ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16964

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 814 del 15/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: GIORGETTI GIANCARLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 15/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/06/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/06/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/06/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16964
presentato da
GIORGETTI Giancarlo
testo di
Giovedì 15 giugno 2017, seduta n. 814

   GIANCARLO GIORGETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nel centro europeo dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sul lago Maggiore è stato realizzato un nuovo magazzino, denominato «area 41»;
   vari giornali e siti online (T news 14 giugno – Corriere della Sera Milano, cronaca del 13 giugno 2017) riportano che il nuovo magazzino, costruito dall'Unione europea e in attesa dell'autorizzazione da parte dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ISPRA, dovrà ospitare scorie nucleari;
   si tratta di un sito poco distante dal luogo ove in passato funzionavano due reattori nucleari costruiti da Euratom, l'agenzia per l'energia atomica europea;
   nel sito opera oggi il centro di ricerca Joint research centre (Jrc), che si occupa di ambiente, scienza ed emergenze meteorologiche, verso l'obiettivo di gestire il processo di disattivazione di tutte le scorie prodotte in passato e arrivare al cosiddetto « Green field», ossia un ambiente sano e senza contaminazione; infatti, il nome in codice del programma avviato nel 1999, è «DeWM», ossia «Disattivazione degli impianti e di gestione dei rifiuti radioattivi»;
   non è chiaro se il nuovo deposito conterrà solo i rifiuti del centro di ricerca Jrc o anche altri scarti nucleari di varia provenienza;
   durante la conferenza stampa del 10 giugno 2017, i dirigenti dell’Jrc, per dimostrare l'assenza di pericoli, hanno fatto sapere ai sindaci della zona che si tratta della continuazione dello stoccaggio dei materiali già conservati da Ispra e hanno anche aperto il magazzino ai giornalisti e ad alcuni artisti per mostrare lo spazio dove, dal 29 settembre e per due settimane, si terrà una mostra d'arte con i fusti vuoti che in passato hanno ospitato le scorie nucleari;
   tuttavia, cresce la preoccupazione dei cittadini locali, in quanto presso l'Ispra si producono rifiuti atomici dalla fine degli anni ’60 e il nuovo deposito, si dice il secondo più grande di tutta l'Europa, solleva una serie di interrogativi su cosa effettivamente verrà portato e depositato sul proprio territorio –:
   se il Governo intenda acquisire elementi dalla Commissione europea e fornire notizie sulla tipologia, sulla provenienza e sulla quantità di rifiuti che sono destinati al nuovo magazzino «area 41» del centro europeo dell'Ispra sul lago Maggiore informando i cittadini locali in merito, per attenuare le preoccupazioni e rispondere gli interrogativi su cosa effettivamente verrà portato e depositato sul territorio. (4-16964)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-16964
presentata da
GIORGETTI Giancarlo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente che ai sensi della legge 1° agosto 1960, n. 906, di approvazione ed esecuzione dell'accordo fra il Governo italiano e la Commissione europea dell'energia atomica (Euratom) per l'istituzione di un Centro comune di ricerche nucleari di competenza generale presso Ispra (VA) e delle modalità di applicazione della legge italiana allo stabilimento di Ispra (VA), le attività del Centro comune di ricerche sono sottoposte alla legge italiana e particolarmente alle disposizioni legislative riguardanti la sicurezza degli impianti nucleari e la protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori.
  Il Jrc di Ispra, in preparazione delle future attività di smantellamento delle installazioni nucleari del Centro ed in accordo con il decreto interministeriale del 23 luglio 2008, che regola l'esercizio della stazione di gestione dei rifiuti radioattivi (Sgrr) che, tra l'altro, prevede che tutti i rifiuti radioattivi devono essere trattati e condizionati secondo qualificati processi da sottoporre a specifica approvazione di Ispra, ha realizzato un edificio denominato «Deposito temporaneo di rifiuti radioattivi solidi condizionati di seconda categoria» (
Interim storage facility — Isf). Tale infrastruttura è autorizzata con decreto interministeriale del 3 maggio 2011, ai sensi dell'articolo 28 del decreto legislativo n. 230 del 1995.
  Lo scopo del nuovo deposito temporaneo di rifiuti radioattivi è, in via esclusiva, quello di accogliere i rifiuti attualmente depositati presso le varie aree del sito Jrc di Ispra (VA) nonché quelli provenienti dalle future attività di smantellamento delle installazioni nucleari esistenti. L'esigenza di realizzare il deposito Isf trova una ulteriore motivazione nella necessità di riunificare in un unico deposito lo stoccaggio sia dei rifiuti radioattivi presenti sia di quelli di futura produzione, strettamente riconducibili alle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari del Jrc di Ispra e con caratteristiche di idoneità per essere successivamente conferiti al deposito nazionale italiano di rifiuti radioattivi.
  I rifiuti attualmente esistenti sul sito del Jrc di Ispra, derivanti essenzialmente dalle attività di ricerca nucleare condotte negli anni 60-80, si presentano principalmente nelle seguenti forme:

   rifiuti solidi di varia tipologia;

   rifiuti solidi condizionati secondo standard in vigore in passato (ad esempio fusti bitumati);

   rifiuti tecnologici che provengono dalle normali attività di esercizio;

   rifiuti liquidi di processo in fusti metallici e serbatoi (fanghi).

  Il dimensionamento del deposito Isf ha considerato quindi in via esclusiva i rifiuti da trattare e condizionare già presenti nel Centro comune di ricerche, nonché quelli di futura produzione derivanti principalmente dallo smantellamento dei seguenti impianti:

   reattore Ispra-1;

   complesso Essor;

   laboratorio Caldo studi e ricerche;

   stazione di trattamento e raccolta rifiuti radioattivi liquidi.

  Tutti i rifiuti radioattivi (sia solidi che liquidi) destinati all'Isf, prima di essere sottoposti ai processi di condizionamento e confezionamento, verranno sottoposti a trattamenti finalizzati alla riduzione del volume finale del rifiuto stesso.
  Sulla base dell'inventario dei rifiuti radioattivi fornito dall'Ispra, aggiornato alla data del 31 dicembre 2015, risultano presenti nel Centro comune di ricerche di Ispra (VA) i seguenti quantitativi di rifiuti:

TIPOLOGIA
RIFIUTI

A vita media molto breve

Attività molto
bassa

Bassa attività

Media attività

Alta attività

Sorgenti

m3

GBq

m3

GBq

m3

GBq

m3

GBq

m3

GBq

GBq

  Condizionati

705,00

93200,00

  Non
  condizionati

797,00

1,66

2845,00

447,37

423,00

3386,76

261,00

Totale

797,00

1,66

2845,00

447,37

1128,00

96586,76

261,00

  ISPRA segnala, inoltre, che attualmente è in fase di realizzazione un nuovo impianto, denominato «Grouting station», che consentirà il condizionamento dei rifiuti radioattivi permettendone quindi, per quanto sopra detto, lo stoccaggio nel deposito Isf.
  Della questione sono, comunque, interessate diverse amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori elementi informativi, si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di monitoraggio, anche al fine di valutare un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ricerca sull'ambiente

deposito dei rifiuti

scorie radioattive