ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16505

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 790 del 05/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/05/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16505
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Venerdì 5 maggio 2017, seduta n. 790

   QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   dopo i siriani, gli eritrei sono i primi al mondo per numero di richiedenti asilo. In migliaia fuggono ogni giorno dal proprio Paese, nonostante non ci sia all'interno dello stesso una vera e propria guerra civile, ed essendo quella con la vicina Etiopia congelata da circa venti anni;
   le condizioni che portano migliaia di eritrei a fuggire riguardano pertanto ed eminentemente le pesanti, continue e costanti violazioni dei diritti umani;
   nel giugno del 2015 l'ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani di Ginevra ha pubblicato un'inchiesta sull'esercizio dei diritti e delle libertà civili in Eritrea che descrive il sistema repressivo usato dal governo per controllare, mettere sotto silenzio, isolare le persone. Come conseguenza di questo controllo di massa – si legge nel rapporto – gli Eritrei vivono in costante timore che la loro condotta sia o possa essere posta sotto controllo dalla polizia e che le informazioni ottenute possano essere usate contro di loro portando ad arresti arbitrari, torture, sparizione e morte;
   ogni cittadino o cittadina eritreo è obbligato a prestare servizio militare a diciassette anni. La leva dovrebbe teoricamente durare 18 mesi, ma in realtà si sviluppa a tempo indeterminato. Concluderla è l'unico modo per ottenere un passaporto e avere così la possibilità di lasciare il Paese in maniera legale. In realtà, la gran parte dei militari viene costretta ai lavori forzati. Particolarmente alto è per le donne durante il servizio il rischio di finire vittime di violenza sessuale. Non solo i militari ma anche altre categorie di cittadini, ad esempio detenuti e studenti, sono sottoposti a lavoro forzato: «l'uso del lavoro forzato è così prevalente in Eritrea – prosegue il rapporto – che tutti i settori dell'economia si affidano ad esso e tutti gli Eritrei ne saranno probabilmente soggetti a un punto della loro vita»;
   relativamente al ruolo geopolitico svolto nella regione del Corno d'Africa, le Nazioni Unite hanno giudicato destabilizzante il comportamento dello Stato eritreo, tanto da approvare prima la risoluzione 1907/2009, che stabilisce il divieto di vendita o fornitura di qualsiasi tipo di arma all'Eritrea nonché il divieto di addestramento o assistenza alle forze armate eritree da parte di qualsiasi Stato membro, quindi la risoluzione 2023/2011 che vieta l'utilizzo dei proventi del settore minerario da parte eritrea per destabilizzare i Paesi confinanti;
   la risoluzione 2111/2013 ribadisce l'embargo imposto dalla risoluzione 1907;
   nonostante tali provvedimenti il Governo eritreo continuerebbe a sostenere gruppi armati che operano negli Stati vicini e, in particolare, in Etiopia, così come sarebbero state denunciate forze eritree impegnate nella guerra civile in Yemen;
   al riguardo, risulta che alcuni Stati della regione avrebbero trasferito truppe ed armi in Eritrea per condurre la guerra in Yemen, rendendo lo stato del Corno d'Africa una sorta di hub di forze militari e materiale bellico;
   il Governo eritreo, a quanto consta all'interrogante, avrebbe acquistato sistemi d'arma dalla Corea del nord, violando il regime di embargo deciso dalle Nazioni Unite;
   la posizione strategica dell'Eritrea – a stragrande maggioranza mussulmana e prossima geograficamente alla penisola araba – nonché il passato coloniale dell'Italia impongono all'Italia medesima una speciale attenzione verso questo Paese per le dinamiche interne e internazionali che lo riguardano –:
   quali iniziative intenda assumere il nostro Paese, come membro non permanente del consiglio di sicurezza dell'ONU, in vista della discussione che si terrà il 17 maggio 2017 in seno al medesimo relativamente al rinnovo e al rafforzamento dell'embargo militare all'Eritrea, nonché per l'adozione di ulteriori misure di pressione internazionale finalizzate al ripristino del rispetto dei diritti umani in quel Paese. (4-16505)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

paese membro

asilo politico