ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16798

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 807 del 31/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: SECCO DINO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 31/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 31/05/2017
Stato iter:
02/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2017

CONCLUSO IL 02/08/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16798
presentato da
SECCO Dino
testo di
Mercoledì 31 maggio 2017, seduta n. 807

   SECCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nel comune di Nove, in provincia di Vicenza, è in corso l’iter amministrativo per la costruzione di un edificio produttivo per la lavorazione di biomassa legnosa vergine e l'installazione di un impianto di cogenerazione alimentato a biomassa legnosa;
   con l'avvio dell'impianto ci sarà un aumento della concentrazione di polveri sottili nel territorio circostante, abitato da centinaia di famiglie e comprensivo di un parco naturale, zona a protezione speciale (ZPS) e sito ad interesse comunitario (SIC) – sito SIC – ZPS IT3260018 «zone umide e Grave della Brenta» – con i presupposti per rientrare nelle aree non idonee all'installazione di impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse;
   l'uso ragionevole delle biomasse può essere d'aiuto per trovare delle fonti di energia rinnovabile, ma non si capisce il senso di un impianto di questo tipo lontano da boschi, costruito tra due rogge, a ridosso di un'area protetta;
   non si ha ancora contezza del tipo di emissioni, né di quanto si incrementerebbe il traffico pesante, né se la biomassa utilizzata sarà «esclusivamente» legnosa o «principalmente» legnosa;
   in zona limitrofa scorre un canale artificiale che alimenta un bacino di acqua sotterranea ad uso della popolazione;
   tra le centrali a biomasse, quelle a combustibile comportano un considerevole impatto ambientale e sanitario, poiché il cippato di legno è un combustibile povero, a basso potere calorifico, che essendo solido brucia male;
   nel comune di Nove non esiste la centralina di rilevamento delle polveri sottili ed in particolare del Pm2.5, parametro di riferimento obbligatorio per legge per la valutazione dell'impatto ambientale da polveri sottili;
   l'Organizzazione mondiale della sanità sostiene che le polveri sottili sono pericolose anche a concentrazioni inferiori agli attuali limiti, con incidenza sullo sviluppo di malattie respiratorie soprattutto per i bambini –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo per tutelare aree di elevato pregio ambientale che costituiscono zone di protezione speciale e siti di interesse comunitario dai rischi connessi agli effetti della dispersione di emissioni tossiche di varia natura, anche alla luce degli impegni derivanti dalla normativa europea. (4-16798)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 agosto 2017
nell'allegato B della seduta n. 847
4-16798
presentata da
SECCO Dino

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa ad un impianto per la lavorazione di biomassa legnosa nel comune di Nova (Vicenza), sulla base degli elementi acquisiti dalle competenti direzioni generali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  La normativa italiana ha recepito le direttive in materia di valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente coerentemente con la normativa nazionale in materia di decentramento delle competenze statali, per cui le autorità competenti sul territorio nazionale in materia sono le regioni e le province autonome.
  A queste ultime amministrazioni compete il monitoraggio degli inquinanti atmosferici, la predisposizione ed attuazione di misure e piani di qualità dell'aria volti a prevenire i superamenti dei valori limite previsti dalla normativa per i vari inquinanti, la divulgazione di dati ed informazioni di settore comprese le comunicazioni alla Commissione europea di dati ed informazioni sulla valutazione annuale della qualità dell'aria (quest'ultima avviene per il tramite del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare). In tale contesto il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha un ruolo fondamentale di coordinamento e di impulso all'attività regionale.
  Nell'ambito di tale ruolo, si segnala che negli ultimi anni il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha incoraggiato e promosso la predisposizione ed adozione di misure condivise ed omogenee su scala sovra regionale e nazionale, che ad oggi vede la stipula di importanti intese tra le regioni dell'area del bacino padano, la più vasta area del territorio nazionale dove insistono condizioni orografiche e meteo climatiche particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti e si verificano eventi di inquinamento atmosferico particolarmente critici.
  La prima intesa stipulata risale alla fine del 2013. Trattasi di un accordo di programma con i Ministri dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole e della salute e con le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano, finalizzato all'individuazione e attuazione di misure coordinate e congiunte per il miglioramento della qualità dell'aria sia a livello nazionale che nell'area del bacino padano.
  A seguire il 30 dicembre 2015 è stato sottoscritto, sempre su impulso del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, un protocollo d'intesa con la conferenza delle regioni e province autonome e l'Associazione nazionale dei comuni italiani per definire ed attuare misure omogenee su scala di bacino per il miglioramento e la tutela della qualità dell'aria e la riduzione di emissioni di gas climalteranti, con interventi prioritari nelle città metropolitane. In particolare, tale protocollo prevede una serie di misure urgenti, da attivare nei casi di reiterati superamenti del valore limite giornaliero del PM10.
  Nella direzione tracciata dei citati atti, la regione Veneto ha continuato e prosegue il suo impegno per il miglioramento della qualità dell'aria anche mantenendo un continuo confronto e dialogo con le altre regioni ed il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per lo studio di ulteriori iniziative comuni da porre in essere nell'area del bacino padano.
  Si segnala che tale confronto negli ultimi mesi è stato particolarmente intenso, sia sul piano politico che tecnico, portando all'individuazione di un ulteriore set di misure coordinate e sinergiche da adottare a scala di bacino per contrastare i superamenti dei valori limite che continuano ad essere registrati per gli inquinanti materiale particolato, biossido di azoto e benzo(a)pirene.
  L'applicazione di tale set di misure nei prossimi mesi avverrà nell'ambito dell'attuazione di un nuovo accordo di programma tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna stipulato il 9 giugno 2017.
  Tale accordo prevede impegni a carico di queste regioni, ma anche del Ministero dell'ambiente che dovrà attivare apposite interlocuzioni con i Ministeri dell'economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico e delle politiche agricole, alimentari e forestali per promuovere iniziative di natura finanziaria e legislativa finalizzate alla tutela della qualità dell'aria, che porterà benefici non solo nelle aree del bacino padano ma su tutto il territorio nazionale.
  Con riferimento al fatto che il suddetto impianto verrà realizzato in prossimità del sito Natura 2000 — SIC/ZPS IT3260018 «Zone umide e Grave della Brenta» si precisa che, secondo quanto verificato sul portale dell'amministrazione di Nove, risulta che la delibera del consiglio comunale n. 9 del 9 marzo 2017, abbia tenuto in considerazione l'applicazione dell'articolo n. 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, sulla base delle procedure disciplinate dalla regione del Veneto con deliberazione della giunta regionale n. 2299 del 9 dicembre 2014, recante «Nuove disposizioni relative all'attuazione della direttiva comunitaria 92/43/CEE e decreto del Presidente della Repubblica 357/1997 e successive modificazioni e integrazioni. Guida metodologica per la valutazione di incidenza. Procedure e modalità operative».
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a svolgere le proprie attività mantenendo alto il livello di attenzione sulla questione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

zona protetta

energia rinnovabile

riserva naturale