ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17862

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 854 del 20/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 20/09/2017
Stato iter:
22/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2017
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2017

CONCLUSO IL 22/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17862
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Mercoledì 20 settembre 2017, seduta n. 854

   D'INCÀ. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   a seguito degli scontri tra manifestanti e agenti verificatisi il 9 luglio 2017 mentre si svolgeva il summit del G20 ad Amburgo, venivano fermati e rinviati a giudizio 6 cittadini italiani tra cui due ragazzi, Maria Rocco e Fabio Vettorel, originari di Feltre, rispettivamente di 23 e 18 anni;

   il 6 agosto 2017, dopo trentaquattro giorni di carcere, Maria Rocco, detenuta nel carcere di Billwerder, ad Amburgo, con l'accusa di aver attentato all'ordine pubblico è stata scarcerata. Mentre prosegue la detenzione per Fabio Vettorel, il ragazzo feltrino di 18 anni, per il quale non è stata concessa la libertà, in attesa del processo, in quanto per la Corte tedesca esisterebbe un alto pericolo di fuga;

   da organi di stampa si apprende che anche il quotidiano tedesco «Süddetsche Zeitung», che ha dedicato un lungo articolo alla vicenda del giovane feltrino, mette in dubbio che il 7 luglio 2017, i contestatori del G20 abbiano dato corpo a un «massiccio attacco»: si sarebbe invece trattato del lancio di pochi oggetti raccolti per le strade;

   secondo il procuratore di Stato di Amburgo, che ha respinto la richiesta dell'avvocatessa della difesa, Gabriele Heinecke, il giovane italiano, avrebbe gettato pietre, petardi e bengala contro le forze di polizia la mattina del 7 luglio, motivando quindi l'arresto con l'accusa di «aver agito attivamente contro gli agenti di polizia». Sempre sullo Zeitung, l'avvocatessa del ragazzo accusa la procura di avere agito con eccessiva durezza e in assenza di prove sufficienti e, per questa ragione, racconta di aver inoltrato la richiesta di liberazione alla Corte costituzionale di Karlsruhe. Secondo la ricostruzione dell'avvocato Paolo Serrangeli, legale dei due ragazzi «Maria e Fabio, la mattina del 7 luglio scorso, intorno alle 6.30, stavano procedendo insieme al altre duecento persone, per dirigersi alla manifestazione di dissenso e protesta al G20 di Amburgo. Prima di poter arrivare al meeting, si sono imbattuti in due falangi di poliziotti in tenuta anti sommossa che, chiudendo il gruppo di manifestanti all'interno di una strada senza uscite, hanno caricato la folla senza alcun motivo apparente. In quel frangente dalla folla, piombata nel panico, sono partiti sei lanci di oggetti di fortuna, che sono andati ad abbattersi sulla strada, a dieci metri dalla carica della polizia, che poi ha fermato 73 persone». Tra queste, la maggioranza erano cittadini tedeschi, che arrestati sono stati per lo più tutti rilasciati dopo poco, mentre, gli altri ragazzi, quasi tutti stranieri, tra cui Vettorel, sono stati condotti in carcere con l'accusa di «grave, turbativa dell'ordine pubblico per non essersi allontanato da una manifestazione violenta»;

   la vicenda in questione è stata posta all'attenzione del Governo già il 25 luglio 2017 con l'interrogazione n. 5-11961, ancora in attesa di risposta, con la quale si chiedeva di adoperarsi per consentire il più rapido ritorno in patria dei connazionali italiani –:

   se intenda intervenire urgentemente, adottando tutte le necessarie iniziative diplomatiche, per consentire l'immediato ritorno in patria di Fabio Vettorel e degli altri connazionali fermati, considerato che la detenzione si protrae ormai da oltre 2 mesi.
(4-17862)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 22 dicembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 903
4-17862
presentata da
D'INCÀ Federico

  Risposta. — La Farnesina, per il tramite del consolato generale di Hannover, ha seguito con grande attenzione la vicenda dei ventisette connazionali fermati dalla polizia tedesca nel corso delle manifestazioni che hanno avuto luogo durante il G20 svoltosi ad Amburgo il 7 e 8 luglio 2017.
  Appresa la notizia del fermo, la nostra rappresentanza consolare si è da subito attivata al fine di prestare agli interessati ogni possibile assistenza. Oltre a stabilire e mantenere un contatto con i loro familiari e con gli avvocati, sono state effettuate visite consolari per verificare il regime detentivo imposto ai connazionali e il loro stato psico-fisico.
  In tutti gli incontri avuti, sono sempre apparsi in un buono stato di salute e le loro condizioni detentive non hanno mai destato particolari preoccupazioni. Nei frequenti contatti con le autorità carcerarie ci si è costantemente premurati di sostenere, nei limiti del possibile, le loro richieste e non si è mancato di intervenire per agevolare la soluzione di problemi legati soprattutto alle comunicazioni – telefoniche ed epistolari – con l'esterno, con riferimento soprattutto ai contatti con i familiari.
  Dei ventisette connazionali fermati, ventuno sono stati rimessi in libertà poco dopo, mentre sei sono stati trattenuti.
  Di questi, la signora Marta Rocco è stata liberata il 10 agosto 2017. Su di lei la competente autorità giudiziaria tedesca deve ancora pronunciarsi su un'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
  I signori Orazio Sciuto, Riccardo Lupano, Emiliano Puleo e Alessandro Rapisarda sono stati condannati a pene inferiori ai due anni di reclusione e tutti rilasciati con sospensione condizionale della sanzione.
  Quanto al signor Fabio Vettorel, avverso il provvedimento della custodia cautelare il legale del connazionale aveva presentato un ricorso alla Corte costituzionale, ravvisando un intento discriminatorio ai danni del suo assistito in quanto cittadini tedeschi sottoposti a indagini di uguale tenore per i medesimi fatti erano stati rapidamente rimessi in libertà. Detto ricorso è stato rigettato dalla suprema Magistratura tedesca.
  Il 16 ottobre 2017 è iniziato il procedimento penale a carico dell'interessato. Nel corso dell'udienza l'avvocato difensore ha presentato istanza di ricusazione del giudice per asserita mancanza di imparzialità nei confronti del connazionale. Anche detta istanza è stata respinta. In occasione di una successiva udienza che ha avuto luogo il 15 novembre 2017, il legale che assiste il signor Vettorel ha nuovamente chiesto che l'interessato sia rimesso in libertà in attesa che si concluda il processo a suo carico. Il giudice ha deciso positivamente subordinando la scarcerazione al pagamento di una cauzione di 10.000 euro, alla dimora ad Amburgo e all'obbligo di firma tre volte a settimana. Avverso tale provvedimento la pubblica accusa, in due successive occasioni, ha presentato un ricorso, che è stato però entrambe le volte respinto. Il signor Vettorel è stato pertanto scarcerato il 27 novembre 2017.
  Il nostro Consolato generale ad Hannover si è fortemente impegnato per fornire al ragazzo tutta la necessaria assistenza durante la permanenza nel penitenziario, mantenendo uno stretto e costante contatto con la madre signora Baroni e con il legale che assiste il connazionale. L'ultima udienza che vede coinvolto il signor Vettorel si è svolta il 4 dicembre 2017 in presenza del consolato generale. La nostra rappresentanza consolare continuerà a seguire da vicino il procedimento penale, presenziando – ove consentito – anche alle successive udienze.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Vincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accusa

cittadino della Comunita'

ordine pubblico