ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16615

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 798 del 17/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 17/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/05/2017
Stato iter:
28/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/07/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/07/2017

CONCLUSO IL 28/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16615
presentato da
FANTINATI Mattia
testo presentato
Mercoledì 17 maggio 2017
modificato
Giovedì 18 maggio 2017, seduta n. 799

   FANTINATI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il 6 marzo 2017, un 15enne livornese si è suicidato, gettandosi dalla terrazza del grattacielo più alto della sua città;
   dietro questa morte, secondo gli inquirenti che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto, potrebbero esserci collegamenti con blue whale, la sfida online che usa paura e minacce per guidare le persone al suicidio o a danneggiarsi;
   la giovane vittima toscana potrebbe essere dunque il primo caso italiano se, come riferiscono voci raccolte all'interno della cerchia delle amicizie del giovane, avrebbe mostrato una balena azzurra, il simbolo che i partecipanti a blue whale sono costretti a marchiarsi sulla pelle;
   blue whale è una nuova «moda» virale che arriva dalla Russia. Il «gioco» fa proseliti soprattutto fra gli adolescenti (ma anche tra i giovanissimi) che vengono spinti ad affrontare prove disumane, fino al suicidio, per la durata di 50 giorni;
   secondo fonti di stampa russe, sono oltre 130 i giovani rimasti vittime della sfida;
   morti si sono registrati anche in Brasile e ci sono sospetti che il gioco sia già in corso in Ucraina, Romania, Spagna, Portogallo e Francia;
   l'ideatore, il 22enne russo Philipp Budeikin, studente di psicologia, reo confesso ma non pentito, è stato arrestato nei giorni scorsi e rinchiuso nel carcere di San Pietroburgo –:
   di quali informazioni disponga il Ministro interrogato sull'argomento;
   considerata la complessità e l'estrema pericolosità del tema, se non ritenga urgente predisporre tutte le iniziative di competenza per tutelare la salute e la vita dei giovani italiani, scongiurando così il verificarsi di casi di emulazione che si sono già verificati in alcuni Paesi. (4-16615)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 844
4-16615
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — Come riportato nel preambolo dell'interrogazione in esame, il 6 marzo 2017, nella città di Livorno, un quindicenne si è tolto la vita gettandosi dal tetto a terrazza di un grattacielo, dopo aver forzato alcuni lucchetti per accedere all'esterno della struttura. Poco prima del salto nel vuoto il minore ha inviato un sms con espressioni rabbiose sul cellulare del padre, invitandolo ad andare a riprenderlo all'obitorio.
  Sulla base di quanto riferito dai genitori, il gesto sarebbe da ricondurre a sentimenti di rancore nutriti dal giovane verso il padre, con il quale sarebbe avvenuta una lite, nei giorni precedenti, per via di un voto scolastico.
  Gli accertamenti svolti dalle forze di polizia, supportati anche da numerose informazioni testimoniali, conducono ad escludere che il suicidio del ragazzo sia riconducibile al fenomeno internettiano denominato blue whale.
  Tale ipotesi era stata sostenuta da alcuni media, tra i quali il noto programma televisivo «Le Iene» che aveva trasmesso un'intervista ad un ragazzo con il volto oscurato, riconosciuto come uno dei compagni di classe del suicida.
  Lo stesso giovane, sentito subito dopo il tragico avvenimento dagli operatori, ha invece escluso di avere mai parlato del gioco blue whale con l'amico, anche in considerazione del fatto che quest'ultimo non seguiva più il social facebook dal settembre 2016.
  Sembra opportuno evidenziare, al riguardo, che l'autore del servizio de Le Iene ha confermato, sulla stampa, la sostanziale inattendibilità delle interviste diffuse sul fenomeno blue whale.
  Peraltro, il pubblico ministero titolare del fascicolo sull'evento, all'esito delle indagini, ha chiesto ed ottenuto l'archiviazione del relativo procedimento.
  Su un piano più generale, si rappresenta che la polizia postale e delle comunicazioni in questi ultimi mesi è impegnata, tanto d'iniziativa che sulla base di specifiche segnalazioni, a valutare, attraverso il monitoraggio della rete Internet, l'effettiva portata del fenomeno del «blue whale», che desta allarme sociale e ha avuto una vasta eco sugli organi di informazione.
  Tale pratica avrebbe come obiettivo, per chi la conduce in rete in qualità di «curatore», di coinvolgere i partecipanti in atti di autolesionismo, inducendo comportamenti sempre più pericolosi fino a determinare nelle vittime intenzioni suicide.
  L'attività della polizia postale e delle comunicazioni mira ad identificare persone o gruppi di persone eventualmente coinvolti in tale fenomeno, per prevenire l'esposizione di bambini e ragazzi ad un rischio per la loro incolumità connesso alla frequentazione della rete. Nel contempo, ai medesimi fini, viene svolta una raccolta centralizzata delle segnalazioni.
  La polizia postale e delle comunicazioni ha ricevuto finora circa 170 segnalazioni relative al fenomeno. Gli accertamenti disposti, volti alla tempestiva localizzazione delle vittime, hanno fatto emergere che la percentuale dei casi qualificanti ipotesi di reato, come l'istigazione al suicidio o il procurato allarme, è inferiore al 5 per cento delle segnalazioni pervenute.
  Si informa che nel portale del commissariato di pubblica sicurezza on line è stata resa operativa una stanza virtuale dedicata, per rivolgere consigli ai genitori e ai ragazzi e illustrare i pericoli emergenti in rete, agevolare le segnalazioni e sensibilizzare gli utenti, anche grazie all'ausilio specialistico di psicologi della polizia di Stato.
  È peraltro evidente che la prevenzione di qualsiasi forma di uso distorto e pericoloso del web, che costituisca espressione di disagio e vulnerabilità giovanile – compreso il fenomeno qui in esame – richiede anche il coinvolgimento attivo del mondo della scuola, delle famiglie e dell'associazionismo. In tal senso, la tematica della «balena blu» è stata inserita nella campagna che gli uffici della citata struttura specialistica della polizia di Stato svolgono nelle scuole per un uso consapevole del web.
  In conclusione si ribadisce il costante impegno per prevenire e contrastare la diffusione di tale fenomeno, assicurando che i contenuti di rilevanza penale ad esso eventualmente connessi, rinvenuti all'interno degli spazi e servizi di comunicazione online, saranno prontamente riferiti all'autorità giudiziaria.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

suicidio

vittima