ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16543

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 793 del 10/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: COZZOLINO EMANUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/05/2017
Stato iter:
06/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/10/2017

CONCLUSO IL 06/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16543
presentato da
COZZOLINO Emanuele
testo di
Mercoledì 10 maggio 2017, seduta n. 793

   COZZOLINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la pericolosità dell'amianto è nota: l'Osservatorio nazionale amianto ricorda come questo, oltre ad avere effetti fibrogeni, capaci di provocare l'insorgenza di asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici, con complicazioni cardiovascolari, abbia effetti cancerogeni dato che provoca, oltre al mesotelioma della pleura, del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo e del polmone, anche altre neoplasie, quali il cancro alla laringe e alle ovaie, ed inoltre, è stata confermata l'associazione tra esposizione ad amianto e una maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco e al colon-retto;
   venerdì 5 maggio 2017 un incendio è divampato in una ditta di stoccaggio di rifiuti in via Pontina Vecchia al chilometro 33,381, nei pressi di Pomezia, che ha tenuto svariate ore i vigili del fuoco al lavoro per domare le fiamme;
   Eco-X di Pomezia, stabilimento coinvolto nell'incendio, trattava materiali di recupero, in particolare carta e plastica e si trova all'interno di un'area fortemente caratterizzata da insediamenti industriali;
   il fuoco si sarebbe, dapprima, sviluppato dal materiale che era accatastato nel piazzale dell'azienda, per poi propagarsi anche ai materiali conservati all'interno dei capannoni;
   nel comunicato stampa diffuso dalla Asl, che ha chiarito di aver agito tempestivamente, con sopralluoghi e attivando una «unità di coordinamento per garantire ogni azione necessaria alla migliore tutela della salute della popolazione», e della «tutela della sicurezza animale», si legge che ci possa essere una «possibile presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell'impianto» richiedendo «ad ARPA Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale, al fine di determinare l'eventuale presenza di fibre aerodisperse; contestualmente, è stato contattato il Centro regionale amianto della Asl VT per concordare l'analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare»;
   l'amministratore delegato dell'azienda Eco X dichiarava nelle prime ore: «Escludo che nel nostro stabilimento ci fossero rifiuti pericolosi, ed è assolutamente falso che ci sia amianto sul tetto visto che è di cemento»;
   nelle coperture del tetto dei capannoni andati a fuoco nell'incendio, nonostante le prime rassicurazioni, sarebbe stato invece presente dell'amianto, seppure «incapsulato», cioè trattato per non nuocere in condizioni normali;
   a confermarne la presenza è stato il direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6, Mariano Sigismondi che ha aggiunto che «si dovrà valutare l'effetto del calore su questa particolare sostanza. Al momento non abbiamo elementi che possano far destare preoccupazioni, almeno a livello acuto, nell'immediatezza del momento»;
   com’è noto la procedura di incapsulamento dell'amianto non consente una sicurezza assoluta nel trattamento di questo materiale, specie se questo non è integro –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
   quali iniziative si stiano assumendo al fine di accertare eventuali rischi per la salute derivanti dalla dispersione di fibre d'amianto a seguito dell'incendio della Eco X e quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo al fine di limitare le conseguenze di tale evento. (4-16543)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 6 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 865
4-16543
presentata da
COZZOLINO Emanuele

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, inerente l'incendio sviluppatosi il 5 maggio 2017 presso l'impianto di trattamento di rifiuti della Eco X, sito nel comune di Pomezia, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Occorre, evidenziare, in primo luogo, che da subito il Ministero dell'ambiente si è messo in contatto con la regione Lazio che ha fatto presente di aver attivato tempestivamente tutte le strutture preposte alla sicurezza e alla tutela dell'ambiente e della salute della popolazione.
  In particolare, i controlli sui livelli di agenti inquinanti sono stati attivati dai tecnici dell'Asl RM6 e dell'agenzia Arpa Lazio attraverso l'installazione di sistemi di rilevazione ed il prelievo di campioni nei pressi dell'area interessata nonché verifiche sulla qualità dell'aria anche mediante le centraline della rete di monitoraggio. Tali campionamenti sono stati effettuati in modo continuativo per garantire la corretta applicazione di ogni eventuale prescrizione a tutela della salute della popolazione e del territorio.
  Più precisamente, l'Arpa Lazio ha fatto presente che i dati del particolato PM10 hanno evidenziato concentrazioni elevate (130 µg/mc) nel giorno dell'incendio per poi dimezzarsi il giorno successivo (73 µg/mc). Nei giorni seguenti si è evidenziata una graduale diminuzione del PM10, fino a valori inferiori al limite di legge nella giornata del 9 maggio 2017. È stato, peraltro, elaborato un modello di dispersione degli inquinanti per individuare le zone con maggior rischio di ricaduta in un'area di 30km x 30km al fine di concentrare i monitoraggi ambientali successivi che riguardano suolo e acque superficiali.
  Sempre secondo quanto riferito dall'Arpa, dai rilevamenti effettuati anche nelle giornate del 6 e 7 maggio scorso, le concentrazioni misurate presso le stazioni di Ciampino, Cinecittà e Fermi e quelle rilevate dal mezzo mobile situato nell'abitato di Albano Laziale hanno fornito valori inferiori ai limiti imposti dal decreto legislativo n. 155 del 2010 e in linea con quelli rilevati nelle giornate precedenti l'incendio. Al fine di monitorare l'evoluzione della situazione su un'area più ampia, sono stati istallati ulteriori campionatori di aria di cui uno a circa 200 metri in linea d'aria dal luogo dell'incendio e uno nel comune di Pomezia in piazza dell'Indipendenza.
  L'Arpa Lazio ha fatto presente, altresì, che, nelle giornate dal 16 al 21 maggio 2017, le concentrazioni misurate presso le stazioni Ciampino, Cinecittà e Fermi e quelle rilevate dal mezzo mobile situato nell'abitato di Albano Laziale hanno fornito valori inferiori ai limiti imposti dal predetto decreto legislativo n. 155 del 2010 e in linea con quelli rilevati nelle giornate precedenti l'incendio.
  Per quanto riguarda le misurazioni effettuate con campionatori specificamente installati nelle immediate vicinanze dell'incendio, nonché nel plesso degli uffici del comune di Pomezia, in piazza Indipendenza, la predetta agenzia ha raccolto i filtri per la determinazione del PM10 confermando, in entrambe le postazioni mobili installate, valori inferiori al limite imposto per il PM10 ed in linea con quelli misurati dalla rete fissa di monitoraggio nello stesso periodo.
  Nello specifico, con riferimento al campionatore per il PM10 situato nelle immediate vicinanze dell'incendio, sono state completate le analisi per la ricerca di microinquinanti organici sui campioni di PM10 relativi alle giornate del 13 e 14 maggio 2017 che hanno evidenziato una diminuzione della concentrazione di benzo(a)pirene, risultato inferiore al limite medio annuale. Anche le concentrazioni di diossine e furani rilevate nelle vicinanze dell'incendio tra il 9 ed il 14 maggio confermano il trend decrescente messo in evidenza nelle precedenti rilevazioni. Le stesse risultanze sono emerse per le concentrazioni di PCB che evidenziano una costante diminuzione.
  Analogamente, sono state determinate le concentrazioni di inquinanti organici sui filtri di PM10 campionati il 13 e 14 maggio 2017 presso il comune di Pomezia, in piazza Indipendenza. La concentrazione di benzo(a)pirene è risultata inferiore al limite medio annuale e le concentrazioni di PCB e diossine sono in linea con quelle normalmente riscontrabili in ambiente urbano e con i valori misurati in precedenti analoghe campagne di monitoraggio.
  Con riferimento alla messa in sicurezza del sito, si segnala che, con l'ordinanza del 10 maggio, il sindaco di Pomezia ha ordinato ai gestori dell'impianto di adottare con urgenza gli interventi di tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali ivi presenti e di contestuale bonifica del sito, nel rispetto della normativa vigente a tutela della salute pubblica.
  A seguito di indagini analitiche svolte dalla Asl Roma 6, la stessa ha confermato la presenza di fibre di amianto nelle coperture dei capannoni dello stabilimento, ma dagli accertamenti effettuati non si rileva la presenza di tali fibre aerodisperse. La Asl, comunque, sta proseguendo nelle attività di campionamento e monitoraggio delle aree limitrofe allo stabilimento.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, si rassicura che il Ministero dell'ambiente continua a monitorare la situazione con la direzione competente e con l'Ispra, che è a disposizione dell'Arpa regionale per ogni necessario supporto tecnico.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

sostanza pericolosa

amianto