ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16671

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 801 del 22/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: PALMIZIO ELIO MASSIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 22/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VITO ELIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 22/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/05/2017
Stato iter:
26/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/05/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/05/2017

CONCLUSO IL 26/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16671
presentato da
PALMIZIO Elio Massimo
testo di
Lunedì 22 maggio 2017, seduta n. 801

   PALMIZIO e VITO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   nell'ottobre 2016 il compartimento della polizia ferroviaria dell'Emilia Romagna ha comunicato il progetto di Trenitalia che prevede il ricollocamento del personale in servizio alla polizia ferroviaria di Bologna presso la nuova caserma nello scalo ferroviario di San Donato;
   nel gennaio successivo sono terminati i lavori di ristrutturazione di questo nuovo plesso ed è stata fissata al 28 febbraio la data per il trasferimento di tutti gli alloggiati nella caserma San Donato con l'abbandono della caserma Casarini;
   nel 2004, con atto ispettivo presentato al Senato, indirizzato al Ministro dell'interno, emerse che: «Il 10 agosto 2004, con prot. n. 58755/04, il servizio sanitario regionale, dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl di Bologna, sosteneva che «la situazione dell'edificio di via Casarini 23 è stata relazionata alle competenti autorità già in data 19 febbraio 2003 evidenziando un grave rischio igienico, sanitario e di sicurezza. Da un sopralluogo eseguito in data 9 agosto 2004 s’è constatato il perdurare della situazione di degrado interno/esterno allo stabile e quindi s’è nuovamente provveduto ad informare gli organi competenti»;
   considerata la situazione di sostanziale illegalità e degrado evidenziata oltre dieci anni fa e successivamente allo sgombero degli occupanti abusivi dello stabile s'era inteso aprire una caserma delle forze dell'ordine per riqualificare il quartiere e aumentare il livello di sicurezza;
   l'ente ferroviario si sobbarcò l'onere economico dell'affitto dello stabile, così nacque la caserma della polizia ferroviaria; per dieci anni il quartiere ha ospitato un presidio di polizia con 50 uomini e donne in divisa che transitavano h24 nella via, a vantaggio della sicurezza;
   dieci anni dopo, per ragioni di ordine economico, viene certificata l'impossibilità per i poliziotti di continuare ad utilizzare lo stabile;
   i 50 poliziotti si ritroveranno a vivere nella periferia della città, dentro uno scalo ferroviario chiuso al pubblico, in uno stabile che si trova a diversi chilometri da strade e da fermate di mezzi pubblici;
   la scelta dell'ente ferroviario è volta solo al contenimento delle spese e pare essere stata avallata dai vertici della polizia ferroviaria;
   dal 1956, per legge, le Ferrovie dello Stato hanno l'onere di provvedere, d'intesa con il Ministero dell'interno, all'accasermamento del personale dei servizi di polizia ferroviaria;
   il Sindacato autonomo di polizia (Sap) non ha accettato la scelta imposta e ha chiesto ad autorità e soggetti responsabili di poter concertare un'altra soluzione alloggiativa («La decisione unilaterale di Trenitalia è stata effettuata per scelte puramente economiche come peraltro già annunciato da una circolare di un anno fa e di cui tutte le Sigle sindacali sono pienamente a conoscenza. Non è certo dovuta a delle segnalazioni riservate che questa organizzazione sindacale preoccupata della salute e del benessere dei colleghi (ai quali, lo ricordiamo ai più smemorati, mancava lo scorso inverno l'acqua calda ed il riscaldamento), in qualità di RSU, ha inviato al dg del Compartimento, in qualità di datore di lavoro (...). A noi del Sap questo non piace. Siamo certi che, con un impegno (finalmente) concreto della dirigenza del Compartimento, con l'interessamento della comunità e delle istituzioni bolognesi e con un serio e deciso cambio di rotta da parte del cartello sindacale sicuramente sarà possibile trovare delle valide alternative sulle quali, comunque, stiamo già lavorando»);
   le massime autorità felsinee hanno sposato la tesi del Sap assumendo l'impegno di trovare soluzione alternativa (dal sindaco Merola, con tutto il consiglio comunale, nel mese di ottobre, al Prefetto Sodano, impegnatosi il 25 gennaio ad indire un tavolo tecnico con sindaco e vertici ferroviari per evitare lo spostamento della caserma;
   il 28 febbraio 2017 il Sap (insieme ad altri sindacati) è stato convocato per un incontro dal prefetto, ma l'incontro, per stessa ammissione del Sap, si è concluso con un nulla di fatto –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per risolvere la questione, considerando che a Bologna sussistono diversi luoghi nella disponibilità di Trenitalia per ospitare i poliziotti;
   se il Ministro interrogato, anche in considerazione dei delicati risvolti della vicenda, in particolare dell'esigenza di salvaguardare la dignità ed il decoro dei lavoratori e la sicurezza dei luoghi di transito ferroviario, intenda esaminare, per quanto di competenza, la ragionevolezza e l'opportunità dell'attuale determinazione in fase di adozione, che appare agli interroganti di mero stampo aziendalistico, e che di fatto tratta i lavoratori alla stregua di una sorta di merce di scambio. (4-16671)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 26 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 804
4-16671
presentata da
PALMIZIO Elio Massimo

  Risposta. — Nell'interrogazione in esame, l'interrogante chiede di rivedere la determinazione di ricollocare gli alloggi di servizio del personale della polizia ferroviaria in servizio presso la stazione di Bologna, dalla caserma di via Casarini a quella ubicata presso lo scalo di San Donato.
  Si premette al riguardo che l'immobile di via Casarini, in cui è stata ospitata la caserma Polfer sin dal 2006, è di proprietà della società Ludis, che l'ha concesso in locazione al gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
  I vertici del gruppo Ferrovie hanno rappresentato serie difficoltà a ottenere, da parte della società proprietaria, tempestivi interventi di manutenzione straordinaria necessari a fronteggiare le numerose problematiche di natura strutturale e impiantistica rilevate nello stabile.
  Pertanto, nel mese di gennaio 2016, il gruppo Ferrovie ha proposto al Ministero dell'interno di trasferire gli alloggi di servizio del personale della polizia ferroviaria presso la struttura del Ferrotel, sita nello scalo merci di Bologna San Donato.
  Nel contempo, le stesse Ferrovie dello Stato hanno preannunciato che, nel quadro di un processo di razionalizzazione dei costi, avrebbero proceduto alla risoluzione del contratto di locazione dell'immobile di via Casarini. Tale decisione è stata ufficialmente comunicata nel successivo mese di giugno, unitamente alla notizia che i lavori di adeguamento della nuova sede degli alloggi di servizio sarebbero stati ultimati presuntivamente nel mese di novembre 2016.
  A seguito di ciò, il dipartimento della pubblica sicurezza – su conforme avviso del dirigente del compartimento Polfer per l'Emilia-Romagna e a seguito di specifico sopralluogo – ha espresso parere favorevole al trasferimento degli alloggi collettivi presso la struttura di San Donato.
  Si è addivenuti a tale decisione solo dopo aver constatato l'assenza di valide alternative da parte del gruppo Ferrovie dello Stato e tenendo conto delle problematiche correlate alla necessità degli interventi manutentivi e di messa a norma della caserma di via Casarini e alla competenza all'effettuazione degli stessi.
  Occorre, inoltre, sottolineare altri due aspetti che hanno influito sulla determinazione assunta dal dipartimento della pubblica sicurezza.
  È stato valutato che la ricollocazione, da un lato, non avrebbe pregiudicato in alcun modo l'operatività del personale e, quindi, l'efficienza del dispositivo di vigilanza; dall'altro, avrebbe comportato un sensibile miglioramento delle condizioni alloggiative del personale, in quanto, grazie ai lavori di adeguamento della nuova struttura, i 60 operatori di polizia avrebbero alloggiato in camere singole, ciascuna fornita di servizi igienici indipendenti e – non ultimo – in un immobile pienamente conforme alla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Pertanto, nello mese di marzo 2017, gli alloggi di servizio per il personale del compartimento di polizia ferroviaria per l'Emilia Romagna sono stati trasferiti presso la nuova caserma, ove, tra l'altro, al fine di favorire la mobilità del personale, il dirigente del citato compartimento ha disposto un servizio navetta da e per il settore operativo di Bologna centrale e la sede compartimentale. Allo stesso fine, è stata, inoltre, avanzata agli organi comunali competenti la richiesta di istituire una fermata del trasporto pubblico cittadino in un'area prossima allo scalo di San Donato.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto pubblico

rischio sanitario

aiuti alla riqualificazione