ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 818 del 21/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 21/06/2017
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 21/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 21/06/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17012
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Mercoledì 21 giugno 2017, seduta n. 818

   SIMONE VALENTE, BATTELLI e MANTERO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   con delibera n. 1482 dell'8 aprile 1925 del municipio di Genova veniva approvato il progetto di costruzione di un nuovo mercato di frutta e verdura da erigersi in corso Sardegna a Genova; poco dopo veniva quindi avviata la costruzione della struttura, distribuendosi su un perimetro rettangolare di 116 per 136 metri su un solo piano con sopraelevazioni nel fronte sull'attuale corso e generando delle palazzine con annessi servizi direttamente legati al mercato, quali: la sala riunioni dei commercianti, gli uffici postali e telegrafici e gli istituti di credito;
   a struttura attuale dell'immobile è il risultato di interventi succedutisi in anni differenti che vanno dagli anni venti agli anni quaranta;
   nel 2009 il trasferimento del mercato in altra sede comportò un lento abbandono e degrado della struttura, ma fonti giornalistiche riferiscono, nel mese di dicembre 2016, che due società operanti nel settore edile avrebbero presentato in comune una proposta di project financing; per un investimento pari a circa 25 milioni di euro, la società fiorentina Santa Fede e la genovese Cosmo Costruzioni Moderne punterebbero a recuperare l'area attraverso la realizzazione di negozi, uffici, palestra, studi professionali, spazi sociali, una media struttura di vendita e un parcheggio;
   in data 31 marzo 2010, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della liguria dichiara il bene di interesse storico artistico particolarmente importante ai sensi dell'articolo 10, comma 1, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, apponendo il vincolo architettonico solo per la parte antistante, ovvero «su due corpi ad “L” prospicienti corso Sardegna e sui due padiglioni interni in quanto rappresentativi delle caratteristiche costruttive e tipologiche del complesso»; nella relazione storico-artistica allegata alla dichiarazione di interesse culturale si legge testualmente che «il complesso rappresenta un pregevole esempio di architettura commerciale dell'epoca nonché un'importante testimonianza dello sviluppo urbano ed economico della città di Genova agli inizi del XX secolo; per queste motivazioni, pertanto, se ne ritiene più che motivato il formale riconoscimento dell'interesse culturale ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004»;
   successivamente, in data 27 maggio 2015, associazioni quali Italia Nostra Sezione Genova, Legambiente e WWF Genova attive nel territorio, nel tentativo di preservare l'area, hanno chiesto alla Soprintendenza di estendere i vincoli all'intero immobile;
   le recenti osservazioni prodotte dalle associazioni sopra indicate al progetto urbanistico operativo (PUO) adottato con deliberazione della giunta comunale del 16 dicembre 2016 lamentano il mancato recupero reale dell'ex mercato; alcune delle strutture originarie dell'intero immobile vengono accorpate fra di loro al fine di creare spazi commerciali più ampi, paventandosi così il timore che possa venire stravolta la fisionomia e la tipologia storico-architettonica; nelle medesime osservazioni al progetto urbanistico operativo è stato inoltre rilevato come non sia presente un congruo spazio pubblico attrezzato a verde ma solamente delle singole alberature posizionate sui viali pedonali del mercato; sulla questione, nello specifico, l'assessore all'urbanistica respinge l'osservazione secondo la quale il quartiere in cui è localizzato l'ex mercato risulta penalizzato dall'eccessiva densità edilizia e dalla conseguente insufficienza di spazi aperti pubblici e di aree verdi fruibili –:
   considerato il vincolo parziale apposto sull'immobile nonché della dichiarazione di interesse storico, quale sia ad oggi la posizione ufficiale della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria in riferimento alla preservazione e alla tutela del bene e se si intenda apporre il vincolo all'intera struttura;
   se non si ritenga opportuno favorire, per quanto di competenza, soluzioni che portino all'ampliamento all'interno dell'immobile delle aree destinate al verde pubblico ed eventualmente in che modalità, fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di tutela dei beni culturali. (4-17012)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-17012
presentata da
VALENTE Simone

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, nel quale interrogante, con riferimento allo stato di abbandono e degrado dell'ex mercato ortofrutticolo sito in corso Sardegna a Genova, chiede di conoscere la posizione ufficiale della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova in merito alla preservazione e alla tutela del bene, e, dunque, se intenda apporre il vincolo architettonico, per interesse storico-artistico, all'intera struttura, e se ritenga opportuno, in un più ampio progetto di riqualificazione del complesso, ampliare le aree interne destinate al verde pubblico, fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di tutela dei beni culturali.
  Si risponde anche sulla base degli elementi forniti dai competenti organi periferici della direzione generale archeologia belle arti e paesaggio.
  L'ex mercato ortofrutticolo di corso Sardegna si trova nel quartiere di San Fruttuoso a Genova, e occupa una porzione consistente del tessuto cittadino. Costruito tra il 1926 e il 1933, e dismesso poi nel 2009, rappresenta oggi un vuoto urbano di notevole interesse economico.
  I progetti di riqualificazione proposti nel tempo non hanno finora trovato realizzazione, soprattutto a causa degli eventi alluvionali del 2011 che hanno contribuito a far classificare la zona ad alto rischio idraulico. La prossima conclusione degli importanti lavori di messa in sicurezza del torrente Bisagno potrebbe, a breve, comportare una riclassificazione dell'area, con minori limitazioni alla possibilità di costruire. Per tali motivi, ad oggi, il manufatto si trova in uno stato di degrado avanzato, non essendo mai stato sottoposto a significativi interventi di manutenzione.
  In data 10 novembre 2016 un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI), appositamente costituito, ha presentato al comune di Genova una proposta ai sensi dell'articolo 183, comma 15 del decreto legislativo n. 50 del 2016 (Codice degli appalti), per l'affidamento della concessione per la progettazione, costruzione e gestione delle opere volte al restauro dell'antico mercato.
  A tale proposta è stato allegato, inoltre, il piano urbanistico operativo (PUO), prescritto dalla vigente disciplina urbanistica, e strumento urbanistico necessario e propedeutico allo sviluppo edilizio degli spazi.
  In data 29 novembre 2016 poi, la direzione urbanistica, S.U.E. e Grandi progetti del comune di Genova ha avviato l'istruttoria del PUO, e al fine dalla valutazione delle diverse tematiche specifiche affrontate, il progetto è stato formalmente trasmesso dalla stessa direzione anche ai competenti uffici comunali che hanno formulato pareri favorevoli, fatte salve le condizioni e prescrizioni da rispettare nelle successive fasi di progettazione a scala edilizia. Il PUO, inoltre, è stato trasmesso, ai sensi dell'articolo 61 del regolamento per il decentramento e la partecipazione municipale, al competente Municipio III Bassa Val Bisagno, il quale ha comunicato di non avere nulla da osservare.
  In data 16 dicembre 2016, la giunta comunale, su proposta dell'assessore all'urbanistica e dell'assessore ai lavori pubblici, ha approvato la deliberazione n. 309, avente ad oggetto «Adozione del Progetto Urbanistico Operativo (PUO) relativo all'ex mercato comunale di corso Sardegna ai sensi dell'articolo 51 della legge urbanistica regionale 4 settembre 1997».
  L'approvazione del PUO ha permesso di promuovere un bando di recupero e
project financing, al fine di offrire ad un soggetto privato la gestione degli spazi in cambio dei lavori di riqualificazione e dell'offerta di spazi pubblici all'interno dell'area.
  Allo stato attuale, il progetto di riqualificazione in esame consta di un progetto di fattibilità presentato dal nuovo promotore dei
project financing da cui è derivato il PUO che risulta approvato dal comune di Genova con delibera della giunta comunale n. 40 del 2017 del 13 marzo 2017.
  Tale progetto differisce dai precedenti perché prevede il mantenimento di tutti i corpi esistenti ed il loro recupero anche in assenza di verifica positiva di interesse culturale. Si tratta, però, ancora una volta di un PUO, e quindi di uno strumento urbanistico e non di un progetto definitivo di intervento.
  Circa l'effettiva opportunità di ampliare il vincolo all'intero complesso, la soprintendenza ABAP, dopo una disamina della documentazione ai propri atti, ha svolto un processo di valutazione che ha portato alla dichiarazione di interesse culturale nel 2011 e alla sua ulteriore conferma nel 2015.
  Tuttavia, sulla base dei nuovi elementi documentali acquisiti da studi della scuola politecnica di architettura e ingegneria di Genova nell'anno 2016 risulta che sia nel 2011 che nel 2015 non si fosse a conoscenza dell'effettiva cronologia costruttiva e delle peculiarità tecnologiche dei vari padiglioni.
  Dalle motivazioni della dichiarazione di interesse si evince, infatti, che solo i due corpi ad L prospicienti corso Sardegna e i due padiglioni interni sono stati ritenuti rappresentativi delle caratteristiche costruttive e tipologiche del complesso. Tale affermazione appare corretta sotto il profilo meramente tipologico, ma dal punto di vista costruttivo le tettoie e gli edifici per i quali è prevista la demolizione, di aspetto diverso e meno curato, risultano comunque testimonianza del rapido sviluppo della nuova tecnologia del cemento armato, talmente repentina da adottare soluzioni costruttive diverse nel breve arco di tempo che va dal 1926 (inizio del cantiere) al 1933, epoca del suo completamento.
  Tutte le componenti del complesso commerciale in parola, e non solo quelle del fronte principale, appartengono, quindi, al medesimo e sostanzialmente unitario edificio completato in un arco di tempo relativamente breve - e secondo la soprintendenza, pertanto, potrebbe risultare degne di tutela.
  La suddetta soprintendenza, inoltre, evidenzia come il mercato nel suo complesso sia significativo per la storia dell'ampliamento della città verso le aree orientali e l'urbanizzazione della valle del Bisagno, a seguito dell'annessione alla Grande Genova dei comuni limitrofi nel 1925.
  Tutto ciò premesso, la soprintendenza ritiene che possa essere effettivamente considerata l'opportunità di una revisione e estensione del procedimento di verifica pregresso, attraverso le procedure delineate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 171 del 2014.
  Questa Amministrazione, in conclusione, ribadisce il proprio sostegno ad un progetto urbanistico che intenda mantenere la memoria storica del mercato con la realizzazione di opere volte alla riqualificazione e al recupero degli edifici esistenti, con interventi conservativi che prevedano progetti e soluzioni architettoniche armonizzate con i volumi esistenti, per consentire la lettura dell'originale articolazione degli spazi del mercato.
  

La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo: Ilaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

politica culturale

protezione del patrimonio