ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17600

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: CIVATI GIUSEPPE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 02/08/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAESTRI ANDREA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 02/08/2017
BRIGNONE BEATRICE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 02/08/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 02/08/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 02/08/2017
MINISTERO DELL'INTERNO 02/08/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17600
presentato da
CIVATI Giuseppe
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   CIVATI, ANDREA MAESTRI, BRIGNONE e PASTORINO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in data 8 giugno 2016 l'allora Ministro dell'interno denunciò l'arresto e l'estradizione dal Sudan di Mered Yehdego Medhane – cittadino eritreo che risultava vivere a Tripoli – definito, dal comunicato stampa diffuso dal Viminale, «boss 35enne eritreo della tratta di migranti (...) Mered è ritenuto uno dei più attivi trafficanti di esseri umani operanti sulla rotta libica-subsahariana, destinatario di un provvedimento cautelare emesso nell'aprile del 2015 dall'Autorità giudiziaria palermitana. Ha diretto non solo le attività nel continente africano, ma ha anche mantenuto costantemente aggiornati i fiancheggiatori operanti in Italia sugli arrivi dei natanti, al fine di far proseguire i migranti nel viaggio per le destinazioni finali». Secondo la medesima fonte, Mered, soprannominato «Generale», «ricopriva un ruolo apicale nel traffico di esseri umani in seno al network criminale ramificato su più continenti»;
   nelle ore immediatamente successive all'arresto diversi autorevoli media britannici denunciavano un possibile scambio di persona, dato che persone qualificatesi come conoscenti e parenti dell'uomo arrestato — le cui fotografie erano state diffuse dalle autorità italiane – dichiaravano che questo rispondesse al nome di «Medhanie Tesfamariam Berhe», un eritreo di 29 anni che non era mai stato in Libia, e non di «Mered Yehdego Medhane»; le stesse ipotesi sono state avanzate dalla giornalista eritrea che vive in Svezia Meron Estefanos, basandosi su testimonianze rilasciate da persone vittime del trafficante;
   ulteriori elementi raccolti dalla stampa britannica, e divulgati da IlPost.it, rafforzano gli argomenti che fanno ritenere fondata l'ipotesi di uno scambio di persona. Tra questi rientrano i seguenti: a) «i documenti di Berhe forniti dalla sua famiglia» [...]; b) «ci sono delle fotografie che sembrano mostrare Medhane Yehdego Mered alla celebrazione del matrimonio di suo nipote nell'ottobre 2015. [...] L'uomo nelle fotografie appare effettivamente diverso dall'uomo estradato in Italia [...]; c) «i procuratori italiani, nel giorno del rinvio a giudizio, non hanno presentato alcun testimone contro l'uomo attualmente a processo»; d) «la perizia fonica condotta da esperti scelti dall'accusa non ha prodotto risultati rilevanti, non è stato cioè possibile dire se la voce di Berhe corrispondesse a quella di un uomo che diceva di essere Mered ascoltata nelle intercettazioni telefoniche del 2014» [...]; e) «le immagini cruente presenti sul telefono di Berhe, che i pubblici ministeri avevano sostenuto essere fotografie dei suoi clienti morti, erano in realtà state scaricate da un sito asiatico»;
   una recente inchiesta del New Yorker, diffusa da IlPost.it, riporta uno stralcio del primo interrogatorio cui è stato sottoposta la persona arrestata, condotto dai magistrati italiani, che reciterebbe: – «Perché mi dite che sono Medhanie Yehdego ?», rispose lui. – «Capisce le accuse che le sono rivolte ?», ripeté Lo Voi. – «Sì», disse, «ma perché mi dite che sono Medhanie Yehdego ?» «Va bene, a parte il nome...»;
   in un successivo interrogatorio fu chiesto all'indagato di fornire le proprie generalità e lui scrisse su un foglio, nella lingua tigrina eritrea: «Mi chiamo Medhanie Tesfamariam Berhe, sono nato ad Asmara il 12 maggio 1987»;
   lo stesso Governo eritreo ha confermato nel dicembre 2016 l'identità di Berhe in una lettera al suo avvocato;
   la persona oggetto della ricostruzione risulta privata della propria libertà personale da oltre un anno –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti espressi in premessa;
   quali iniziative siano state intraprese per verificare l'identità della persona oggetto della ricostruzione effettuata in premessa e, nel caso, quali ne siano stati i risultati;
   se non si ritenga urgente e non procrastinabile disporre ulteriori verifiche per l'accertamento dell'identità della persona in questione;
   se si intendano promuovere verifiche, per quanto di competenza, in ordine a eventuali profili di responsabilità degli attori coinvolti nella vicenda. (4-17600)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

traffico di persone

accusa

estradizione