
  Le suddette richieste sono valutate secondo le procedure, le modalità ed i criteri fissati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, relativo alla «Individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico», per garantire la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia nell'utilizzo di tali risorse rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico.
  In particolare, tale accertamento istruttorio si prevede venga effettuato, di volta in volta, non appena risultano disponibili le risorse da destinare per l'avvio delle nuove programmazioni.
  Nell'ottica di una semplificazione di tali procedure questo Ministero si è già attivato per l'adozione di opportune misure di snellimento, senza incidere sulla qualità della programmazione.
  La complessità delle procedure non ha però impedito un avanzamento nella programmazione degli interventi e delle attività progettuali.
  Al riguardo è opportuno segnalare che attualmente risulta in fase avanzata di definizione presso questo dicastero l'istruttoria degli interventi da finanziare nell'ambito della linea di azione denominata «Interventi di riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera» del Piano Operativo «Interventi per la tutela del territorio e delle acque (FSC 2014-2020)». Tale linea di azione prevede nel territorio della regione Puglia il finanziamento di n. 16 interventi, già selezionati tra le proposte di intervento contenute nel citato
database ReNDiS secondo i criteri fissati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, per un importo complessivo pari ad euro 32.896.313,33.
  Inoltre, per quanto riguarda l'avanzamento delle attività progettuali previste dal Fondo per la progettazione di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016, questo Ministero, con un recente provvedimento dello scorso dicembre, ha finanziato nella regione Puglia l'importo di euro 11.499.215,97 per la progettazione di n. 61 interventi, il cui importo totale vale oltre 200 milioni di euro.
  In ultimo, va ricordato che il Governo si è di recente attivato per sottoscrivere i «Patti per il Sud», tra cui figura anche quello con la regione Puglia, già firmato in data 10 settembre 2016.
  Con essi la Presidenza del Consiglio dei ministri ed i rispettivi enti coinvolti condividono la volontà di attuare una strategia di azioni sinergiche e integrate, miranti alla realizzazione degli interventi necessari per la infrastrutturazione del territorio, la realizzazione di nuovi investimenti industriali, la riqualificazione e la reindustrializzazione delle aree industriali, e ogni azione funzionale allo sviluppo economico, produttivo e occupazionale del territorio metropolitano. In questo ambito, tra le linee di sviluppo e le relative aree di intervento previste, figurano anche azioni nel campo delle infrastrutture e dell'ambiente.
  In particolare, il patto con la regione Puglia identifica interventi per la tutela del suolo e la tutela delle coste per un importo complessivo pari ad euro 372.505.000,00, di cui euro 100.000.000,00 a valere su risorse Fsc 2014-2020.
  Si rappresenta, infine, che per l'attuazione degli interventi di difesa del suolo il legislatore, con l'articolo 10 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, ha individuato i presidenti delle regioni come commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Tale provvedimento stabilisce misure straordinarie e poteri di deroga che già consentono di accelerare l'esecuzione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio nazionale.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dagli interroganti sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, e a svolgere un'attività di monitoraggio e sollecito, tenendosi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formalita' amministrativa

utilizzazione degli aiuti

aggiudicazione d'appalto