ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16731

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 804 del 26/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: CARUSO MARIO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 25/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 25/05/2017
Stato iter:
06/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/10/2017
AMENDOLA VINCENZO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/10/2017

CONCLUSO IL 06/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16731
presentato da
CARUSO Mario
testo di
Venerdì 26 maggio 2017, seduta n. 804

   CARUSO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il consolato generale d'Italia a Toronto ha sede in un edificio denominato «Casa Italia»;
   Casa Italia è stata edificata nel secolo scorso nel periodo tra le due guerre dalla comunità italiana che ha finanziato interamente la costruzione, acquistando il terreno nonché tutti i materiali necessari alla sua realizzazione;
   nel 1940, allo scoppio del conflitto che vedeva Italia e Canada combattere su fronti opposti, il Governo canadese ha requisito Casa Italia in quanto struttura di proprietà di una comunità proveniente da un Paese in guerra con il Canada;
   nel dopoguerra il Governo canadese ha restituito alla comunità italiana in Canada, e non al Governo italiano, tutto il complesso «Casa Italia» che è diventato patrimonio della comunità italiana per essere destinato a sede del consolato generale di Toronto;
   con il passare del tempo, «Casa Italia», oltre ad assumere una rilevanza dal punto di vista storico, artistico e culturale, è assurta ad emblema della comunità italiana e delle sue battaglie per mantenere e riconoscersi, con tanti sacrifici ma anche tanto orgoglio, nelle radici del Paese d'origine;
   in modo che appare all'interrogante del tutto arbitrario il consolato di Toronto, il quale, si ribadisce, non ha alcun diritto di proprietà, essendo «Casa Italia» patrimonio della comunità italiana, ha di recente avallato il progetto finalizzato alla vendita dell'edificio del consolato e delle aree di pertinenza;
   da tale vendita si ricaverebbero locali da destinare a sedi degli organismi di rappresentanza del Governo italiano in Toronto e, presumibilmente, una cospicua somma di denaro da far confluire nelle casse del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
   la comunità italiana, con la sola esclusione di coloro che sono coinvolti nel citato progetto di vendita, si è dichiarata contraria a tale iniziativa;
   anche di recente, il Ministro e il presidente del Consiglio generale degli italiani all'estero (C.G.I.E.) ha ribadito la gravità, dal punto di vista politico ed economico – commerciale, della decisione di vendere le sedi diplomatiche;
   quella che, a giudizio dell'interrogante, si configura come una vera e propria operazione di speculazione edilizia, reca un gravissimo danno all'immagine non solo della comunità italiana in Canada ma dell'Italia stessa nei confronti del Governo canadese –:
   se il Ministro sia al corrente di quanto sopra esposto e quali urgenti iniziative intenda porre in essere per evitare che la realizzazione del progetto di alienazione di alienazione di Casa Italia rechi un danno non solo all'immagine della comunità italiana di Toronto ma anche agli interessi economico-commerciali del nostro Paese in territorio canadese.
   (4-16731)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 865
4-16731
presentata da
CARUSO Mario

  Risposta. — L'immobile in cui ha attualmente sede il consolato generale d'Italia a Toronto – costruito nel 1872 come residenza privata da un imprenditore inglese - fu acquistato nel 1936 da una società denominata «Toronto Casa d'Italia Limited», costituita dall'allora vice console d'Italia e da tre impiegati della sede.
  Dopo averlo confiscato ed acquistato durante la seconda guerra mondiale, nel 1955 il Governo canadese vendette l'immobile ai signori Sam Sorbara, Joseph Carrier e Suilio Venchiarutti, in qualità di rappresentanti fiduciari («
trustees») dell'associazione di cittadini italo-canadesi Federation of Italo-Canadian Societies e membri dell'associazione Canadian Italian Business Association.
  Nel 1960 i signori Sorbara, Carrier e Venchiarutti donarono il complesso all'allora console generale d'Italia a Toronto, stabilendo che la donazione fosse
in trust per il Governo della Repubblica italiana e ponendo i due seguenti vincoli: 1) l'immobile doveva essere utilizzato come sede del consolato generale d'Italia; 2) nel caso in cui il Governo italiano avesse deciso di vendere o di affittare l'immobile, i donanti avrebbero avuto il diritto di esercitare un'opzione per il riacquisto.
  Nel 2014, l'ultimo sopravvissuto dei tre
trustees, Venchiarutti, cedeva i diritti su Casa d'Italia all'organizzazione The Canadian italian business and professional association of Toronto (Cibpa), che era succeduta alla sopra menzionata Canadian italian business association. Tale diritto veniva trascritto nei registri del catasto. Come confermato da uno studio legale canadese, quindi, il Governo italiano dispone del titolo di proprietà sul bene, pur sussistendo una limitazione alla disponibilità dello stesso come prevista dall'atto di donazione.
  In considerazione di quanto precede, va pertanto escluso che questo Ministero abbia avviato un progetto di vendita del complesso in cui ha sede il consolato generale d'Italia a Toronto. Per contro, è stata presa in considerazione l'ipotesi di una ristrutturazione del complesso immobiliare, stante soprattutto il degrado significativo dello stesso e le evidenti situazioni di rischio per la salute e sicurezza dei dipendenti e dell'utenza, come peraltro evidenziato dall'indagine conoscitiva tecnica effettuata nel 2015 su struttura, involucro ed impianti. In tale contesto, il consolato generale d'Italia a Toronto – oltre ad effettuare alcuni interventi tesi a superare le maggiori criticità dal punto di vista della sicurezza – sta verificando la fattibilità di un progetto cosiddetto di
redevelopment ovvero di un contratto di collaborazione/partenariato pubblico-privato per la concessione di costruzione e gestione del terreno su cui sorge il complesso immobiliare. Tale progetto – su cui la sede sta procedendo d'intesa con la Cibpa stanti i vincoli esistenti sulla proprietà – potrebbe prevedere la concessione del terreno per un determinato periodo ad un operatore economico privato – individuato tramite apposita procedura selettiva – che provvederà alla ristrutturazione della palazzina storica (soggetta peraltro a vincolo culturale paesaggistico), nonché all'eventuale ulteriore costruzione di una nuova struttura destinata alla promozione del made in Italy ed all'utilizzo da parte della collettività italiana. Inoltre, al fine di coinvolgere la comunità italiana ed italo-canadese nel progetto di valorizzazione e seguendo un principio di massima trasparenza, il consolato e la Cibpa hanno costituito un advisory committee presieduto dall'ex giudice della corte suprema del Canada, Frank Iacobucci. Consolato e Cibpa hanno anche avviato una serie di incontri con la collettività – il primo del 27 maggio scorso – per spiegare gli obiettivi del progetto ed acquisire idee, commenti ed osservazioni. Positive sono state le reazioni dei partecipanti al primo incontro. Dopo aver terminato questo processo di consultazione, il consolato generale e la Cibpa procederanno alla pubblicazione di una Request for proposal volta a richiedere agli operatori economici privati di formulare possibili soluzioni per la riqualificazione del sito.
  Le proposte pervenute saranno attentamente vagliate sotto il profilo tecnico ed economico e della conformità con l'ordinamento locale, tenendo conto di tutti gli interessi rilevanti.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Vincenzo Amendola.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aiuto alla costruzione

consolato

seconda guerra mondiale