Legislatura: 17Seduta di annuncio: 794 del 11/05/2017
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: MISTO-FARE!-PRI
Data firma: 11/05/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 27/10/2017 CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/10/2017
CONCLUSO IL 27/10/2017
PRATAVIERA. —
Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno
. — Per sapere – premesso che:
il 12 maggio 2017 ricorre la data del 220mo anno dall'ultima riunione del Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia, che sancì la caduta della Repubblica stessa;
un gruppo di cittadini denominato «Maggior Consiglio del Palazzo Ducale», a quanto risulta all'interrogante, avrebbe inoltrato richiesta formale agli uffici competenti per ottenere la disponibilità di spazi interni al Palazzo Ducale al fine di effettuare una cerimonia celebrativa della ricorrenza di cui sopra;
non si è a conoscenza di quale sia l'esito di tale istanza;
al di là del caso in questione, richieste come quella sopra riportata fanno emergere un interesse ricorrente, ossia quello allo svolgimento di eventi culturali e rievocativi, promossi da gruppi e associazioni, in luoghi celebri del patrimonio artistico e architettonico nazionale –:
quali siano gli orientamenti del Ministro interrogato, per quanto di competenza, circa l'utilizzo di spazi e locali afferenti a musei, monumenti e luoghi di alto valore artistico e culturale per lo svolgimento di eventi e manifestazioni di interesse storico-celebrativo come nel caso di cui in premessa. (4-16555)
Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo sopra indicato, nel quale l'interrogante, con riferimento ad una richiesta di disponibilità di spazi interni al Palazzo Ducale di Venezia in occasione della cerimonia celebrativa del 220mo anno dall'ultima riunione del Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia, che sancì la caduta della Repubblica stessa, chiede, anche al di là del caso in questione, quali siano gli orientamenti del Ministero in merito all'utilizzo di spazi di alto valore artistico e culturale per lo svolgimento di eventi e manifestazioni di interesse storico-celebrativo.
La fattispecie cui fa riferimento l'interrogante, vale a dire Palazzo Ducale a Venezia, pur appartenendo al demanio statale propriamente detto, riguarda un bene gestito dal comune di Venezia già dal 1923 con apposita convenzione, e, pertanto, non di competenza di questa Amministrazione.
Gli uffici della soprintendenza paesaggistica per il comune di Venezia e Laguna occupano per uso governativo una piccola parte del Palazzo con accesso dalla Porta della Carta, Piazza San Marco 1. In particolare, la citata sala del Maggior Consiglio non è in consegna alla soprintendenza, ma fa parte del percorso museale interno al Palazzo, attualmente gestito dalla Fondazione Musei civici di Venezia.
La soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il comune di Venezia e Laguna del Ministero non risulta, infatti, mai aver ricevuto alcuna richiesta di concessione, ai sensi dell'art. 106 del codice dei beni culturali e del paesaggio, dal gruppo di cittadini denominati «Maggior Consiglio di Palazzo Ducale».
In linea generale, comunque, si rappresenta che la legge 14 gennaio 1993, n. 4 (cosiddetto «Legge Ronchey») ha introdotto la possibilità per questa amministrazione (al tempo «Ministero per i beni culturali e ambientali») di concedere l'uso dei beni dello Stato che abbia in consegna senza alcun'altra autorizzazione, dietro corrispettivo di un canone.
Il Regolamento di attuazione disciplinava le modalità di concessione, e prevedeva che il canone fosse versato alla competente sezione di tesoreria provinciale dello Stato, mentre il decreto ministeriale 8 aprile 1994 cosiddetto «Tariffario») indicava il capo XXIX, cap. 2583 per i versamenti e fissava le tariffe; in particolare, per l'uso occasionale degli spazi, distingueva la tipologia di spazi (cortili e giardini, interni con arredi storici e decorazioni, interni non decorati) e di eventi (conferenze, convegni, proiezioni e concerti, spettacoli e riprese telecinematografiche, ricevimenti) e prevedeva un deposito cauzionale pari almeno al triplo del canone d'accesso, da fissare in funzione della quantità di artisti coinvolti e delle attrezzature utilizzate.
L'attuale codice dei culturali e del paesaggio, nel disciplinare nuovamente la materia, ha introdotto la possibilità di versamento del canone anche sul conto corrente bancario aperto da ciascun responsabile di istituto presso un istituto di credito (articoli 106-110).
La fattispecie della concessione d'uso strumentale e precario (articolo 107) risulta essere pacificamente ammessa nell'ordinamento dei beni culturali purché gli spazi e i beni siano concessi applicando canoni adeguati ai livelli di mercato e sufficientemente remunerativi per l'amministrazione.
Si rappresenta, in ogni caso, l'orientamento favorevole del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'utilizzo di spazi e locali afferenti a musei, monumenti e luoghi di valore artistico e culturale per lo svolgimento di manifestazioni ed eventi di elevato interesse storico-celebrativo, a fini di promozione della cultura, che garantiscano il pieno rispetto delle esigenze di conservazione e tutela del patrimonio culturale nazionale.
Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo: Antimo Cesaro.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):opera d'arte