ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17485

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 842 del 26/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: BATTELLI SERGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/07/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17485
presentato da
BATTELLI Sergio
testo di
Mercoledì 26 luglio 2017, seduta n. 842

   BATTELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'attuale depuratore di Cornigliano versa ormai direttamente nel torrente Polcevera i liquami provenienti dalle abitazioni circostanti, creando seri problemi ambientali soprattutto nella zona della Fiumara e a Sud di via Cornigliano. Peraltro, il fenomeno è amplificato dalla concentrazione di melma nel Polcevera;
   l'impianto sembra essere a norma per quanto riguarda la qualità del filtro dell'acqua, ma non per gli odori, per cui si rende necessaria la realizzazione di un nuovo impianto a norma;
   il 23 settembre 2016 è stato sottoscritto il contratto tra comune, Mediterranea delle Acque e Società per Cornigliano per la cessione del diritto di superficie delle aree ex Ilva per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento di fanghi e acque. Secondo quanto previsto dal dettaglio contrattuale, il nuovo depuratore dovrà sorgere sui 15 mila metri quadrati di aree ex Ilva e di proprietà dell'autorità portuale, all'interno di un terreno bonificato dalla Società per Cornigliano;
   già nel 2009 sono stati stanziati fondi per la modifica degli impianti di depurazione, ma i lavori non hanno mai avuto seguito. Risulta, inoltre, che sono stati pianificati ingenti investimenti fino al 2025, che si vanno ad aggiungere ai ben 6,7 milioni di euro stanziati nel 2009 al 2015, ai 4 milioni per il 2016 e 2017 e ai 5 milioni di euro per il 2018;
   l'attuale impianto non risulta all'interrogante essere tarato per poter trattare il percolato. D'altra parte, questo aveva già portato, in passato, all'apertura di una maxi inchiesta sulla discarica di Scarpino, a seguito della quale la procura della Repubblica aveva impartito dettagliate prescrizioni affinché si arrivasse alla riapertura del sito di «Scarpino»: fra le altre, trattare il percolato in un impianto dedicato;
   l'assessore comunale, a seguito ad un'interrogazione presentata in consiglio comunale, ha affermato che sulla questione è stato richiesto l'intervento della Asl per verificare la possibile presenza di problemi di carattere igienico-sanitario, nonché dell'Arpal per valutare l'opportunità di eseguire controlli per il rischio legato alla balneazione;
   tuttavia, nel mese di aprile 2017 è stata presentata nuovamente una denuncia sulla violazione del decreto legislativo n. 36 del 2003 («Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti»);
   occorrerebbe accertare le singole responsabilità circa il malfunzionamento del depuratore, e, se del caso, stabilire una procedura di revisione della struttura conformemente alle disposizioni di legge, che consenta, la messa in sicurezza e la ripresa della piena funzionalità dell'impianto di depurazione, nonché l'effettiva messa in opera del nuovo impianto entro la data di scadenza prefissata e attraverso lo stanziamento dei fondi appositamente destinati alla sua realizzazione –:
   di quali elementi disponga il Ministro interrogato in merito a quanto esposto in premessa e se non intenda promuovere una verifica, da parte del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, in ordine alla situazione del depuratore di Cornigliano, il cui funzionamento non appare conforme alle norme in materia di tutela della salubrità ambientale e che, rischia di avere un forte e irreversibile impatto sulle zone limitrofe di grande rilevanza paesaggistica, con conseguenze significative non solo sulla salute della collettività ma anche sulla preservazione della fauna e della flora del posto. (4-17485)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-17485
presentata da
BATTELLI Sergio

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, occorre evidenziare che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è impegnato costantemente e con la massima attenzione a vigilare e ad intraprendere e portare avanti tutte le azioni di competenza volte alla risoluzione delle problematiche nel settore fognario depurativo ancora presenti nel territorio nazionale.
  Per quanto riguarda la depurazione - inclusa nel processo verticale del Servizio idrico integrato (S.I.I.) composto appunto da acquedotto, fognatura e depurazione – la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli enti di governo d'ambito, in sede di predisposizione e/o aggiornamento del piano d'ambito, il compito di condurre le attività di ricognizione delle infrastrutture, la programmazione degli interventi e la redazione di un piano economico finanziario.
  Al riguardo, la regione Liguria ha attuato parzialmente il Servizio idrico integrato poiché ad oggi non tutti i comuni degli enti di governo d'ambito hanno conferito le infrastrutture, così come previsto dall'articolo 153 del sopracitato decreto legislativo, al gestore.
  Per quanto concerne le problematiche relative al depuratore in questione, la Regione Liguria ha fatto presente che, al fine di superare le criticità derivanti dallo scarico dei reflui provenienti da detto impianto nel tratto finale del torrente Polcevera, il gestore del servizio idrico integrato ha svolto nel corso dell'estate 2017 operazioni ispettive legate alla tenuta delle condotte rivolte, previo collaudo, alla definitiva veicolazione delle acque reflue trattate verso la condotta di scarico a mare.
  Riguardo la realizzazione del nuovo impianto di depurazione, denominato Depuratore area centrale Dac, da localizzare nelle aree ex Ilva, in sostituzione dell'attuale depuratore di Valpolcevera, la regione Liguria ha segnalato che su detto intervento è stata avviata la procedura di Via regionale in data 27 dicembre 2017, con la pubblicazione sul portale ambientale regionale della documentazione presentata in data 11 dicembre 2017 da Iren acqua spa.
  Attualmente è in fase conclusiva, da parte del competente settore regionale, con il contributo dei soggetti interessati, la verifica della completezza della documentazione, a cui farà seguito, dopo eventuale richiesta di integrazioni, la pubblicazione dell'avviso pubblico e il conseguente avvio della fase pubblica prevista dal procedimento di Via.
  Per quanto riguarda la discarica di Scarpino relativamente all'impianto di depurazione del percolato ad osmosi inversa che dovrà essere istallato (potenzialità di 220 mc/h) si segnala quanto segue:

   l'importo a base di gara per le 6 annualità ammontava a euro 45.727.200 (euro 7.621.200 annui);

   la gara è stata esperita e l'intervento aggiudicato;

   i cronoprogrammi attualmente prevedono l'operatività di tale impianto per agosto 2018 (due mesi dopo quanto previsto in prima battuta);

   l’iter autorizzativo per il relativo scarico da parte della città metropolitana è attualmente in fase conclusiva.

  In prospettiva lo scenario, che dovrà essere verificato nella Via relativa al Dac, prevede l'invio del percolato di Scarpino 1 e 2, tramite l'esistente condotta dedicata, al nuovo impianto di depurazione, Depuratore area centrale Dac, aree ex Ilva, che dovrà garantire le idonee capacità di trattamento del percolato pretrattato. Il nuovo invaso di Scarpino 3 sarà invece totalmente separato dai precedenti per quanto riguarda raccolta e smaltimento del percolato che verrà inviato, tramite autobotti, ad impianto di smaltimento autorizzato.
  In data 18 gennaio 2018, il gestore Amiu ha inoltre presentato la documentazione progettuale integrativa relativa al nuovo invaso di Scarpino 3 e la città metropolitana di Genova convocherà a breve una specifica conferenza di servizi volta all'autorizzazione finale della nuova discarica, di cui si prevede l'operatività – per il primo lotto – a partire dal maggio 2018 (con potenziale abbancamento di rifiuti urbani trattati in altri impianti).
  Sempre secondo quanto riferito dalla regione, l'Amiu ha inoltre in corso la progettazione dell'impianto di trattamento meccanico biologico (capacità prevista circa 100.000 t/anno) cui si affiancherà, nello stesso sito, un biodigestore anaerobico (capacità circa 60.000 t/anno).
  Da ultimo, si segnala che l'Arpal sta collaborando con la Procura della Repubblica nell'inchiesta da questa aperta in relazione al malfunzionamento del depuratore di Genova-Cornigliano.
  Per quel che concerne la ripercussione che il percolamento può aver arrecato alla balneabilità delle nostre coste, la predetta agenzia ha evidenziato che questo è avvenuto nel bacino del torrente Polcevera, defluente in mare all'interno della diga foranea, in piena area portuale, vale a dire in zona di per sé inibita alla balneazione. I primi tratti balneabili ad est e ad ovest del porto, distanti comunque chilometri dalla foce del torrente, sono «Spiaggia Multedo», a occidente, e «Punta Vagno», ad oriente. Come si evince anche consultando i dati
on-line, disponibili a partire dalla pagina https://www.arpal.gov.it/homepae1acqua/aguemarinocostiere/balneazione.html, il primo è risultato balneabile per l'intera stagione, mentre il secondo ha avuto quest'anno un unico periodo di non balneabilità, compreso tra le date del 10 e 12 maggio.
  Alla luce di quanto esposto, si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, continuerà a tenersi informato ed a svolgere le proprie attività di monitoraggio e sollecito, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

deposito dei rifiuti

trattamento dell'acqua