ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17640

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 848 del 12/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: PALESE ROCCO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 07/09/2017
Stato iter:
30/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/11/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 30/11/2017

CONCLUSO IL 30/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17640
presentato da
PALESE Rocco
testo di
Martedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   PALESE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   si apprende da notizie di stampa (La Gazzetta del Mezzogiorno del 4 settembre 2017) che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con il supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali, avrebbe chiuso positivamente la valutazione di impatto ambientale su un progetto presentato da una società statunitense per effettuare prospezioni con air gun finalizzate alla ricerca di idrocarburi in un'area marina di circa 750 chilometri quadrati, situata a 13 miglia dalla costa di Santa Maria di Leuca;
   pare che su detto progetto si sia già espressa in modo contrario la regione Puglia, raccogliendo le opposizioni degli enti locali interessati;
   nella stessa zona insiste un delicatissimo ecosistema marino composto anche da rarissimi banchi di corallo, oltre che da poseidonia e presenza di specie animali protette;
   risulta anche che, nella stessa zona, altre due prospezioni sarebbero già state autorizzate nonostante la netta contrarietà di enti locali, associazioni e cittadinanza, tanto che nell'estate si è arrivati a proteste eclatanti come lo sciopero della fame da parte di alcuni sindaci salentini;
   tutto il Salento, ma in particolare la zona oggetto delle richieste di prospezione, è zona a vocazione turistica, meta di decine di migliaia di turisti attratti proprio dalla natura incontaminata e dalla bellezza del mare;
   il prodotto interno lordo della Puglia, è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni quasi esclusivamente per merito delle presenze turistiche registrate nel Salento –:
   se corrisponda al vero quanto esposto in premessa e, in caso affermativo, per quali ragioni il Governo abbia ritenuto di esprimere parere favorevole nonostante la netta contrarietà degli enti locali al progetto sopra richiamato;
   se sia stato preventivamente e formalmente acquisito agli atti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il parere della regione Puglia e, in caso affermativo, quale ne sia il contenuto;
   quante siano le autorizzazioni concesse, negate e/o in attesa di risposta dinanzi alla costa pugliese e a quella salentina in particolare;
   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ritenga di dover sottoporre a nuova valutazione di impatto ambientale il progetto in questione, alla luce della netta contrarietà di enti locali e cittadini e del danno irreparabile che verrebbe perpetrato all'ecosistema marino e all'economia turistica salentina e pugliese. (4-17640)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 novembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 894
4-17640
presentata da
PALESE Rocco

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Si premette che la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) ha ripristinato il limite delle 12 miglia dalla costa per le perforazioni petrolifere in mare. La disposizione stabilisce che i titoli abilitativi già rilasciati siano fatti salvi dall'estensione del limite alle 12 miglia per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. La norma ha vietato nuove attività di trivellazione entro le 12 miglia (20 chilometri) salvaguardando così le vocazioni proprie delle coste italiane e non vanificando gli investimenti messi in atto da soggetti pubblici e privati, a volte molto consistenti, per lo sviluppo e la promozione del turismo.
  Con riferimento alla predetta normativa, il 17 aprile 2016 si è tenuto il referendum per decidere se abrogare o meno la parte della disposizione che permette a chi ha già ottenuto concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme
offshore entro 12 miglia dalla costa, di poter rinnovare la concessione fino all'esaurimento del giacimento, che ha avuto esito negativo per il mancato raggiungimento del quorum.
  In ordine alle questioni relative all'impatto ambientale dei progetti e alle possibili criticità segnalate, si evidenzia preliminarmente che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è l'autorità competente a svolgere le procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) per tutte le attività inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare e a terra su tutto il territorio nazionale. L'autorizzazione finale all'avvio di tali attività spetta invece al Ministero dello sviluppo economico, preposto appunto alla finale valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici incisi o comunque interessati da dette attività, comprese le vocazioni territoriali e i modelli di sviluppo di volta in volta da promuovere.
  Si evidenzia altresì che i provvedimenti di compatibilità ambientale relativi alle attività di prospezione geofisica di determinate aree in mare sono preliminari rispetto ad eventuali attività di ricerca e produzione di idrocarburi, che potranno essere realizzate in futuro previe ulteriori e distinte valutazioni di impatto ambientale.
  Le prospezioni vagliate con esito positivo nel procedimento VIA, e non ancora autorizzate dal Ministero dello sviluppo economico, mirano infatti a stabilire se in determinate aree siano presenti idrocarburi e in quale quantità, con lo studio preliminare della struttura geologica del sottosuolo, mediante l'emissione di onde acustiche rivolte verso il fondale e prodotte al largo, al fine di acquisire dati ed elementi utili per l'eventuale successiva fase di ricerca.
  In tale fase di prospezione, non è prevista alcuna installazione di piattaforme, che invece potranno eventualmente essere allocate solo a seguito di riscontri positivi delle prospezioni medesime e, comunque, fra diversi anni, previa nuova valutazione di impatto ambientale e ulteriore diversa autorizzazione da parte del Ministero dello sviluppo economico.
  Nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico, il Ministero dello sviluppo economico coordina la sua attività con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che valuta la compatibilità ambientale di progetti di estrazione degli idrocarburi.
  La verifica dell'impatto ambientale analizza tutte le componenti interessate dal progetto: la valutazione deve comprendere gli effetti sulle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto del progetto proposto, con particolare riferimento alla popolazione, all'uso del suolo, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai beni materiali, compreso il patrimonio architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi vari fattori.
  Si precisa che ai fini autorizzativi sono valutate e considerate tutte le osservazioni pervenute sia da parte dei privati cittadini che da parte delle amministrazioni coinvolte: tale valutazione è debitamente riportata nei provvedimenti di compatibilità ambientale del Ministero con le eventuali controdeduzioni e prescrizioni.
  Si evidenzia, infine, che dopo l'incidente del 2010 nel Golfo del Messico, gli Stati membri della Comunità europea hanno dato avvio a una revisione delle politiche dell'Unione europea volte a garantire la sicurezza delle operazioni relative al settore degli idrocarburi.
  Con l'emanazione della direttiva 2013/30/UE è stato avviato un processo per ridurre per quanto possibile il verificarsi di incidenti gravi legati alle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e di limitarne le conseguenze, aumentando così la protezione dell'ambiente marino e delle economie costiere dall'inquinamento, fissando nel contempo le condizioni minime di sicurezza per la ricerca e lo sfruttamento in mare nel settore degli idrocarburi, limitando possibili interruzioni della produzione energetica interna dell'Unione e migliorando i meccanismi di risposta in caso di incidente.
  Riducendo il rischio di inquinamento marino, la direttiva assicurerà la protezione dell'ambiente marino e in particolare il raggiungimento o il mantenimento di un buono stato ecologico al più tardi entro il 2020, obiettivo stabilito nella direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino).
  Ciò premesso, si evidenzia che il progetto «Indagine geofisica nell'area dell'istanza di permesso di ricerca in mare “d 89 F.R.-GM”», localizzato nel Mar Ionio Settentrionale, a 13 miglia marine dalla punta meridionale della penisola Salentina, presentato dalla società Global MED LLC in data 23 ottobre 2014, è stato oggetto del decreto di compatibilità ambientale positivo con prescrizioni n. 224 del 31 agosto 2017, espresso ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  Allegati a detto decreto, del quale costituiscono parte integrante, vi sono il parere della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS n. 2074 del 13 maggio 2016, di esito positivo con prescrizioni, il parere del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo protocollo n. 939 del 26 maggio 2016, di esito positivo subordinatamente al rispetto di prescrizioni, nonché il parere di esito negativo della regione Puglia, espresso con delibera di Giunta regionale n. 213 del 20 febbraio 2015, trasmesso a questo Dicastero in data 13 maggio 2015.
  Nel corso dell'istruttoria di valutazione di impatto ambientale, nel rispetto del quadro normativo vigente, sono state tenute in opportuna ed approfondita considerazione tutte le questioni rilevate dall'interrogante.
  Le motivazioni che hanno portato all'espressione del giudizio di compatibilità ambientale positivo con prescrizioni di cui al decreto n. 224 del 31 agosto 2017 sono dettagliatamente riportate nel testo del decreto sopra citato e negli atti ad esso allegati.
  Le motivazioni alla base dell'espressione del parere negativo della regione Puglia sono state, inoltre, debitamente considerate e valutate dalla commissione tecnica VIA/VAS nella redazione del proprio parere di competenza.
  Si rappresenta, altresì, che tutta la documentazione progettuale ed amministrativa presentata dalla società proponente nel corso del procedimento di valutazione di impatto ambientale, insieme con la documentazione integrativa, le osservazioni del pubblico e i pareri degli enti competenti, compreso il parere della regione Puglia, nonché le controdeduzioni a dette osservazioni, è pubblicata sul portale delle valutazioni ambientali di questo Ministero, all'indirizzo: http://www.va.minambiente.it/it-IT/ Oggetti/Documentazione/1498/2294.
  Della questione sono interessati anche altri Ministeri, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori elementi informativi si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, e a svolgere un'attività di monitoraggio tenendosi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ambiente marino

ecosistema marino

impatto ambientale