ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17366

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 837 del 19/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 19/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/07/2017
Stato iter:
27/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/10/2017

CONCLUSO IL 27/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17366
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Mercoledì 19 luglio 2017, seduta n. 837

   LABRIOLA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende che in data 16 luglio 2017 l'ecologista manduriano, Francesco Di Lauro, abbia organizzato una manifestazione, la manifestazione unitaria, con corteo di protesta, contro il depuratore sulla costa e contro ogni genere di scarico in mare;
   all'incontro sembra abbiano partecipato esponenti dello spettacolo a supporto delle proteste di un gruppo di «mamme coraggio», la cui leader sembra sia la signora Mimma Rizziello, che avrebbero più volte fermato pacificamente le ruspe impegnate nella costruzione del depuratore consortile di Manduria e Sava, a ridosso di una splendida riserva naturale;
   il raduno si sarebbe tenuto sulla litoranea salentina, marina di Specchiarica, località Quota 13, davanti al Bar Dalì, da dove sarebbe partito un corteo per raggiungere la zona Urmo sede della costruzione del depuratore;
   la disciplina degli scarichi costituisce una delle componenti principali della normativa per la tutela delle acque dall'inquinamento ed è regolamentata dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni (norme in materia ambientale), Parte terza;
   i pilastri su cui si basa la regolamentazione degli scarichi sono l'obbligo di autorizzazione e il rispetto dei limiti di emissione, fissati in funzione degli obiettivi di qualità dei corpi idrici. Risulta, inoltre, di fondamentale importanza l'adeguamento dei sistemi di fognatura, collettamento e depurazione degli scarichi nell'ambito del servizio idrico integrato;
   onde evitare che un patrimonio naturale come quello marino di Manduria venga compromesso e con esso anche l'economia legata al turismo, sarebbe opportuno un monitoraggio attento sulla costruzione del depuratore e sul rispetto delle regole sancite dalla normativa nazionale e locale in materia di fognature e depuratori –:
   di quali elementi disponga il Governo in ordine alla situazione del sistema di collettamento e depurazione degli scarichi che interessa la costa salentina e quali iniziative di competenza intenda assumere, in sinergia con la regione Puglia, per prevenire danni ambientali in un'area a ridosso di una riserva naturale. (4-17366)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 27 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 880
4-17366
presentata da
LABRIOLA Vincenza

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Premesso che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è impegnato costantemente e con la massima attenzione a vigilare e ad intraprendere e portare avanti tutte le azioni di competenza volte alla risoluzione delle problematiche nel settore fognario depurativo ancora presenti sul territorio nazionale, si precisa che per il sistema fognario-depurativo – incluso nel processo verticale del servizio idrico integrato (S.I.I.) composto appunto da acquedotto, fognata e depurazione – la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli enti di Governo d'ambito – in sede di predisposizione e/o aggiornamento del piano dell'ambito – il compito di condurre le attività di ricognizione delle infrastrutture, programmazione degli interventi e redazione di un piano economico finanziario.
  Si fa presente che, in merito alla modalità di allontanamento dei reflui civili, l'abitato di Manduria è asservito da fogna con recapito finale in depuratore, mentre l'abitato di Sava, nonché tutta la fascia costiera di riferimento, allontana i reflui per mezzo di sistemi di fognatura statica.
  Secondo quanto riferito dalla regione Puglia si segnala che il piano di tutela delle acque della regione Puglia, approvato nel 2009, con riferimento all'agglomerato urbano di Sava – Manduria, ha previsto, d'intesa con le amministrazioni locali interessate, la realizzazione di un unico impianto depurativo con recapito finale a mare mediante condotta sottomarina.
  Acquedotto Pugliese S.p.A., soggetto gestore del servizio idrico integrato, ha provveduto a redigere il relativo progetto e, a seguito dell'approvazione dello stesso, ad espletare le relative procedure di evidenza pubblica per l'affidamento della progettazione esecutiva e realizzazione delle opere.
  I ritardi nella realizzazione delle opere progettate hanno determinato una situazione di crisi, sia in considerazione dell'assoluta precaria situazione ambientale determinata dall'attuale mancata raccolta dei reflui nell'area urbana di Sava e dall'esercizio dell'attuale obsoleto ed inadeguato impianto depurativo di Manduria con scarico dei reflui nel sottosuolo, sia in considerazione della circostanza che la situazione dell'agglomerato Sava Manduria era stata già oggetto della procedura di infrazione comunitaria 2004/2034, superata in virtù delle descritte azioni poste in essere in coerenza con le disposizioni del piano di tutela delle acque e che la mancata esecuzione degli interventi determina il concreto rischio di una nuova procedura d'infrazione comunitaria.
  Quindi, a partire dal 2015, la regione Puglia ha attivato un confronto serrato con le amministrazioni di Manduria, Sava ed Avetrana per individuare soluzioni utili a superare l'insostenibile situazione di stallo.
  Detto confronto ha portato all'individuazione di una soluzione alternativa di recapito dei reflui trattati nell'impianto consortile a servizio dei comuni di Sava e Manduria e, a regime, delle Marine di Manduria, da realizzare, in assenza di proposte praticabili di delocalizzazione, in località Urmo di Manduria, che prevede, al posto della condotta sottomarina, un sistema integrato:

   di riutilizzo dei reflui trattati ai fini del rispetto dei limiti tabellari fissati dalla tabella 4 dell'allegato 5 Parte terza del decreto legislativo n. 152 del 2006 e con i requisiti di cui al decreto ministeriale 185 del 2003 per il riuso in agricoltura, attraverso la realizzazione del collettamento dall'impianto depurativo alla rete irrigua di titolarità del consorzio di bonifica Arneo e di due diversi bacini di accumulo delle acque trattate, da attivare in successione tra loro, con il rispettivo complementare scarico del troppo pieno sul suolo e scarico di soccorso/emergenza in solco naturale sfociante in battigia.

  Con deliberazione n. 1150 dell'11 luglio 2017 la regione Puglia ha provveduto a modificare il piano di tutela delle acque, con specifico riferimento al recapito finale dell'impianto depurativo dell'agglomerato di Sava – Manduria su «riuso e suolo (trincee disperdenti/in solco naturale sfociante in battigia) in caso di troppo pieno» e ai rispettivi limiti tabellari (decreto ministeriale 185 del 2003 per il riuso e tab. 4 allegato 5 Parte Terza decreto legislativo 152 del 2006 per scarico su suolo).
  Questa soluzione dovrà comunque essere progettualmente perfezionata ed essere sottoposta alle prescritte autorizzazioni ambientali.
  Il cantiere per la realizzazione del nuovo impianto depurativo, avviato a luglio 2017 sulla base dell'idea progettuale iniziale, è temporaneamente sospeso per verifiche in ordine ad una migliore configurazione dell'impianto stesso.
  Per completezza di informazione, si segnala inoltre che sul sito
http://www.arpa.puglia.it/web/guest/depuratori sono disponibili gli esiti analitici dei prelievi effettuati dal 2012 fino a quanto ad oggi disponibile.
  Premesso quanto sopra e per quanto di competenza, si rassicura che il Ministero continuerà a svolgere le proprie attività mantenendo alto il livello di attenzione sull'adeguamento dei sistemi fognari depurativi e, nel contempo, sulla questione della salvaguardia di un'area di particolare pregio ambientale come la costa salentina.
  Proprio in tale ottica va visto il ruolo svolto dal ministero nell'ambito del piano operativo «Ambiente», approvato il 1o dicembre 2016 dal Cipe con delibera n. 55, piano con il quale sono state destinate risorse, a valere su FSC 2014-2020, per interventi nel settore fognario-depurativo risolutivi di criticità ambientali oggetto, anche, della procedura di infrazione 2014/2059 avviata dalla Commissione europea per la non corretta attuazione della direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane.
  In particolare alla regione Puglia, interessata dalla procedura in argomento per 24 agglomerati di cui 5 ricadenti nel territorio della costa salentina, sono state assegnate risorse pari a euro 67.592.194,00.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro l'inquinamento

inquinamento prodotto dalle navi

protezione delle acque