ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16814

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 808 del 01/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 01/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/06/2017
Stato iter:
02/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2017

CONCLUSO IL 02/08/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16814
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Giovedì 1 giugno 2017, seduta n. 808

   RAMPELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il sito nazionale di Bussi è contaminato da solventi clorurati, metalli e diossina;
   per l'Arta vi è contaminazione degli alberi circostanti la discarica Tremonti, alti valori di Cov nel soil-gas presso la stessa discarica;
   inoltre, si conferma la fuoriuscita dei contaminanti dal sito;
   l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo ha evidenziato valori oltre i limiti di legge per il mercurio nelle carni di alcuni pesci a valle del sito inquinato sul fiume Pescara;
   recentemente, è stato assegnato l'appalto dell'importo di circa 45 milioni di euro per la bonifica delle discariche 2A e 2B;
   la provincia di Pescara risulta inadempiente rispetto all'individuazione del responsabile della contaminazione ex articolo 244 del decreto legislativo n. 152 del 2006, tanto che il Forum H2O già nel 2016 ha depositato un esposto sulle omissioni degli enti;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in seguito a un ulteriore sollecito del Forum ha richiamato la provincia nel verbale della conferenza di servizi del 30 novembre 2016 e nel febbraio 2017 ha inviato una nuova lettera alla provincia in merito alle aree 2A e 2B;
   la società Edison, proprietaria della discarica Tremonti, il 30 novembre 2016 ha proposto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ulteriori integrazioni, nonostante vi sia un piano di caratterizzazione del sito redatto e regolarmente approvato dal commissario delegato, costato un milione di euro di fondi pubblici;
   il comune di Bussi ha deliberato di voler acquisire per un euro le aree attualmente inquinate delle discariche 2A e 2B, attraverso un accordo di programma con Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, regione Abruzzo e Solvay, la società cedente;
   l'articolo 49 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001 ammette l'occupazione temporanea delle aree per progetti di pubblica utilità come la bonifica;
   l'articolo 12, comma 1-ter, del decreto-legge n. 98 del 2011 vieta agli enti locali l'acquisizione di immobili se non indispensabili, cosa ovviamente non rilevabile in questo caso, vista la possibilità di intervenire con l'occupazione temporanea con costi assai limitati vista la condizione delle aree;
   il decreto legislativo n. 152 del 2006 consente allo Stato di recuperare l'eventuale differenza di valore acquisita attraverso la bonifica escludendo vantaggi per l'attuale proprietaria;
   la proprietà di un'area inquinatissima pone problemi rilevanti di gestione, ad esempio della falda, nonché di sorveglianza, e rischi di ogni genere;
   un primo tentativo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 2013 di imporre ad Edison la bonifica immediata delle discariche 2A e 2B fallì davanti al Consiglio di Stato nel 2015 per un errore formale;
   larga parte dell'area industriale è da anni dismessa e, ciononostante, non sono state attivate le procedure di bonifica, pur essendo la stessa area sgombra da impianti –:
   per quali motivi il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare si sia concentrato esclusivamente sulle discariche 2A e 2B e non sia stato chiesto alla provincia di individuare il responsabile della contaminazione anche per l'area industriale;
   se intenda attivare i carabinieri del Noe per monitorare lo stato dei luoghi e quali iniziative di competenza intenda assumere in relazione alla mancata attivazione delle misure di messa in sicurezza;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere nei confronti di Edison, per la discarica Tremonti visto che sono passati altri sette mesi dalla conferenza dei servizi e non sono state attivate ulteriori misure di messa in sicurezza né è stato presentato il progetto di bonifica;
   se il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia avallato l'acquisto delle aree inquinate 2A e 2B da parte del comune e, in caso affermativo, su quali basi giuridiche ciò sia avvenuto. (4-16814)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 agosto 2017
nell'allegato B della seduta n. 847
4-16814
presentata da
RAMPELLI Fabio

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle procedure di bonifica delle aree inquinate di proprietà della Solvay presso il sito di Bussi sul Tirino (PE), sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Il sito di interesse nazionale di «Bussi sul Tirino» è stato istituito e perimetrato con decreto ministeriale del 29 maggio 2008 e in data 28 febbraio 2011 è stato sottoscritto – tra il Ministero dell'ambiente, la regione, la provincia di Pescara, la provincia di Chieti e i comuni ricadenti all'interno del perimetro del Sin – l'accordo di programma «per la definizione degli interventi di messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica delle aree comprese nel sito di interesse nazionale Bussi sul Tirino», che prevede il finanziamento, con risorse pari euro 3.100.000 (3 milioni di euro stanziati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e 100.000 euro dalla regione), di una serie di interventi pubblici, tra i quali figurano anche interventi «eventualmente in via sostitutiva dei soggetti inadempienti responsabili dell'inquinamento».
  Con nota del 27 settembre 2011, la competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, anche alla luce degli interventi previsti nel citato accordo di programma del 28 febbraio 2011, ha chiesto alle province di Pescara e di Chieti di attivare le procedure previste dall'articolo 244 del decreto legislativo n. 152 del 2006, concernenti l'avvio e la conclusione del procedimento volto ad identificare l'eventuale responsabile dell'inquinamento nonché la diffida dell'eventuale responsabile a provvedere.
  Con nota del 26 marzo 2014, indirizzata a, tutte le province, il Ministero ha ricordato le competenze loro attribuite dalla parte quarta del decreto legislativo n. 152 del 2006 (rifiuti e bonifiche) ed ha chiesto agli stessi enti di voler procedere alle necessarie indagini e verifiche per individuare i responsabili dello stato di contaminazione riscontrato nei siti di interesse nazionale di appartenenza, nonché alla verifica e dimostrazione della causalità rispetto alle attività svolte dai soggetti che operano sul sito, trasmettendo al ministero un rapporto documentato dell'istruttoria effettuata e dei relativi risultati.
  Ad oggi, la provincia di Pescara ha emanato l'ordinanza ex articolo 244 del 23 settembre 2015 nei confronti della società Edison s.p.a., individuandola quale responsabile dell'inquinamento dell'area ex Montecatini, sita in località Piano d'Orta nel comune di Bolognano, ordinando alla Edison, in qualità di successore giuridico della Montecatini/Montedison, di provvedere alla messa in sicurezza e bonifica, ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006 entro il termine di 30 giorni.
  Per quanto riguarda sia le aree interne (in particolare area ex Medavox, per cui era prevista la reindustrializzazione) sia le aree esterne allo stabilimento industriale Solvay (oggetto della procedura di gara bandita a dicembre 2015 dal Commissario delegato ex ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3614 del 2007), con nota del 17 giugno 2015, la provincia di Pescara, tra l'altro, ha comunicato che le indagini di competenza per l'individuazione del responsabile della contaminazione erano ancora in corso, e, pertanto, non era possibile dichiarare l'estraneità all'inquinamento di alcun soggetto.
  La conferenza di servizi tenutasi il 30 novembre 2016 ha richiesto alla provincia di Pescara di dare corso, avvalendosi di ARTA Abruzzo, alle indagini tecniche e amministrative necessarie per identificare il responsabile della contaminazione riscontrata nelle succitate aree (sia interne che esterne allo stabilimento industriale) ai sensi e per gli effetti degli articoli 242, comma 12, 244 e 312, comma 2, del decreto legislativo, n. 152 del 2006.
  In considerazione della procedura di affidamento per la progettazione ed esecuzione dei lavori di bonifica delle «aree esterne Solvay» (gara bandita dall'ex commissario delegato), con nota del 22 febbraio 2017 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha successivamente sollecitato la provincia di Pescara a portare a conclusione, con la massima solerzia, il procedimento ex articolo 244 decreto legislativo 152 del 2006 finalizzato all'individuazione del responsabile della contaminazione.
  Si segnala, inoltre, che le aree in questione sono oggetto di attività di controllo costante da parte di ARTA Abruzzo. Qualora ARTA dovesse segnalare difficoltà nell'esecuzione delle attività di controllo, si valuterà in primis l'attivazione di un supporto nell'ambito del sistema nazionale per la protezione dell'ambiente di cui alla legge n. 132 del 28 giugno 2016, nonché eventuali iniziative straordinarie di attivazione del NOE.
  Peraltro, con riferimento alle misure di prevenzione è stato attivato un apposito tavolo tecnico al quale partecipano ARTA, ISPRA e ISS e regione Abruzzo, nel quale vengono esaminate le risultanze delle attività di monitoraggio delle misure di prevenzione presentate dalle aziende e vengono fornite puntualmente indicazioni sull'efficientamento delle stesse.
  Occorre evidenziare, altresì, che, su richiesta della conferenza di servizi del 30 novembre 2016 e alla luce dell'ulteriore documentazione resa nota dalla regione Abruzzo solo il 29 dicembre 2016 («Piano di caratterizzazione – modello concettuale definitivo» del sito «Tre Monti» e relativo decreto di approvazione del Commissario delegato del 17 dicembre 2015), in data 3 marzo 2017 si è tenuta una riunione presso il Ministero dell'ambiente con i rappresentanti degli enti interessati e gli istituti scientifici nazionali (ISPRA e ISS) che hanno espresso parere positivo sulle indagini integrative proposte da Edison, formulando alcune prescrizioni. Nella stessa data del 3 marzo 2017, il Ministero dell'ambiente ha richiesto ad Edison, ai soli fini della progettazione definitiva e dell'attuazione dei necessari interventi di bonifica, l'avvio delle indagini entro 60 giorni, nonché l'adozione di idonee misure di prevenzione.
  La società Edison ha avviato le attività e, con note di aprile e maggio 2017, ha comunicato lo stato di avanzamento delle indagini propedeutiche alla progettazione degli interventi nonché l'implementazione delle misure di prevenzione in recepimento delle osservazioni espresse dagli enti nel corso della riunione del 13 aprile 2017, durante la quale sono state condivise dagli enti tecnici (ISPRA, ARTA regione Abruzzo) le modalità di esecuzione dell'indagine geosismica proposta da Edison, ed è stata richiesta l'aggiunta di un ulteriore piezometro alla rete di monitoraggio delle acque di falda.
  Con nota del 6 giugno 2017, la competente direzione generale del Ministero dell'ambiente ha convocato un tavolo tecnico per il giorno mercoledì 14 giugno — richiedendo la partecipazione di rappresentanti di ISPRA, ISS, ARTA Abruzzo, ASL di Pescara, regione Abruzzo, provincia di Pescara e comune di Bussi sul Trino – per le valutazioni istruttorie sulla documentazione trasmessa da Edison.
  Con riferimento all'acquisto delle aree in questione, in considerazione della preminenza dell'interesse pubblico alla tempestiva esecuzione dei lavori di bonifica e in attuazione di quanto disposto dall'OCDPC n. 365 del 8 agosto 2016, in data 3 maggio 2017, è stato stipulato tra le parti interessate (Ministero dell'ambiente, regione Abruzzo, comune di Bussi sul Tirino e Solvay) un accordo di programma finalizzato a garantire la prosecuzione della gara per gli interventi di bonifica delle aree 2A e 2B (disponibile su sito web del Ministero al link http://www.bonifiche.minambiente.it/adp–OCDPC–39.html).
  Tale accordo non comporta alcun onere in capo all'amministrazione comunale, in quanto il trasferimento delle aree è vincolato all'aggiudicazione definitiva dei lavori. Infatti ai sensi dell'articolo 2, commi 2 e 3 di detto accordo di programma «Il passaggio di proprietà delle aree Solvay, così come disciplinato dal presente articolo, sarà comunque subordinato alla stipula del contratto tra il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, o di ogni altra amministrazione all'uopo delegata alla gestione della procedura di gara, e il soggetto aggiudicatario della stessa, nelle modalità definite dalla legge, dal disciplinare e dalla documentazione di gara così come approvati dal decreto del Commissario delegato n. 240 del 14 dicembre 2015. Il passaggio di proprietà delle aree Solvay non potrà in alcun caso avvenire in caso di mancata aggiudicazione della procedura di gara nonché in caso di mancata stipula del contratto. In tal caso le parti dichiarano sin d'ora non avere nulla a pretendere l'un l'altra in ragione del mancato verificarsi di tali presupposti.»
  Quanto sopra riportato è stato previsto al fine di garantire che il passaggio delle aree, a titolo gratuito, non avvenga senza la garanzia contrattuale dell'esecuzione dei lavori di bonifica da parte del soggetto aggiudicatario.
  Pertanto, l'accordo di programma non trasferisce alcuna passività ambientale in capo al comune di Bussi sul Tirino, essendo garantiti gli interventi di bonifica in qualità di sottoscrittore dell'atto. Si segnala, altresì, che il trasferimento delle aree, essendo atto di natura privatistica tra comune e Solvay diverso e successivo dall'accordo di programma, così come chiarito dall'articolo 2, comma 5 dell'accordo medesimo, non è soggetto ad alcun consenso da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne prende atto ai soli fini della continuità amministrativa della procedura di gara.
  Si rassicura, comunque, che il Ministero dell'ambiente prosegue nella sua azione costante di monitoraggio senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione in merito alla questione in oggetto.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

deposito dei rifiuti

zona inquinata