ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16544

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 794 del 11/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 11/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 11/05/2017
LAFORGIA FRANCESCO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 11/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/05/2017
Stato iter:
23/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/05/2017
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/05/2017

CONCLUSO IL 23/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16544
presentato da
NICCHI Marisa
testo di
Giovedì 11 maggio 2017, seduta n. 794

   NICCHI, SCOTTO e LAFORGIA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la prefettura di Grosseto ha assegnato, con bandi, parte dei richiedenti asilo pervenuti sul territorio provinciale, a vari soggetti affidatari nella gestione dell'accoglienza, secondo i criteri previsti dal sistema Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) in strutture denominate centri di accoglienza straordinari;
   l'Associazione partecipazione e sviluppo di Bagni di Lucca, Onlus che ha visto nel tempo un numero crescente di ospiti assegnati in accoglienza, ha operato e opera tra i soggetti affidatari dal 2014;
   l'associazione ha utilizzato per la gestione, nel periodo aprile 2014-dicembre 2015, n. 18 persone che sono state impiegate come volontari e con contratti a progetto;
   tali inquadramenti sono però risultati in contrasto con le norme sul volontariato (legge n. 266 del 1991) e non in conformità a quanto dichiarato e sottoscritto nella presentazione di partecipazione al bando riguardante le norme sul lavoro;
   numerose sono state le richieste dei lavoratori affinché la Onlus Partecipazione e Sviluppo regolarizzasse il rapporto di lavoro entro giugno 2015. Tali richieste sono però state completamente ignorate, ed anzi, alla visita ispettiva da parte della direzione del lavoro, i dipendenti sono stati indicati come responsabili, rispetto a presunte inadempienze, della gestione dell'accoglienza nelle strutture assegnate; 
   da parte dei lavoratori sono stati effettuati tentativi di mediazione, tramite il sindacato Cgil di Grosseto e, nella fase successiva (inizio 2016), vi è stato un tentativo di conciliazione proposto dal legale incaricato dai lavoratori presso la direzione territoriale del lavoro di Grosseto. Anche in questo caso, le richieste sono state completamente disattese e l'associazione ha preferito intraprendere un contenzioso;
   la situazione descritta nei punti precedenti è stata rappresentata dai lavoratori sia verbalmente che per scritto a diverse istituzioni locali, nazionali e all'autorità giudiziaria, affinché prendessero atto di come siano state disattese le norme previste in materia di volontariato e lavoro e gli impegni sottoscritti in sede di partecipazione al bando;
   la prefettura di Grosseto ha pubblicato, per la gestione dei richiedenti asilo, un apposito bando in data 15 dicembre 2015 la cui scadenza, per la presentazione delle istanze, era fissata per il 18 gennaio 2016, indicando come presunta data di affidamento il 1o marzo 2016;
   al suddetto bando avrebbero partecipato più soggetti tra i quali l'associazione Partecipazione e Sviluppo che è risultata esclusa, per quanto consta agli interroganti, per irregolarità nella presentazione dell'istanza;
   le procedure dovevano chiudersi entro il mese di febbraio 2016 e dal 1o marzo avrebbe dovuto esserci presumibilmente l'affidamento. Così non è stato e la chiusura delle procedure è slittata di mese in mese, sino a quando, nel novembre 2016, la prefettura ha dichiarato l'annullamento della stessa con varie motivazioni;
   si deve rilevare che questa rappresenta una anomalia poiché in tutte le altre prefetture della Toscana le procedure di gara sono state chiuse nei tempi più o meno indicati e sono stati effettuati gli affidamenti ai soggetti aggiudicatari;
   nel frattempo sono state indette manifestazioni di interesse atte a reperire ulteriori posti per far fronte all'emergenza nell'arrivo di nuovi migranti;
   dette manifestazioni, attivabili in situazioni di emergenza, ossia per far fronte a flussi imprevisti di richiedenti asilo in carenza di posti disponibili, hanno portato ad avere vantaggi nelle assegnazioni alla stessa associazione;
   nel 2016, rimarcando la disponibilità di posti offerti e al di là del ricorso del comune di Capalbio al Tar che, a quanto consta agli interroganti, sarebbe stato usato come un giustificativo per l'annullamento della gara, i nuovi arrivi sono stati allocati in strutture nuove reperite con procedure d'urgenza e in strutture già presenti nei comuni del grossetano, oltre i limiti autorizzati dalle singole strutture e le capienze consentite per esercitare un'accoglienza dignitosa;
   ne citiamo una ad esempio: nel comune di Civitella Paganico, Frazione di Paganico, via della Stazione 4, la struttura denominata il Molino. Struttura autorizzata dalle autorità locali (Vigili del fuoco, Usl e comune) ad accogliere 18 persone che, invece, ha ospitato e continua, ad oggi, probabilmente, a quanto consta agli interroganti, ad ospitare molte più persone richiedenti asilo;
   a parere degli interroganti viene spontaneo chiedersi come detta struttura, autorizzata per 18 persone, possa garantire gli standard di abitabilità, igiene e sicurezza, con un numero di persone ben più ampio di quello autorizzato;
   tutto questo indurrebbe a pensare che più che occuparsi del rispetto degli standard previsti dalle norme in materia di edilizia e quelle previste dal sistema di accoglienza, che si sommano agli standard non meno importanti sulla tutela del lavoro, si vogliano valorizzare le situazioni connesse ai vantaggi economici che derivano e aumentano con l'espandersi dei numeri dei richiedenti asilo ospitati nelle strutture inserite in tale sistema;
   in merito alla questione sopra esposta sono state fatte ulteriori segnalazioni alle autorità competenti e all'Anac –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di eventuali iniziative intraprese dalla prefettura di Grosseto per valutare se l'associazione di cui in premessa possegga i requisiti necessari per gestire l'accoglienza dei richiedenti asilo e, in caso affermativo, quali ne siano stati eventualmente gli esiti;
   se sia a conoscenza della situazione della gara del 2016 indetta dalla prefettura di Grosseto che, a giudizio degli interroganti, in modo anomalo rispetto alle altre prefetture, non ha concluso, di fatto, le procedure di assegnazione;
   se, pur in presenza di bando di gara in itinere possa considerarsi regolare l'avvio da parte delle prefetture di procedure denominate «manifestazioni d'interesse» che hanno concesso l'ampliamento dei posti per l'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati con procedure d'urgenza adottate e portate a conclusione in tempi più rapidi;
   se il Ministro interrogato non intenda intraprendere iniziative, anche di carattere ispettivo, per far luce su questa vicenda che potrebbe non essere l'unica su questo e su altri territori del Paese, al fine di evitare il ripetersi dell'ambiguità di situazioni d'ombra e che agevolano prassi di dubbia bontà. (4-16544)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 23 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 802
4-16544
presentata da
NICCHI Marisa

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame gli interroganti richiamano l'attenzione del Ministro dell'interno sulla gestione dell'accoglienza dei migranti in provincia di Grosseto, ponendo una serie di quesiti riguardanti l'operato della prefettura di quella provincia.
  Come riportato nell'atto di sindacato ispettivo, il 15 dicembre 2015 la prefettura di Grosseto ha avviato una procedura di gara per la conclusione di un accordo quadro volto ad assicurare, sino al 31 dicembre 2016, i servizi di accoglienza in favore dei richiedenti protezione internazionale destinati a quella provincia, in attuazione del piano di redistribuzione nazionale.
  Dopo la pubblicazione, in data 22 luglio 2016, dell'aggiudicazione provvisoria del servizio di accoglienza, soggetti terzi (non concorrenti) hanno instaurato nei confronti della prefettura un contenzioso giurisdizionale dinanzi al TAR Toscana.
  La prefettura ha quindi ravvisato l'opportunità di soprassedere all'aggiudicazione definitiva, in attesa dell'esito del giudizio, poi definito il successivo 22 settembre con una pronuncia di rigetto del ricorso.
  Prima dell'approvazione della graduatoria finale di gara, è sopravvenuta, l'11 ottobre 2016, una direttiva del Ministro dell'interno, rivolta ai prefetti, che, alla luce dell'esigenza di ricalibrare il sistema di accoglienza con l'adozione di criteri improntati all'accoglienza diffusa sul territorio, ha preannunciato l'imminente divulgazione di un piano operativo condiviso con l'Anci, teso a promuovere una distribuzione di migranti più equilibrata e sostenibile tra le diverse realtà locali.
  La prefettura ha rilevato la sussistenza di evidenti difformità tra i contenuti prescrittivi della direttiva ministeriale e le clausole del bando di gara.
  E quindi – siamo all'11 novembre dello scorso anno – essa ha ritenuto non già di annullare, come riportato nell'interrogazione, bensì di non procedere all'affidamento del servizio di accoglienza, avvalendosi di una clausola del bando di gara che consentiva tale opzione nel caso di sopravvenienza di «modificazioni sostanziali nella procedura di accoglienza delineata dal Ministero dell'interno».
  Nel contempo, la prefettura ha stabilito di indire una nuova procedura selettiva finalizzata a conformare il sistema di accoglienza alla nuova direttiva. Il relativo bando non è stato ancora pubblicato in quanto è intervenuta nel frattempo l'approvazione, da parte del Ministro dell'interno, del nuovo schema di capitolato d'appalto per la gestione dei centri di accoglienza sul territorio nazionale.
  In ordine a tale schema, registrato dalla Corte dei conti lo scorso 11 aprile, è pervenuta di recente alle prefetture un'articolata circolare esplicativa.
  Quindi, il prefetto di Grosseto ha assicurato che procederà all'avvio della gara di appalto, non appena avrà completato i necessari approfondimenti applicativi.
  Durante l'iter appena descritto, il territorio provinciale ha continuato ad essere interessato da un incessante afflusso di migranti. La conseguente, inderogabile necessità di assicurare la continuità del servizio di accoglienza è stata soddisfatta sia prorogando gli affidamenti già in essere, sia procedendo a nuovi affidamenti con carattere d'urgenza.
  In coerenza e attuazione dei principi di trasparenza e competitività, la prefettura ha affidato i servizi con carattere d'urgenza solo dopo aver diramato avvisi pubblici volti a raccogliere le manifestazioni di interesse degli enti locali e di qualificati operatori privati presenti sul mercato. Ciò è quanto si è verificato anche con riferimento all'Associazione Partecipazione e Sviluppo espressamente menzionata nell'atto di sindacato ispettivo.
  Giova precisare che tutti gli affidamenti sono avvenuti nel rispetto della normativa vigente, con particolare riferimento all'articolo 11 del decreto legislativo n. 142 del 2015.
  Si soggiunge che in questi mesi, la prefettura, contestualmente all'adozione delle ineludibili misure d'urgenza, ha posto le basi per la costruzione di un modello condiviso di accoglienza a livello provinciale. Essa ha promosso, infatti, vari incontri con i sindaci della provincia, anche divisi per ambiti territoriali, rilevando la concreta possibilità di addivenire alla stipula con alcuni enti territoriali di atti convenzionali finalizzati alla gestione dei servizi di accoglienza.
  Venendo ad un altro quesito posto con l'interrogazione, quello relativo alle iniziative assunte dalla prefettura per appurare la sussistenza dei requisiti soggettivi di legge in capo agli enti gestori dell'accoglienza, si rappresenta che tutti i soggetti partecipanti a procedure di gara o individuati per l'affidamento con carattere d'urgenza sono sottoposti ad un sistema di controlli rinforzato, comprendente sia le verifiche di rito prescritte dalla normativa sui contratti pubblici, sia gli ulteriori accertamenti di cui alla direttiva del Ministro dell'interno del 4 agosto 2015, miranti a prevenire e contrastare eventuali fenomeni corruttivi o di infiltrazione della criminalità nel settore.
  Questi controlli sono stati effettuati, senza riscontrare controindicazioni, anche nei riguardi dell'Associazione Partecipazione e Sviluppo, che, peraltro, è risultata affidataria del servizio di accoglienza pure in altre province, quali Lucca e Sassari.
  Ci si sofferma ora su alcuni aspetti evidenziati nel preambolo dell'interrogazione.
  Riguardo all'asserito sovraffollamento delle singole strutture temporanee di accoglienza, si informa che presso la prefettura di Grosseto è stato istituito fin dal 2015 un apposito nucleo di valutazione dei requisiti di agibilità delle strutture medesime, deputato allo svolgimento di sopralluoghi in ogni immobile proposto preliminarmente alla sua effettiva destinazione al servizio di accoglienza.
  La costituzione del nucleo a composizione interistituzionale (ne fanno parte, oltreché la prefettura, il comando provinciale dei vigili del fuoco e la ASL territorialmente competente) ha risposto all'esigenza di garantire il rigoroso rispetto, in ogni struttura, delle previsioni del vigente quadro normativo.
  Il predetto organismo effettua, tra l'altro, una stima sulla capienza massima degli immobili proposti come struttura di accoglienza, in base allo stato di fatto degli immobili stessi all'atto del sopralluogo. Non di rado, tuttavia, la capienza originariamente determinata è suscettibile di essere incrementata con la successiva messa a disposizione di nuovi locali, proprio come avvenuto nel caso specifico della struttura sita nel comune di Civitella Paganico, espressamente menzionata nell'interrogazione.
  Quanto alla vicenda dei lavoratori dell'Associazione Partecipazione e Sviluppo, la prefettura ha riferito che l'attività ispettiva, svolta dalla locale direzione territoriale del lavoro il 6 ottobre 2015 presso due strutture di accoglienza gestite dall'associazione medesima, si è conclusa solo recentemente con la redazione di un verbale di contestazione di illecito amministrativo, notificato il 13 marzo 2017. Le risultanze dell'accertamento non hanno ancora acquistato natura definitiva.
  Per quanto ha formato oggetto di attività ispettiva, risulta pendente anche un contenzioso giurisdizionale dinanzi al giudice del lavoro di Grosseto.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

amministrazione locale

diritto del lavoro