ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17419

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 839 del 21/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 21/07/2017
Stato iter:
11/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2017

CONCLUSO IL 11/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17419
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Venerdì 21 luglio 2017, seduta n. 839

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   già in passato erano stati segnalati diversi casi in cui sono stati rinvenuti esemplari di delfini (stenelle e tursiopi) uccisi e deprivati del dorso, notoriamente utilizzato per confezionare il musciame; il Musciame (o Mosciame), è il filetto prevalentemente del muscolo dorsale di delfino che veniva salato e seccato a vento del mare a bordo dei pescherecci, chiamato anche «oro nero» dei pescatori liguri, siciliani e santostefanesi;
   tali ritrovamenti continuano, nonostante i divieti normativi e l'obbligo di dichiarazione di cattura accidentale, come previsto da regolamenti europei: (si veda la comunicazione della Commissione europea «Catture accidentali di cetacei nell'ambito della pesca, relazione relativa all'applicazione di talune disposizioni del regolamento (CE) n. 812/2004 del Consiglio e a una valutazione scientifica degli effetti che l'impiego, in particolare, di reti da imbrocco, di reti da posta impiglianti e di tramagli ha sui cetacei del Mar Baltico, conformemente al regolamento (CE) n. 2187/2005 del Consiglio /COM/2009/0368def.);
   in particolare, nei giorni scorsi numerose fonti di stampa hanno riportato notizie del ritrovamento di altri esemplari di delfini deprivati di parti del corpo per evidente opera dell'uomo;
   è evidente che se il dorso di delfino, cosiddetto musciame, fosse per altro somministrato al pubblico ci si troverebbe di fronte anche ad ulteriori violazioni, oltre che relativamente all'uccisione di una specie particolarmente protetta, anche riguardo alla somministrazione di prodotti non controllati. Tali parti animali possono essere molto pericolose in ragione dell'alto livello di contaminazione da xenobiotici riscontrato mediamente nelle indagini eco-tossicologiche condotte dai ricercatori;
   va inoltre rammentato che in un filmato della trasmissione «Le Iene» venne dimostrato un vero e proprio sistema di cattura, uccisione, smembramento, trasporto, commercio e consegna degli animali appartenenti a specie protette;
   infatti, uno dei due soggetti ripresi nel filmato dichiara apertamente: «me lo portano già capato»;
   le uccisioni intenzionali effettuate nel tentativo di ridurre il conflitto con la pesca sono state una delle principali cause di mortalità dei delfini costieri fino agli anni ’60, e in alcuni casi si è trattato di vere e proprie campagne di sterminio su larga scala;
   la pesca, la commercializzazione e l'utilizzo alimentare della carne di delfino è vietata dalla normativa nazionale, comunitaria ed internazionale;
   tali attività continuano ad essere frequenti; nonostante i divieti, infatti le cosiddette spadare continuano ad operare indisturbatamente e i sequestri dimostrano che sono ancora utilizzate reti vietate pericolose per cetacei, tartarughe e uccelli marini, tutte specie particolarmente protette –:
   se i Ministri intendano assumere iniziative per verificare se questi episodi siano isolati o si tratti di un vero e proprio mercato sommerso di consumo di carne di delfino che necessita evidentemente di un impegno costante anche delle forze dell'ordine per identificarlo, sanzionarlo ed eradicarlo;
   quali iniziative per quanto di competenza, abbiano inteso intraprendere per fermare queste azioni contro specie particolarmente protette, sia in relazione alla pesca illegale che alla distribuzione della carne dei cetacei;
   se i Ministri siano consapevoli di un fenomeno di conflitto tra attività di pesca e presenza dei delfini e quali strategie intendano porre in essere per evitare l'uccisione di specie particolarmente protette che si ripresenta costantemente ogni anno;
   quali siano le iniziative straordinarie – evidentemente necessarie – che i Ministri intendano porre in essere per contrastare la pesca con reti bandita già nel 2002 per la cui riconversione e gli armatori hanno percepito fondi sia dallo Stato che dall'Unione europea;
   quali siano le iniziative di contrasto alla pesca di tonni e pescespada con qualunque attrezzo retiero vietato dal regolamento europeo in vigore. (4-17419)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 868
4-17419
presentata da
BERNINI Paolo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa al mercato illegale di carne di delfino, nonché alle iniziative di contrasto alla pesca illegale di tonni e pescespada, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che tutte le specie di cetacei risultano essere particolarmente protette, anche sotto il profilo sanzionatorio, ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 157 del 1992. Pertanto, tutte le segnalazioni circostanziate sono opportunamente trasmesse dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare agli organi di vigilanza competenti.

  Al riguardo si evidenzia che stante la necessità, sia a livello centrale che regionale, di mantenere e rafforzare la vigilanza faunistico-venatoria e il coordinamento delle politiche di contrasto del fenomeno, il 30 marzo 2017 è stato approvato dalla conferenza Stato-regioni il «Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici», pubblicato in
Gazzetta Ufficiale serie generale n. 120 del 25 maggio 2017. Tra le 32 azioni del «Piano» sono previste anche forme di controllo più strette sul circuito della ristorazione. L'attuazione del suddetto «Piano», pertanto, avrà evidenti ricadute positive sul contrasto agli illeciti anche in altri ambiti e al di là dei soli uccelli selvatici.
  Rispetto alle tematiche dei controlli sulla filiera della pesca si evidenzia che, oltre ad essere centrale il ruolo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, l'azione sinergica con le capitanerie di porto, nonché con gli organismi sanitari anche di livello regionale risulta quanto mai necessaria e indispensabile per un'efficace salvaguardia dei cetacei, le cui specie sono tutte particolarmente protette.
  Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, rende noto in premessa che le funzioni di vigilanza e controllo sul rispetto delle vigenti norme della pesca marittima (con particolare riferimento all'attività di cattura, al commercio e alla somministrazione dei prodotti ittici) è affidata, sotto la direzione dei comandanti delle capitanerie di porto, al personale civile e militare dell'autorità marittima centrale e periferica, alla Guardia di finanza, ai carabinieri e agli altri soggetti indicati all'articolo 22, comma 3, del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4. A tali soggetti è attribuita la qualifica di ufficiali o agenti di polizia giudiziaria, secondo le rispettive funzioni.
  In tale contesto, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, per quanto di competenza, prosegue nella propria azione inquadrata nelle funzioni di indirizzo e coordinamento, in ossequio a quanto disposto dall'articolo 22, comma 1, del citato decreto legislativo, impartendo costantemente ai predetti organi di polizia specifiche direttive, affinché garantiscano, lungo l'intera filiera della pesca, il rispetto di tali norme, mediante incessanti, mirati e sempre più efficaci controlli.
  Ciò posto, si rileva che il sistema sanzionatorio nazionale è stato recentemente modificato dalla legge 28 luglio 2016, n. 154 anche a seguito dell'attuazione di un
Action plan promosso dalla Commissione dell'Unione europea nel quale veniva contestato all'Italia che il sistema vigente non fosse sufficientemente effettivo, proporzionato e dissuasivo, in particolare nel contrasto a particolari attività illegali, quali quelle effettuate con le reti derivanti vietate ovvero riguardanti specie ittiche quali il tonno rosso ed il pesce spada. Oltre alla norma sopra citata, è necessario rammentare l'entrata in vigore del decreto ministeriale 28 luglio 2016 recante «Misure tecniche per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata».
  Le norme in questione hanno rivisto il precedente impianto sanzionatorio, che puniva penalmente la condotta illecita senza tuttavia tener conto della gravità delle singole fattispecie, valutabile in relazione al quantitativo di prodotto illecito catturato, detenuto o commercializzato, nonché della tipologia del prodotto ittico oggetto dell'illecito. Peraltro, le sanzioni preesistenti hanno dimostrato nel tempo di non essere efficaci e dissuasive nel perseguire la pesca volontaria e la commercializzazione del prodotto sottotaglia.
  Al riguardo, si evidenzia altresì che, dall'entrata in vigore delle nuove norme, i dati in possesso dei competenti organi di controllo già mostrano effetti positivi, in termini di proporzionalità tra incremento dei controlli e riduzione delle infrazioni (e, quindi, delle sanzioni applicate e/o applicabili). I dati in questione mostrano, infine, l'efficacia dissuasiva della norma, con particolare riguardo all'immissione in filiera di prodotto vietato che, ad un prudente apprezzamento, non trova mercato in quanto non più considerato economicamente vantaggioso in ragione dei rischi derivanti dell'illecita detenzione.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire nuovi e utili elementi informativi si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a svolgere le proprie attività mantenendo alto il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mammifero marino

applicazione del diritto comunitario

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