ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17874

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 854 del 20/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALPERTI GUIDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/09/2017
Stato iter:
27/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/10/2017

CONCLUSO IL 27/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17874
presentato da
GALPERTI Guido
testo di
Mercoledì 20 settembre 2017, seduta n. 854

   GALPERTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   in data 27 agosto 2012, a firma del dottor Silvano Toso, l'Ispra diramava la nota, contrassegnata come allegato 1, avente come oggetto «Limitazioni dell'attività venatoria in relazione alla situazione climatica esistente»;

   in data 28 agosto 2017, a firma del dottor Piero Genovesi, l'Ispra parimenti emetteva una nota, contrassegnata come allegato 2, avente come oggetto «Limitazioni all'attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il Paese»;

   i due documenti, in particolare nella parte in cui si evidenziano le misure da adottare, presentano molti elementi di identità;

   viceversa, i mutamenti climatici e le conseguenze che ne derivano richiedono alla comunità scientifica un continuo aggiornamento di condizioni di dati, di verifiche e di rimedi prescrittivi –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della circostanza di cui in premessa;

   quali siano state le modalità di ricerca messe in campo dall'Istituto per la ricerca e la protezione ambientale per redigere la nota in questione;

   come giustifichi la coincidenza in numerosi punti dei due testi, vergati a cinque anni di distanza e da due diversi studiosi, circostanza che a giudizio dell'interrogante, conferma, in materia, una linea non precostituita ma costante, precisa e, soprattutto, immutevole.
(4-17874)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 27 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 880
4-17874
presentata da
GALPERTI Guido

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle limitazioni dell'attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il Paese, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  La grave crisi ambientale verificatasi durante la stagione estiva, caratterizzata dalla diffusione di numerosi ed estesi incendi boschivi, oltre che da una prolungata siccità, ha determinato una protratta condizione di rischio per la conservazione della fauna selvatica in ampi settori del territorio. Alla luce di tale situazione, l'esercizio dell'attività venatoria a carico di talune specie può rappresentare un ulteriore motivo di aggravamento delle condizioni demografiche delle popolazioni interessate, non solo nelle aree percorse dagli incendi, ma anche nei settori limitrofi e interclusi allorquando l'azione del fuoco abbia interessato percentuali importanti del territorio e quando gli incendi si siano succeduti nell'arco degli ultimi anni negli stessi comprensori. Si ritiene pertanto necessaria l'adozione di misure di limitazione del prelievo sulla base delle risultanze di specifiche iniziative di monitoraggio soprattutto a carico delle popolazioni di fauna selvatica stanziale o nidificante, potenzialmente oggetto di prelievo venatorio.
  La sospensione dell'attività venatoria per calamità naturali o altre situazioni che potrebbero compromettere la tutela della fauna selvatica, rientra tra le competenze regionali, come stabilito dall'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 che norma le modalità con cui le regioni devono intervenire in contesti del genere. In particolare, si ritiene utile un'estensione per almeno due anni del divieto di caccia in tutte le aree percorse dal fuoco, come già previsto dalla legge n. 353 del 2000 per le sole aree boscate, nonché ad una fascia contigua alle aree medesime, le cui dimensioni devono essere stabilite caso per caso in funzione delle superfici incendiate, della loro distribuzione e delle caratteristiche ambientali delle aree circostanti. Per tale ragione, Ispra, richiamando quanto previsto dalla legge n. 157 del 1992, articolo 19, comma 1, ha ritenuto di inviare, anche quest'anno, una nota alle regioni nella quale, anche in base al principio di precauzione, si sottolinea l'opportunità di adottare alcune indicazioni generali e provvedimenti cautelativi in occasione della stagione venatoria in corso, da valutare caso per caso a carico delle amministrazioni regionali medesime, fra i quali il divieto di caccia in pre-apertura, atti ad evitare che popolazioni, ricadenti nei territori interessati da incendi e condizioni climatiche estreme, possano subire ulteriori danni.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, si rassicura che il Ministero continuerà a tenere alto il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cambiamento climatico

incendio