ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 819 del 22/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 22/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOSSA LUISA ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 22/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 22/06/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17040
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Giovedì 22 giugno 2017, seduta n. 819

   SCOTTO e BOSSA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'introduzione della «no-tax area» per gli studenti con redditi sotto i 13.000 euro di Isee è stata un grande passo in avanti verso il necessario abbassamento della contribuzione studentesca in Italia, al momento la terza più alta d'Europa;
   la legge n. 232 del 2016 (legge di stabilità 2017) ha stanziato 55 milioni di euro per il 2017 e 105 milioni di euro dal 2018 in poi come incremento del fondo per il finanziamento ordinario delle Università per poter dare attuazione a tale no-tax area ed alla fascia calmierata;
   ciononostante, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca non ha provveduto a fornire agli atenei alcun riparto di questa cifra, obbligandoli a fare delle ipotetiche (e quasi mai plausibili) proiezioni;
   il riparto dovrà infatti avvenire moltiplicando il costo standard dell'ateneo per il numero di idonei alla borsa di studio nel 2016/2017, ma questi dati al momento non sono pubblici e sono in possesso del solo Ministero;
   ciò ha portato numerosi atenei a chiudersi in una posizione di estrema cautela per via dell'insicurezza sulla quantità dei fondi da ricevere, negando così molti dei potenziali miglioramenti per gli studenti che si sarebbero potuti ottenere conoscendo da subito il riparto dei fondi;
   molti atenei, anzi, hanno risposto all'incertezza di cui sopra con un generale progressivo aumento delle tasse per tutti gli studenti non presi in considerazione dalla normativa, oppure prevedendo un'impennata della tassazione per gli studenti che all'interno della no-tax area e della fascia calmierata non rispettano i criteri di merito;
   in pratica, si finanziano la no-tax area e la fascia calmierata, applicando forti maggiorazioni su quegli studenti che, pur se all'interno di quegli importi, non rispettano i requisiti di merito;
   dunque, la quasi totalità degli atenei sta facendo pesare l'incertezza del riparto dei 55 milioni di euro direttamente sulle tasse degli studenti, «compensando» l'introduzione della no-tax area con la creazione di un doppio binario: da un lato, quello classico aderente ai criteri della legge di stabilità e alle vecchie norme sulla contribuzione, dall'altro un secondo creato per appesantire la contribuzione di chi non raggiunge i crediti formativi universitari da ottenere ogni anno o va fuoricorso;
   mentre l'introduzione della nuova normativa voleva basare la contribuzione sul reddito, si rischia che di fatto essa venga invece basata sul merito;
   ciò rischia di costringere ancor di più gli studenti a laurearsi in fretta per essere meritevoli e non fuoricorso, senza badare invece alla qualità del loro percorso formativo, facendo venir meno in tal modo l'obiettivo di maggiore equità nella contribuzione studentesca perseguito dall'introduzione della no-tax area;
   l'occasione perfetta per sanare questo problema poteva essere la cosiddetta «manovrina», ma il Governo, dopo aver proposto in Commissione un emendamento in materia, lo ha ritirato all'ultimo momento senza chiarirne le motivazioni (tanto da generare forte preoccupazione anche nella Conferenza dei rettori delle università italiane, che ha chiesto per bocca del suo presidente un intervento urgente);
   al contempo, veniva invece approvato un emendamento che, introducendo una sanatoria sulla questione dell'Iva per gli enti del diritto allo studio, prevede consistenti tagli sul diritto allo studio medesimo, annullando delle detrazioni Iva precedentemente in essere in via di prassi;
   in questo modo si rischia di togliere da un lato ciò che verrebbe dato dall'altro, peggiorando ulteriormente le condizioni già drammatiche del sistema universitario italiano (con molti atenei pubblici a rischio di default) e privando le nuove generazioni del diritto allo studio che la Costituzione garantisce a tutte e a tutti –:
   quali iniziative intenda assumere con urgenza il Governo al fine di sanare i problemi citati in premessa e garantire la piena tutela del diritto costituzionale allo studio. (4-17040)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto all'istruzione

universita'

studente