ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17247

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 830 del 10/07/2017
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/01250
Firmatari
Primo firmatario: PALMIZIO ELIO MASSIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 10/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/07/2017
Stato iter:
19/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/09/2017

CONCLUSO IL 19/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17247
presentato da
PALMIZIO Elio Massimo
testo di
Lunedì 10 luglio 2017, seduta n. 830

   PALMIZIO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno ha recentemente riproposto, durante alcuni incontri con le organizzazioni sindacali di categoria, il piano di chiusura di 251 presidi della polizia di Stato, piano già formulato la scorsa primavera;
   i tagli in questione, fortemente contestati dai sindacati di polizia, che stanno conducendo una campagna di sensibilizzazione in tutto il Paese, sono fortemente penalizzanti soprattutto per gli uffici della polizia postale e delle comunicazioni, in quanto è prevista la chiusura di una settantina di presidi che porterà un serissimo nocumento nella lotta ai reati pedopornografici on line e alle truffe informatiche;
   i tagli e le chiusure interessano in maniera determinante anche la polizia ferroviaria e la polizia stradale, azzerando anche le squadre nautiche e alcuni uffici di frontiera marittima strategici, come quello di Gioia Tauro;
   la soppressione potrebbe interessare anche numerosi commissariati cittadini di pubblica sicurezza, nell'ottica di una spending review che non riduce sprechi e inefficienze ma colpisce invece l'apparato della sicurezza, tentando di colmare la carenza di organico, che ammonta a circa 18.000 unità, tagliando semplicemente i presidi e facendo ricadere sugli utenti le conseguenze altamente negative che una minor presenza di presidi di polizia sul territorio comportano;
   il Ministro interrogato, atteso nella giornata del 14 gennaio 2015, in Commissione affari costituzionali per rispondere ai numerosi quesiti riguardanti il piano di riordino della Polizia, ha preferito esprimersi in una trasmissione radiofonica «Radio anch'io» su Radiouno Rai – dichiarando che sul personale e gli uffici di polizia «non abbiamo chiuso niente: da quando ci sono io al Viminale fin qui il segno è stato più»;
   nella medesima trasmissione radiofonica, il Ministro ha dichiarato: «Attraverso la collaborazione con i colossi del web dobbiamo costruire insieme un “contromessaggio” di valori positivi rispetto alla retorica terroristica» –:
   se il Governo intenda sospendere il prospettato e ad avviso dell'interrogato «feroce» progetto di chiusura selvaggia degli Uffici di polizia e procedere, invece, ad una riforma seria che conduca ad una razionalizzazione ragionevole e concordata del sistema della sicurezza italiana;
   come intenda coniugare la campagna del Dipartimento della pubblica sicurezza «Vita da social», contro il cyberbullismo e i reati informatici, con la chiusura di 73 uffici della polizia postale e delle comunicazioni in tutta Italia;
   se non ritenga invece utile incrementare i presidi di polizia postale, considerate le sue stesse dichiarazioni su come i terroristi utilizzino il web per pianificare attentati, finanziarsi e colpire gli obiettivi. (4-17247)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 settembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 853
4-17247
presentata da
PALMIZIO Elio Massimo

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame si richiama l'attenzione del Governo sulla ventilata chiusura di una serie di presìdi della polizia di Stato sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle sezioni della polizia postale e delle comunicazioni.
  La questione della chiusura di alcuni presìdi della polizia di Stato sul territorio nazionale e, quindi anche di alcune sezioni della polizia postale e delle comunicazioni, è legata all'attuazione di un piano di razionalizzazione sottoposto al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza nei primi mesi del 2014.
  Il piano è ancora in attesa di definizione, anche a causa dell'approvazione della legge n. 124 del 2015, con cui il Parlamento ha delegato il Governo ad adottare importanti misure di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
  Per quanto attiene in particolare al riordino del sistema della pubblica sicurezza, il legislatore ha chiarito che il nuovo assetto organizzativo dovrà essere volto ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia, nonché favorire la gestione associata dei servizi strumentali in adesione ai princìpi di efficienza della spesa pubblica.
  Tali princìpi sono stati recepiti nell'articolo 3 del decreto legislativo n. 177 del 2016, con cui è stato stabilito che la razionalizzazione della dislocazione delle forze di polizia sul territorio sarà determinata con decreto del Ministro dell'interno, privilegiando l'impiego della polizia di Stato nei comuni capoluogo e dell'Arma dei carabinieri nel restante territorio, fatte salve specifiche deroghe per particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica.
  Per giungere alla compiuta definizione di tale disegno di valenza strategica, sono stati istituiti, presso il dipartimento della pubblica sicurezza, appositi gruppi interforze che non hanno ancora terminato la loro attività.
  Si rappresenta che anche la polizia postale e delle comunicazioni è coinvolta nel riordino in questione, essendo evidente la necessità di adeguarne l'organizzazione alle notevoli trasformazioni registratesi nel settore.
  Infatti, alle tradizionali mansioni di scorta e tutela di beni e servizi postali se ne sono affiancate e sostituite altre del tutto differenti, caratterizzate da spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica e orientate al contrasto del crimine informatico nelle sue forme più variegate.
  Muovendo da tale constatazione, il piano di razionalizzazione punta a concentrare le più spiccate e qualificate risorse professionali nei compartimenti dei capoluoghi regionali e nelle sezioni provinciali in cui operano procure distrettuali con ampia competenza in tema di reati informatici.
  Si assicura, comunque, che le professionalità attualmente in servizio presso le sezioni continueranno a operare sul territorio, prevedendo tale rimodulazione un loro impiego nei reparti investigativi delle locali questure.
  Il nuovo assetto organizzativo della polizia postale e delle comunicazioni sarà ispirato ad esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento alla trasformazione tecnologica del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del «prodotto» sicurezza né la prossimità con i luoghi di residenza dei nostri cittadini.
  È impensabile, d'altra parte, che il Ministero dell'interno possa depauperare un servizio, quello della polizia postale e delle comunicazioni appunto, deputato a presidiare un ambito di interesse strategico per il Paese.
  L'informatica e i sistemi di comunicazione sono, infatti, diventati strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico, e il contrasto di tali sodalizi su
internet richiede, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, l'adeguamento costante delle tecnologie in uso, oltreché - ovviamente - dei livelli di professionalità delle risorse umane in dotazione.
Il Viceministro dell'interno: Filippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

criminalita' informatica

mare

polizia