ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17597

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: MANZI IRENE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/08/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PICCOLI NARDELLI FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2017
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2017
NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 02/08/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/08/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/08/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 06/09/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17597
presentato da
MANZI Irene
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   MANZI, PICCOLI NARDELLI, GHIZZONI e NARDUOLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il 4 luglio 2017 il consiglio regionale della Puglia ha approvato, ad ampia maggioranza, una mozione in cui si chiede di «indicare il 13 febbraio come giornata ufficiale in cui si possano commemorare i meridionali che perirono in occasione dell'unità, nonché i relativi paesi rasi al suolo»;
   tale data è stata scelta in memoria del 13 febbraio 1861, giorno in cui ebbe fine l'assedio di Gaeta, ultimo baluardo borbonico, da parte delle truppe sabaude e Francesco II di Borbone fu costretto alla resa;
   la mozione, nelle intenzioni dei proponenti, intende riannodare i fili della memoria e fare luce su una pagina controversa della storia italiana, che vide protagonisti da un lato chi si immolò per difendere il territorio e un ideale di libertà e, dall'altro, chi perse la vita in nome dell'unità d'Italia;
   questo approccio, secondo molti studiosi, finisce con il riproporre una visione dicotomica del Risorgimento: di «buoni» contro «cattivi», di «vittime» contro «carnefici»;
   la Società italiana per lo studio della storia contemporanea ritiene, in particolare, che la mozione si ponga in continuità con un filone culturale di interpretazione del Risorgimento, che negli ultimi anni ha proposto un uso pubblico della storia fortemente strumentale, basandosi su una lettura del momento dell'unificazione nazionale, in termini di «conquista piemontese» delle regioni meridionali, di rapina delle loro ricchezze e di distruzione dei presunti primati borbonici;
   la stessa Società fa notare, inoltre, come l'iniziativa del consiglio regionale della Puglia sia stata adottata nella totale esclusione delle istituzioni formative e culturali, in primo luogo universitarie e di ricerca scientifica, impedendo così loro di contribuire alla costruzione della memoria collettiva, e rischiando di dare una lettura dei fatti alterata e non veritiera;
   l'esempio della Puglia è stato seguito anche da altre regioni meridionali, e rischia dunque di validare a livello istituzionale una forma di delegittimazione degli studi storici –:
   se, alla luce dei fatti sopra esposti, il Governo non ritenga opportuno attivare un tavolo istituzionale permanente che coinvolga attivamente la Società italiana per lo studio della storia contemporanea, gli atenei e gli enti di ricerca di riferimento, per un confronto aperto e metodologicamente fondato sui temi della storia nazionale. (4-17597)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

organizzazione culturale

unificazione nazionale

morte