ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16536

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 793 del 10/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 10/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 10/05/2017
BRIGNONE BEATRICE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 10/05/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 10/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 10/05/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16536
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Mercoledì 10 maggio 2017, seduta n. 793

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE e PASTORINO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   a marzo 2016 una ricerca di Nomisma e Federcasa ha rivelato i dati del disagio abitativo: 1,7 milioni di famiglie vivono in una casa in affitto, ma sono gravati da un canone che assorbe oltre il 30 per cento del reddito familiare. Un disagio che diventa un'emergenza se non si riescono a pagare le rate e si arriva allo sfratto. Nel 2014 sono stati emessi 77.278 procedimenti esecutivi, di cui 69.015 per morosità, con una crescita annuale costante dell'8 per cento. La media nazionale si attesta a uno sfratto ogni 399 famiglie;
   secondo Federcasa il 90 per cento della morosità è «incolpevole» e dovuta dall'impossibilità di provvedere al pagamento del canone, conseguenza della crisi economica e occupazionale. Lo stesso Ministero dell'interno nella sua pubblicazione annuale riporta il dato di 64.676 sfratti eseguiti nel 2015: oltre 57 mila dovuti a morosità (più dell'88 per cento);
   per l'associazione sono circa 650 mila le domande inevase di alloggi popolari inoltrate da famiglie a cui il comune non può assegnare la casa, nonostante rientrino nelle graduatorie degli aventi diritto. La media nazionale di assegnazioni è di 60-70 alloggi all'anno, ma una parte di essi va a beneficio dell'occupante e, tra l'inserimento in graduatoria e l'assegnazione, possono passare 50-60 anni;
   in un articolo pubblicato a marzo 2017, dal settimanale Panorama, «Immobili Inps: storia di un patrimonio mal gestito», si apprende che l'ente possiede circa 30 mila unità immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, garage, terreni) per un valore complessivo di 2 miliardi e mezzo di euro. Di queste, 25 mila sono proprietà rimaste invendute dopo le cartolarizzazioni Scip1 e Scip2. In seguito la legge 27 febbraio 2009, n. 14, ha reso obbligatoria la vendita e vietato la stipula di nuovi contratti di locazione per gli immobili: conseguentemente, il 52 per cento è rimasto sfitto, con un rendimento da diversi anni negativo. Nell'ultimo bilancio approvato dall'Inps il risultato netto della gestione è stato pari a –78 milioni di euro circa nel 2015 (–87 milioni nel 2014 e – 63,5 milioni nel 2013);
   il 28 febbraio 2017, nel corso di una audizione in Commissione parlamentare di inchiesta su sicurezza e degrado delle città, il direttore dell'Agenzia del demanio, Roberto Reggi ha ricordato la possibilità «di utilizzare i beni disponibili non più strategici per lo Stato per finalità sociali o comunque pubbliche (...) opportunità portata dallo “Sblocca Italia”, in particolare all'articolo 26, che consente a chiunque, al singolo cittadino, all'associazione, all'imprenditore e all'amministrazione locale, di richiedere un bene dello Stato non utilizzato, cioè disponibile, con finalità di edilizia residenziale pubblica, per contrastare l'emergenza abitativa»;
   infatti, come misura finalizzata alla riduzione del disagio abitativo, l'articolo 26, comma 1-bis, del decreto-legge n. 133 del 2014, stabilisce «Hanno priorità di valutazione i progetti di recupero immobili a fini di edilizia residenziale pubblica, da destinare a nuclei familiari utilmente collocati nelle graduatorie comunali per l'accesso ad alloggi di edilizia economica e popolare e a nuclei sottoposti a provvedimenti di rilascio per morosità incolpevole, nonché gli immobili da destinare ad autorecupero, affidati a cooperative composte esclusivamente da soggetti aventi i requisiti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica» –:
   se il Governo sia a conoscenza di quando riportato in premessa e se non ritenga opportuno intervenire con urgenti iniziative normative in favore dell'edilizia residenziale pubblica al fine di ridimensionare il numero di domande inevase di alloggi popolari;
   se il Governo intenda fornire elementi sull'attuazione dell'articolo 26, comma 1-bis, del decreto-legge n. 133 del 2014 e sugli interventi, avviati per finalità di edilizia residenziale pubblica e per il contrasto all'emergenza abitativa.
(4-16536)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

assegnazione di alloggio

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