ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17476

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 841 del 25/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA
Data firma: 25/07/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 25/07/2017
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 25/07/2017
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 25/07/2017
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 25/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 25/07/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/11/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17476
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Martedì 25 luglio 2017, seduta n. 841

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS e TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   a seguito di un'intensa attività di indagine ed investigazione dei militari dell'Arma dei carabinieri appartenenti al nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Foggia, ad aprile 2017 è stato posto sotto sequestro per gestione illecita di rifiuti un terreno di proprietà del signor Francesco Annunziata;
   il 29 maggio 2017 era previsto che l'Arpa dovesse procedere alla caratterizzazione dei rifiuti presenti nel sito e qualche giorno prima, il 24 maggio, deposito è stato dato alle fiamme;
   il 25 maggio 2017 il DAP di Foggia inviava al sindaco di Foggia, all'Asl e alla prefettura un’e-mail in cui a seguito di intervento di personale ARPA Puglia, nell'ambito dei profili ambientali di competenza dell'Agenzia e nelle more dei riscontri del monitoraggio dell'aria, in corso, per quanto rilevabile in situ e considerata la natura presunta dei rifiuti in combustione, si proponeva alle autorità competenti di valutare l'opportunità di adottare, per il principio di massima precauzione, misure urgenti a salvaguardia della salute dei residenti nell'area interessata dalla scia di fumo in emissione, come da modello previsionale pertanto già inviato a codesti enti;
   in seguito alla missiva dell'Arpa, l'Asl alle 22,40 inviava una richiesta di adottare un'ordinanza sindacale ai fini precauzionali con la quale si invitava ad adottare delle misure precauzionali fino a un raggio di 400 metri dall'area dell'incendio; tali misure sono state inserite nell'ordinanza sindacale n. 20 del 25 maggio 2017 dal sindaco di Foggia;
   le attività di monitoraggio e campionamento da parte dell'Arpa sono tecnicamente iniziate il giorno 25 e gli esiti sono stati quelli di individuare valori di PM10 di entità molto variabile nelle zone con abitazioni, con picchi fino a circa 1000 μg/m3;
   da quanto esposto emerge chiaramente che, nell'immediatezza dell'incendio, non è stato preso nessun provvedimento in funzione del principio di massima precauzione;
   il 5 giugno 2017 dall'Arpa sarebbe stata trasmessa la scheda di emergenza ambientale al comune di Foggia in cui i valori rilevati non corrisponderebbero a quanto trasmesso mediante e-mail precedentemente dalla direttrice del DAP di Foggia;
   malgrado i dati tardivi emersi dall'Arpa, l'Asl con nota del 10 giugno 2017, a firma del direttore SIAP sud dottor Pasquale Gelsi, confermava la bontà del provvedimento già preso dal sindaco di Foggia;
   a differenza dell'incendio dell'impianto EcoX avvenuto a Pomezia il 5 maggio, dove l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana e gli altri enti coinvolti regione Lazio, Arpa, Asl si sono riuniti lo stesso 5 maggio e hanno convenuto una serie di misure precauzionali, confermate da una nota del Ministero della salute che vietava di raccogliere e commercializzare ortaggi e foraggi in un buffer di 5 chilometri dal luogo dell'incendio, nel caso dell'incendio della discarica di Foggia, dove i valori di PM 10, dopo un giorno d'incendio, erano notevolmente più alti di quanto era stato rilevato a Pomezia, l'azione di concertazione tra gli enti è totalmente mancata;
   tale disastro ambientale è stato sottovalutato mettendo a rischio sia i residenti, sia i consumatori –:
   se il Governo non intenda chiarire le motivazioni per le quali non siano state adottate, per quanto di competenza, iniziative volte a verificare, contenere e riparare il danno ambientale, nonché a stimare gli effetti sulla salute dell'incendio sviluppatosi, al fine di tutelare la popolazione, e quali iniziative intenda assumere, anche sul piano normativo, per meglio definire le procedure da applicare in questi casi. (4-17476)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-17476
presentata da
SEGONI Samuele

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  L'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) della regione Puglia ha fatto presente che, in occasione dell'incendio verificatosi a partire dal mattino del 24 maggio 2017 in Via Castelluccio a Foggia ed a seguito di chiamata da parte dei Vigili del fuoco, il personale del dipartimento provinciale Arpa (DAP) di Foggia e del centro regionale Aria (CRA) è intervenuto sul posto, interfacciandosi altresì con personale della Asl, del Corpo forestale dello Stato (CFS) e della Polizia municipale.
  ARPA Puglia ha evidenziato inoltre che, appena ottenuti dal Cra i modelli previsionali per le giornate del 24 e 25 maggio, che evidenziavano l'area di ricaduta dei fumi rivenienti dall'incendio, gli stessi sono stati trasmessi già dalle ore 14:11 alla prefettura di Foggia ed in serata ritrasmessi al comune di Foggia.
  Nel pomeriggio del 25 maggio 2017, a seguito di segnalazione dei Vigili del fuoco che comunicava il perdurare dell'incendio, è nuovamente intervenuto personale del Cra per effettuare le misure di monitoraggio dell'aria.
  Nel frattempo, sempre secondo quanto riferito dall'Arpa Puglia, il dipartimento di Foggia si premurava di sollecitare i vari organi preposti, comune e Asl, in quanto, pur avendo tali enti già dal giorno precedente le informazioni necessarie ad emettere un'ordinanza in forma cautelativa, attraverso i modelli previsionali di ricaduta dei fumi, non avevano ancora provveduto in quanto, a loro avviso, mancavano i dati di monitoraggio.
  Pertanto quanto già sollecitato per le vie brevi, veniva poi formalizzato dal Dap di Foggia in data 25 maggio con nota delle ore 20:44, in cui si evidenziava l'opportunità di adottare «da parte delle autorità competenti, per il principio di massima precauzione, misure urgenti a salvaguardia della salute dei residenti nell'area interessata dalla scia di fumo in emissione come da modello previsionale già inviato».
  La stessa sera del 25 maggio 2017 i primi risultati ottenuti dal Cra sulla concentrazione di inquinanti, con valori di Pm10 di entità molto variabile nelle zone con abitazioni, con picchi fino a circa 1000 μg/m3, sono stati trasmessi con Pec delle ore 02:10 della notte del 25 maggio a tutti gli organi competenti. Nella Pec veniva evidenziato che le misurazioni erano state effettuate nel raggio di circa 1,5 chilometri.
  Anche durante la giornata del 26 maggio 2017 sono stati condotti ulteriori sopralluoghi, e da parte del Cra misurazioni di Pm10 fino ad una distanza di 20 chilometri nella direzione sotto vento rispetto all'incendio. Tutte le informazioni riguardanti prima i modelli previsionali di ricaduta dei fumi rivenienti dall'incendio per le giornate dei 26 e 27 maggio 2017, ed in seguito i primi risultati sulla concentrazione di inquinanti, con valori di Pm10 costantemente bassi interessando anche i centri abitati di Ascoli Satriano e Ordona, sono stati trasmessi la sera stessa a tutti gli organi competenti.
  A partire dal 30 maggio 2017 sono stati intrapresi i campionamenti di terreno finalizzati a determinare la presenza di inquinanti (Diossine, Furani, IPA e Metalli pesanti). Gli enti preposti sono stati costantemente aggiornati sull'attività di propria competenza sottolineando in particolare che si stava operando su un'area che andava dai 300 metri circa dal sito dell'incendio fino a circa 3 chilometri di distanza, quindi su un'area ben più ampia di quella dell'ordinanza che si limitava ad un raggio di 400 metri; questo proprio in base ai modelli previsionali di ricaduta dei fumi forniti dal Cra, per le giornate del 24, 25, 26 e 27 maggio 2017, e, soprattutto, dei valori di concentrazione di Pm10 che evidenziavano picchi fino a 1000 μg/m3 su un raggio di monitoraggio pari a 1,5 chilometri.
  In data 9 giugno 2017, sono state trasmesse la «Scheda emergenza ambientale» del 5 giugno redatta dal Cra e i verbali con cui si aggiornavano gli enti e si confermava, per il principio di massima precauzione, l'opportunità di adozione da parte degli enti preposti, ai sensi del decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992, articolo 7-
ter comma 1 lettera b), delle misure necessarie a tutela della collettività, considerando contaminata l'area oggetto di monitoraggio.
  L'Arpa Puglia ha evidenziato, altresì, che con la stessa nota si auspicava un incontro
ad hoc, promuovendo proprio «l'azione di concertazione tra Enti» che tuttavia è mancata ma che non poteva essere assunta da Arpa.
  Sempre secondo quanto rappresentato dall'agenzia, la situazione ambientale delineata dalle informazioni sulle direzioni del vento, sulle simulazioni modellistiche e sulle rilevazioni condotte dal centro regionale aria, trasmesse via via dal dipartimento provinciale Arpa di Foggia, è sempre stata coerente.
  Fin dal primo giorno, Arpa ha mostrato come la direzione del vento fosse tale da non interessare la città di Foggia, ma fosse rivolta, invece, nel verso opposto. I dati prodotti dalle successive rilevazioni sono stati coerenti con tale situazione, mostrando valori elevati di Pm10 sottovento, nelle immediate vicinanze dell'incendio, in specie a partire dal secondo giorno nel quale — a causa dell'esaurimento della spinta convettiva delle fiamme — il fumo ha iniziato a diffondersi a quota più bassa, con valori, invece, molto più bassi nelle zone abitate di Ascoli Satriano, a distanza di alcuni chilometri dal sito dell'incendio.
  La variabilità dei valori di Pm10 nelle immediate vicinanze dell'incendio è da considerarsi naturale e legata alla mutevolezza delle condizioni meteo e della direzione del vento per misure di tipo istantaneo. Sia nella comunicazione inviata dalla direttrice del Dap di Foggia che nella scheda sull'incendio, tuttavia, è ben evidenziato come, nelle immediate vicinanze, si siano registrati valori «di picco» di Pm10 dell'ordine di 1000 μg/m3.
  Di tutta l'attività condotta da Arpa a seguito dell'incendio è stata fatta comunicazione al nucleo investigativo d polizia ambientale dei carabinieri in quanto, sul sito sotto sequestro, erano già in corso indagini di polizia giudiziaria. La stessa autorità giudiziaria, unitamente agli enti preposti, è stata costantemente informata dell'evolversi di tutta l'attività condotta da parte dell'agenzia sul sito.
  In conclusione, Arpa Puglia evidenzia come l'intervento della stessa non sia stato tardivo, avendo visto la presenza e l'attività dei tecnici del Cra e del dipartimento provinciale Arpa di Foggia fin da primo giorno sul luogo dell'incendio, con la produzione di mappe di direzione del vento, di diffusione degli inquinanti, rilevazioni di inquinanti in aria e di contaminazione del suolo, e con costante disponibilità a fornire indicazioni e chiarimenti e al rapporto con gli enti competenti. In proposito, Arpa Puglia ha provveduto anche a fornire indicazioni sulla opportunità di provvedimenti a tutela della salute pubblica, al fine di indirizzare gli enti competenti.
  Della questione sono evidentemente interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori elementi informativi, si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio, nonché a tenersi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali preposti.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

protezione dell'ambiente

principio di precauzione