ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17620

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 848 del 12/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: LEVA DANILO
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 11/08/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/08/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17620
presentato da
LEVA Danilo
testo di
Martedì 12 settembre 2017, seduta n. 848

   LEVA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il 18 luglio 2017, la questura di Lecce ha notificato una serie di verbali di accertamento di violazione amministrativa a carico di persone e sarebbero state identificate, nel corso della notte tra il 3 e il 4 luglio, lungo il percorso che collega la zona di San Basilio (sede del cantiere TAP, all'interno del quale nel mese di aprile 2017 sono stati espiantati circa 250 ulivi) al luogo denominato «Masseria del Capitano», a Melendugno, dove gli ulivi espiantati vengono stoccati;
   ai destinatari dei verbali si contesta di avere impedito od ostacolato la libera circolazione veicolare, ingombrando «ripetutamente con la propria presenza fisica» due tratti stradali specificamente indicati, «al fine precipuo di non consentire il transito di autoveicoli delle Forze dell'Ordine, nonché di automezzi operanti per conto della società Trans Adriatic Pipeline, nell'occasione dedicati al trasporto di 42 alberi di ulivo»;
   tale condotta violerebbe l'articolo 1-bis del decreto legislativo n. 66 del 1948, che così dispone: «chiunque, al fine di impedire od ostacolare la libera circolazione, depone od abbandona congegni o altri oggetti di qualsiasi specie in una strada ordinaria o comunque ostruisce o ingombra una strada ordinaria o ferrata, è punito, se il fatto non costituisce reato, con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire due milioni a lire otto milioni;
   se il fatto è commesso da più persone, anche non riunite, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire cinque milioni a lire venti milioni (ora da euro 2.582,28 a euro 10.329,14). Nei casi previsti dai commi precedenti non è ammesso il pagamento in misura ridotta ai sensi dell'articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689»;
   i verbali notificati impongono una serie di considerazioni:
    in primo luogo, esiste una profonda differenza tra la condotta sanzionata dalla norma contenuta nel decreto legislativo n. 66 del 1948 e la condotta concretamente tenuta dai manifestanti individuati dalla questura di Lecce, che, a quanto risulta all'interrogante, non avevano nessuna intenzione di impedire o di ostacolare la libera circolazione dei veicoli, ma semplicemente quella di rendere difficoltoso il transito dei mezzi che avrebbero dovuto garantire il trasferimento degli ulivi lungo i tratti di strada che in precedenza le forze dell'ordine, a scopo di interdizione, avevano completamente chiuso al traffico veicolare;
    impedire la libera circolazione era dunque, ad avviso dell'interrogante, impossibile, per il semplice fatto che nessuno, ad eccezione dei mezzi di TAP e delle forze dell'ordine, poteva liberamente circolare;
    in secondo luogo, la decisione di contestare l'illecito amministrativo previsto dal decreto legislativo n. 66 del 1948 comporta una evidente contrazione delle possibilità di difesa dei destinatari, dal momento che l'organo che dovrà vagliare la fondatezza delle argomentazioni difensive è il prefetto, e non un'autorità giurisdizionale. La sanzione amministrativa pecuniaria irrogata, nel caso in cui le memorie dovessero essere valutate negativamente, verrebbe richiesta immediatamente, con ordinanza-ingiunzione ex articolo 18 della legge n. 689 del 1981;
    la contestazione dell'illecito amministrativo, a parere dell'interrogante, finisce di fatto per scoraggiare la resistenza dei manifestanti, rendendone fortemente e rapidamente antieconomica l'organizzazione –:
   quali ulteriori elementi intenda fornire il Ministro interrogato e quali iniziative intenda porre in essere al fine di garantire la libertà di manifestare il dissenso, nelle forme e nei modi adeguati, agli abitanti del territorio interessato;
   se non ritenga sussistano i presupposti per avviare un'ispezione ministeriale in relazione agli accertamenti sui fatti accaduti. (4-17620)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

restrizione agli scambi

transito

liberta' di circolazione