Legislatura: 17Seduta di annuncio: 844 del 28/07/2017
Primo firmatario: SPADONI MARIA EDERA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017 CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017 DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017 SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 28/07/2017
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 28/07/2017
SPADONI, BASILIO, CANCELLERI, GRANDE, MANLIO DI STEFANO, SCAGLIUSI, DI BATTISTA e DEL GROSSO. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri
. — Per sapere – premesso che:
la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (Committee on the elimination of discrimination against women – Cedaw) è stata adottata a livello internazionale nel 1979 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ed è entrata in vigore il 3 settembre 1981;
la Convenzione Cedaw prevede l'istituzione di un Comitato per l'eliminazione delle discriminazioni contro le donne, con il compito di verificare lo stato di applicazione delle norme contenute nella Convenzione e che è composto da esperte nel campo dei diritti delle donne, provenienti da 23 Paesi ed elette a scrutinio segreto da una lista di candidature presentate dagli Stati firmatari della Convenzione;
le 23 componenti di tale Comitato svolgono le loro funzioni a titolo personale, non in qualità di delegate o rappresentanti del proprio Paese d'origine;
ogni Stato che ratifica la Convenzione, o vi aderisce, ha l'obbligo di presentare al Comitato Cedaw dei rapporti periodici in cui vengano illustrate le azioni compiute dallo Stato in questione per dare applicazione alle norme contenute nella suddetta convenzione;
il primo Rapporto va presentato entro un anno dalla data di ratifica, e successivamente, i rapporti vanno presentati ogni quattro anni;
a seguito dell'analisi del Rapporto, a carattere quadriennale, presentato a Ginevra dal Governo italiano il 4 luglio 2017, il suddetto Comitato ha deciso che l'Italia, invece di preparare un nuovo report per il 2021, debba rispondere tra due anni su vari punti critici dal Comitato stesso evidenziati nel suo giudizio finale;
il Comitato ha pubblicato il « Concluding observations on the seventh periodic report of Italy», datato 21 luglio 2017, nel quale ha esplicitato le propri perplessità e lacune alle quali il Governo italiano dovrà provvedere e rispondere con un nuovo rapporto fra due anni, in particolare riguardo ad alcune criticità: a) la mancanza di un quadro completo e armonizzato, comprese procedure chiare, linee guida e standard, per l'individuazione e l'assistenza a persone con esigenze e vulnerabilità specifiche, in particolare le donne e le ragazze che cercano asilo e rifugiati; b) il numero insufficiente di centri di accoglienza e il sovraffollamento e le condizioni non conformi a causa del crescente numero di rifugiati e richiedenti asilo che entrano nel Paese; c) l'assenza di una politica globale e integrata sulla parità di genere a livello nazionale; d) il rinvio costante dell'esame della proposta di legge con cui si intenda istituire un'istituzione nazionale per i diritti umani;
il Comitato evidenzia che per l'Italia è necessario rafforzare la consapevolezza delle donne circa i loro diritti ai sensi della Convenzione e i rimedi a loro disposizione per denunciare le violazioni di tali diritti;
nello stesso tempo, si afferma anche che il Governo italiano dovrà impegnarsi a rendere fruibili le informazioni sulla Convenzione, sul protocollo facoltativo e sulle raccomandazioni generali del Comitato a tutte le donne, nessuna esclusa;
dal rapporto si evince che in Italia manca il coordinamento tra le varie componenti regionali e locali e una chiara definizione dei mandati e delle responsabilità;
il Comitato suggerisce di aumentare le risorse assegnate al Dipartimento per le pari opportunità e di istituire un Ministero ad hoc necessario per avviare, coordinare e attuare le politiche di uguaglianza di genere –:
quali iniziative intenda assumere, il Governo, anche di tipo normativo, per compensare nel breve periodo le gravi lacune del sistema italiano evidenziate dal rapporto Concluding observations on the seventh periodic report of Italy di cui in premessa. (4-17513)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):diritti della donna
politica migratoria comunitaria
lotta contro la discriminazione