ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17362

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 836 del 18/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: PALESE ROCCO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 18/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/07/2017
Stato iter:
27/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/10/2017

CONCLUSO IL 27/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17362
presentato da
PALESE Rocco
testo di
Martedì 18 luglio 2017, seduta n. 836

   PALESE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   si apprende da notizie di stampa (La Gazzetta del Mezzogiorno e Lecce del 1o luglio 2017) che per l'ennesima volta negli ultimi anni, sulla costa salentina, in località San Leonardo, nei pressi dello scarico in mare del depuratore consortile di Gallipoli, è stata avvistata dai bagnanti, e fotografata, una chiazza di colore marrone in mare, sottocosta, presumibilmente contenente sostanze provenienti dallo scarico del suddetto depuratore;
   la cosa desta preoccupazione nei cittadini e nei turisti anche perché, pur non verificandosi tale situazione da parecchio tempo, ormai da anni, in presenza di condizioni atmosferiche, venti e moto ondoso di un certo tipo, i reflui del depuratore finiscono di fatto sottocosta;
   da situazione è stata anche oggetto di una sentenza del Tar Lecce di febbraio 2013 quando, su ricorso presentato dal sindaco di Gallipoli, il Tar condannò la regione Puglia e autorità competenti, sollecitandoli a trovare una soluzione definitiva entro 90 giorni;
   da allora non risulta che ciò sia avvenuto e, invece, continuano a registrarsi avvistamenti in mare di chiazze marroni e maleodoranti e denunce di cittadini istituzioni locali –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione denunciata in premessa;
   se il Ministro non ritenga di dover attivare tutte le iniziative di competenza finalizzate alla verifica di quanto denunciato anche tramite ispezioni e prelievi di acqua marina nella località indicata, da parte del Noe o di altre strutture statali deputate al controllo e alla tutela della salute dei bagnanti;
   di quali elementi disponga il Governo circa gli interventi effettuata in esecuzione della sentenza sopracitata per evitare lo scarico sotto costa di sostanze inquinanti. (4-17362)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 27 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 880
4-17362
presentata da
PALESE Rocco

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che, per quanto di competenza, nel caso di specie, l'agglomerato di Gallipoli è oggetto della procedura di infrazione 2014/2059 avviata dalla Commissione europea per non corretta applicazione della direttiva 91/271/CEE sul trattamento delle acque reflue urbane; in particolare, per l'agglomerato in questione, la criticità sollevata è inerente alla non corretta depurazione dei reflui.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è impegnato costantemente e con la massima attenzione a vigilare e ad intraprendere e portare avanti tutte le azioni di competenza volte alla risoluzione delle problematiche nel settore fognario depurativo ancora presenti nel territorio nazionale, si precisa che per la depurazione – inclusa nel processo verticale del servizio idrico integrato (S.I.I.) composto appunto da acquedotto, fognatura e depurazione – la normativa di settore, in particolare l'articolo 149, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, affida agli enti di governo d'ambito – in sede di predisposizione e/o aggiornamento del piano d'ambito – il compito di condurre le attività di ricognizione delle infrastrutture, programmazione degli interventi e redazione di un piano economico finanziario.
  A riguardo, sulla base delle informazioni fornite dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si fa presente che:

   l'agglomerato di Gallipoli ha un carico generato pari a 73.887 abitanti equivalenti (a.e.), il 95 per cento (70.192 a.e.) del quale è raccolto in rete fognaria e il restante 5 per cento (3.695 a.e.) è raccolto e trattato presso adeguati sistemi individuali.
   Il carico raccolto in rete fognaria è successivamente depurato presso l'impianto consortile di Gallipoli avente una capacità organica di progetto pari a 79.000 a.e., – in grado, quindi, di trattare tutto il refluo in ingresso – e una tipologia di trattamento secondario;

   i certificati analitici (nr. 24 campionamenti) trasmessi da Arpa Puglia e relativi all'anno 2016 attestano per i reflui allo scarico il rispetto, per i parametri BOD5 e COD, dei valori limite di emissione fissati dalla normativa nazionale e comunitaria;

   l'Acquedotto Pugliese ha comunicato lo stato di attuazione dei Lavori di adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Gallipoli (LE) intervento codice progetto P8020. I lavori conclusi in data 4 dicembre 2016, con previsione di svolgimento del collaudo entro il 13 giugno 2017, hanno riguardato la segregazione e il trattamento aria delle stazioni con maggior impatto odorigeno; il potenziamento della stazione di produzione aria a servizio del comparto biologico e la costruzione di una nuova stazione di filtrazione; la costruzione della stazione di preispessimento dinamico fanghi; l'ampliamento ed aggiornamento dell'impianto elettrico.

  Per completezza di informazione, tenuto conto di quanto già rappresentato, si segnala inoltre che:

   la regione Puglia ha complessivi 27 agglomerati interessati dalla predetta procedura d'infrazione 2014/2059;

   la regione Puglia ha comunicato che 11 agglomerati, tra cui l'agglomerato di Gallipoli, sono ora conformi ai requisiti della Direttiva 91/271/ CEE; 7 agglomerati hanno una conformità strutturale (interventi conclusi – è necessario fornire alla Commissione europea, per il superamento del contenzioso, 1 anno completo di campionamenti); 9 agglomerati sono non conformi;

   nell'ambito del piano operativo «Ambiente», approvato il 1° dicembre 2016 dal Cipe con Delibera n. 55, sono state destinate risorse, a valere su FSC 2014-2020, per interventi nel settore fognario-depurativo finalizzati al superamento della procedura di infrazione 2014/2059. In particolare per la regione Puglia sono state destinate risorse pari a euro 67.592.194,00.

  Sull'argomento si fa presente, altresì, che Arpa Puglia effettua controlli di routine presso gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane ai sensi della normativa nazionale e regionale, per la verifica della «regolarità dello scarico». La modalità e la frequenza dei controlli sono stabilite dal decreto legislativo n. 152 del 2006, dalla deliberazione di giunta regionale n. 1116 del 2006 e dal piano di tutela delle acque, così come richiamate nei provvedimenti di autorizzazione allo scarico.
  Per quanto concerne il depuratore di Gallipoli, i controlli sono condotti dal dipartimento provinciale di Lecce di Arpa Puglia, in accordo con le autorità locali competenti.
  Al riguardo, Arpa Puglia segnala che, nel bollettino, reperebile dal portale della stessa, relativo alle caratteristiche del depuratore in questione, sono riportati i risultati analitici prodotti dai dipartimenti provinciali ed inerenti le acque marino-costiere destinate alla balneazione nelle sei province pugliesi. Più in particolare, nel predetto bollettino sono indicati:
a) le date di monitoraggio; b) i punti di campionamento; c) i risultati analitici per ciascuna delle acque di balneazione designate, con l'indicazione di eventuali superamenti rispetto ai limiti di legge.
  Da ultimo, secondo quanto riferito dalla Asl di Lecce, con riferimento all'impianto di depurazione di acque reflue urbane sito in agro di Gallipoli loc. Madonna delle Grazie – che depura i reflui dei comuni di Gallipoli, Alezio Sannicola e Tuglie, con una potenzialità di circa 80.000 a.e., e trova recapito nello specchio del mare Jonio antistante la località San Leonardo – il tratto di mare, per un raggio di 500 metri intorno al punto di scarico, risulta interdetto alla balneazione.
  Sempre secondo gli elementi forniti dalla Asl, l'autorizzazione allo scarico per il suddetto impianto, rilasciata con prescrizioni dalla provincia di Lecce con determina n. 4443 del 29 luglio 2002, non è mai stata rinnovata sebbene l'Acquedotto pugliese abbia regolarmente inoltrato le prescritte istanze. Al punto 14 della suddetta autorizzazione veniva riportato l'obbligo di realizzare una condotta sottomarina. A tal proposito, il decreto del commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia n. 36 del 1° aprile 2005 in merito allo scarico delle acque reflue in corpo idrico costituito dal mare prevede che «è consentito lo scarico a mare senza apposita condotta sottomarina solo nei casi in cui venga accertato che lo stesso non peggiori lo stato del corpo recettore». Tale manufatto, tuttora non realizzato, permetterebbe l'intercettazione delle correnti e quindi una adeguata dispersione delle acque recapitate in mare. Risulta invece attivato un impianto di affinamento delle acque reflue per il riutilizzo in agricoltura, che permette però di trattare solo una quota del refluo in uscita dall'impianto.
  La Asl di Lecce ha segnalato, altresì, che nel mese di aprile 2014 l'impianto è stato oggetto di conferenza di servizi presso la regione Puglia – servizio ecologia, per la verifica dell'assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.i.a.) del progetto di «Adeguamento funzionale dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Gallipoli» proposto da A.Q.P. s.p.a.. Con determinazione dirigenziale n. 120 del 17 aprile 2014, sulla base dell'istruttoria e dei pareri espressi dagli enti convocati, veniva determinata l'esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale per l'intervento proposto condizionato dal rispetto delle prescrizioni ivi indicate. Anche questo provvedimento prevedeva la realizzazione di una condotta sottomarina.
  Con riferimento alla qualità delle acque balneabili del comune di Gallipoli, la Asl ha peraltro confermato quanto riferito da Arpa Puglia. In particolare, ha evidenziato che, a decorrere dalla stagione balneare 2010, con il decreto-legge n. 116 del 30 maggio 2008 e con la successiva pubblicazione del decreto ministeriale 30 marzo 2010, sono stati definiti i criteri per esaminare la qualità delle acque di balneazione, (intese come aree destinate a tale uso e non precluse a priori, come le aree portuali, le aree marine protette e le aree direttamente interessate dagli scarichi, tra cui rientra il tratto di costa in località San Leonardo).
  Tra l'altro, tale normativa disciplina la frequenza di campionamento mensile ad opera di Arpa nell'arco della stagione balneare (ad iniziare da aprile sino alla fine di settembre) secondo un calendario prestabilito e la classificazione delle acque sulla base degli esiti di quattro anni di monitoraggio, secondo la scala di qualità: «scarsa, sufficiente, buona, eccellente». In relazione a ciò, la giunta regionale, con propria deliberazione n. 490 del 28 marzo 2017 ha provveduto alla valutazione delle acque di balneazione ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 116 del 2008. I giudizi di qualità espressi sui 12 punti di campionamento previsti per il litorale balneabile di Gallipoli hanno avuto esito «eccellente».
  Anche dai prelievi eseguiti nel mese di giugno 2017 nelle date 15 e 21 non è stato rilevato alcun superamento dei limiti di legge previsti dalla normativa. Gli esami dei campioni prelevati a luglio sono, invece, ancora in corso.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, e a svolgere un'attività di monitoraggio e sollecito, tenendosi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

inquinamento prodotto dalle navi

diritto alla salute