ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17800

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 850 del 14/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI STELLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 14/09/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17800
presentato da
BIANCHI Stella
testo di
Giovedì 14 settembre 2017, seduta n. 850

   STELLA BIANCHI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) di proprietà dell'Ama, situato a Roma in via Salaria 981 è da anni al centro di costanti proteste da parte dei cittadini residenti nella zona a causa dei miasmi e delle esalazioni provenienti dallo stesso che è di proprietà di Ama; si tratta di esalazioni che invadono, tra gli altri, i quartieri di Villa Spada, Fidene, Colle Salario, Nuovo Salario;

   nel sito vengono trattati rifiuti indifferenziati attraverso procedure meccaniche e processi biologici con i quali la frazione di rifiuti umida viene separata da quella secca. L'impianto non è in grado di smaltire rapidamente l'enorme quantità di rifiuti che viene conferita giornalmente, con la conseguenza che i rifiuti indifferenziati si accumulano all'interno del deposito trasformandolo a tutti gli effetti in una discarica. Va poi precisato che nell'impianto si svolge un lungo processo di fermentazione che dura 28 giorni. L'odore pestilenziale che si produce si diffonde nelle zone limitrofe densamente popolate, causando forti disagi, particolarmente forti per chi vive a ridosso dell'impianto che si trova a soli 50 metri dalla prima casa e a 150 metri dall'asilo;

   le associazioni sindacali hanno più volte denunciato lo stato di abbandono dell'impianto e la totale assenza di ogni forma di manutenzione. Mancano al suo interno sistemi di aereazione e di aspirazione delle polveri adeguati e di copertura dei rifiuti, mentre la sala manovra non sarebbe pressurizzata e le norme di sicurezza non verrebbero rispettate;

   tali carenze infrastrutturali si ripercuotono sulla salubrità delle zone circostanti e sulla salute dei cittadini e mettono a repentaglio la sicurezza degli addetti ai lavori. All'interno dell'impianto Tmb Ama di via Salaria si sono, infatti, verificati numerosi incidenti. L'ultimo è avvenuto nel luglio 2017 quando il braccio di un mezzo meccanico, che stava movimentando i rifiuti all'interno della fossa di scarico della struttura, ha urtato inavvertitamente contro il soffitto, causando il distaccamento di un pannello in cemento, caduto poi contro la portiera del mezzo;

   più volte è stata annunciata la chiusura del Tmb Ama di via Salaria e la sua riconversione, sempre rimandate. Da ultimo, l'amministrazione capitolina guidata dalla sindaca Raggi ha annunciato la sua chiusura entro il 2019 a condizione che la quota della raccolta differenziata raggiunga il 70 per centro: obiettivo che, allo stato attuale, appare estremamente difficile da raggiungere. L'attuale amministrazione capitolina guidata dalla sindaca Raggi ha inoltre di fatto cancellato i piani previsti dall'amministrazione precedente senza che questi fossero sostituiti da un piano industriale della nuova gestione di Ama in grado di garantire concretamente il rafforzamento dell'autonoma nella gestione del ciclo dei rifiuti e dunque il percorso necessario per arrivare alla chiusura del Tmb Ama di via Salaria –:

   quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda intraprendere al fine di monitorare le segnalate criticità dell'impianto Tmb Ama di via Salaria e dell'area su cui esso insiste, anche promuovendo una verifica da parte del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, nell'ottica di assicurare la piena legalità, l'efficienza e il rispetto della tutela ambientale, della sicurezza dei lavoratori e della salute dei cittadini.
(4-17800)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-17800
presentata da
BIANCHI Stella

  Risposta. Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'impianto Tmb Ama di via Salaria (Roma), sulla base degli elementi acquisiti; si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si evidenzia che le problematiche attinenti alla gestione dei rifiuti di Roma, devono essere inquadrate nell'ambito della più complessa tematica del ciclo dei rifiuti dell'intera regione Lazio. Ad ogni modo, la rilevanza istituzionale delle questioni attinenti Roma Capitale, e l'esistenza della procedura di infrazione comunitaria 2011/4021 — causa C — 323/13, hanno reso necessario l'intervento di questo Dicastero per il superamento delle criticità.
  A seguito delle problematiche occorse già nell'estate 2016 nel Lazio ed in particolar modo a Roma, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nell'ambito delle competenze attribuite in merito alla vigilanza sulla corretta applicazione delle norme comunitarie e nazionali sul ciclo dei rifiuti, ha provveduto, con nota del 2 agosto 2016, a richiedere agli uffici regionali competenti i dovuti e necessari controlli sull'impiantistica regionale, con il supporto di Arpa Lazio.
  Con nota del 4 agosto 2016, la regione Lazio ha riscontrato la richiesta di questo Dicastero, rappresentando di aver richiesto ad Arpa Lazio di procedere ad una verifica degli impianti al fine di predisporre la richiesta relazione riepilogativa.
  Ai fini dell'esaustività delle verifiche, questo Ministero ha inviato all'amministrazione regionale ulteriori solleciti e richieste di integrazione dei controlli rispettivamente con note del 6 settembre 2016, del 16 novembre 2016, del 23 gennaio 2017, del 2 febbraio 2017 e del 29 marzo 2017.
  A seguito delle note vicende giudiziarie che hanno portato al sequestro in diversi impianti del territorio regionale del Lazio, le criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti della Capitale si sono riproposte anche a ridosso dell'estate 2017, rendendo necessario il contributo di questo Ministero che ha avviato i lavori del Tavolo di coordinamento assieme alla regione Lazio ed al comune di Roma capitale nel tentativo di individuare le opportune soluzioni al sistema gestionale ed impiantistico di riferimento.
  Ad ogni modo si fa presente che, tra le competenze attribuibili al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non rientrano anche quelle di indagine tecnica ed ispettiva su tutti gli impianti di gestione e smaltimento dei rifiuti, specificatamente attribuite agli enti territoriali e di controllo competenti che, nel caso specifico, si sono prontamente attivati anche su impulso del Ministero.
  Per quanto attiene in particolare l'impianto TMB Salario, la direzione regionale Governo del ciclo rifiuti della regione Lazio segnala che con nota del 31 luglio 2015 ha dato avvio al procedimento di riesame dell'AIA., al fine di sottoporre a nuova valutazione lo schema di flusso delle attività di impianto e di conseguenza le tipologie di rifiuti producibili dallo stesso. A tal riguardo si sono tenute tre sedute di conferenza dei servizi in data 2 dicembre 2015, 1o giugno 2016 e 3 maggio 2017, nel corso delle quali, tra le altre cose, AMA s.p.a. è stata chiamata a produrre un nuovo Piano di Monitoraggio e Controllo da sottoporre al previsto parere di Arpa Lazio ai sensi dell'articolo 29-
quater, comma 6, del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  In particolare, nel corso dell'ultima seduta, si sono informati i partecipanti che Arpa Lazio con nota dell'11 aprile 2017 ha richiesto che AMA Spa riproduca ex-novo non solo la predetta nuova proposta del piano di monitoraggio e controllo, bensì tutta la documentazione prevista alla base dell'AIA. In ordine a ciò Ama Spa ha trasmesso presso gli uffici dell'area ciclo rifiuti, con nota del 10 luglio 2017, la nuova proposta del piano di monitoraggio e controllo. Ad ogni modo ARPA Lazio, in data 21 luglio 2017 ha dichiarato di non essere in grado di esprimere il parere previsto sul PMeC in questione. Allo stato il procedimento è ancora in corso.
  La stessa direzione regionale Governo del ciclo rifiuti della regione Lazio comunica inoltre che in data 18 maggio 2017, su segnalazione del Comitato cittadino del quartiere Fidene, l'area ciclo rifiuti della regione ha incaricato Arpa Lazio di effettuare un'ispezione straordinaria sull'istallazione in questione, al fine di verificare la corretta gestione dello stesso con particolare rispondenza alle prescrizioni e condizioni della vigente A.I.A. A seguito di ciò, ARPAL ha fornito, con propria nota del 1° giugno 2017 apposita relazione dalla quale sono emerse talune inadempienze gestionali da parte di AMA Spa nella conduzione dell'istallazione in questione. Tali inadempienze sono state sanzionate a norma dell'articolo 29-
decies, comma 9 del decreto legislativo n. 152 del 2006. Si segnala altresì che in data 23 giugno 2017 è stato richiesto di riferire circa taluni "imprevisti" segnalati con la medesima relazione. Di detta diffida, così come previsto, ne è stata data comunicazione 211’ Autorità Giudiziaria, e in data 4 luglio 2017 AMA Spa la riscontrava.
  In seguito, la stessa Arpal ha effettuato un nuovo sopralluogo in data 8!agosto 2017 dal quale sono risultati ancora anomalie nella corretta gestione del sito. In merito a ciò, l'AMA spa, con nota dell'11 settembre 2017, riferiva di aver svuotato l'area di conferimento dei RSU dell'impianto in questione, e di aver proceduto a pulirle e disinfestarle in data 26 agosto 2017.
  Al riguardo, si fa presente comunque che la direzione governo del ciclo dei rifiuti della regione Lazio, quale autorità competente, ha provveduto a inviare l'impianto a riesame proprio per intervenire sull'autorizzazione ambientale e contestualmente ha provveduto a richiedere più volte verifiche all'Arpa Lazio, diffidando in via amministrativa e procedendo alla segnalazione all'autorità giudiziaria laddove sono emerse problematiche diverse.
  Si rassicura in ogni caso che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, prosegue nella sua azione costante di monitoraggio senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione su tale importante tematica.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

eliminazione dei rifiuti

protezione dell'ambiente

rifiuti