ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 789 del 04/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 04/05/2017
Stato iter:
11/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/10/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2017

CONCLUSO IL 11/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16495
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Giovedì 4 maggio 2017, seduta n. 789

   FANTINATI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   su segnalazione del comitato Terre Nostre di Torretta di Legnago, il 13 aprile 2017 i carabinieri, i vigili del fuoco e i tecnici di Arpav hanno fatto un sopralluogo per un fenomeno di inquinamento della falda acquifera;
   nella zona, ci si trova in provincia di Verona, insiste una discarica contro il cui ampliamento il sindaco di Castelnovo Bariano, ha presentato un ricorso al Tar, oltre a un esposto alla procura della Repubblica di Verona;
   la nuova segnalazione del comitato Terre Nostre fa riferimento proprio a un fenomeno riguardante l'acqua in uno scolo a una distanza di circa 100 metri dalla discarica. Acqua che si presenterebbe con macchie rossastre, oltre che con un odore acido e che, secondo questa lettura dell'attività della discarica, mette a grave rischio la salute pubblica e l'ambiente;
   a supporto di questa descrizione dei fatti ci sarebbero anche una serie di osservazioni tecniche redatte da una consulente iscritta nel registro dei periti ambientali presso il tribunale di Padova e citate nell'esposto, secondo le quali, l'attività in essere della discarica è fonte di inquinamento, in particolar modo per la matrice acque, mettendo a repentaglio in primis la salute dei residenti, nonché la salubrità del territorio –:
   se il Governo sia a conoscenza della situazione sopra descritta e dei rischi di carattere ambientale e sanitario che la situazione sta causando agli abitanti dei comuni vicini alla discarica e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere al fine di verificare, anche tramite ulteriori interventi del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, lo stato dei luoghi di cui in premessa. (4-16495)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 11 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 868
4-16495
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al fenomeno di inquinamento della falda acquifera nel comune di Castelnovo Bariano (VR), sulla base degli elementi acquisiti dai competenti enti territoriali si rappresenta quanto segue.
  Secondo quanto riferito da Arpav si rappresenta che, presso la discarica Le.Se. di Torretta, comune di Legnago (VR), nell'area di più antico allestimento e gestione nella quale il conferimento dei rifiuti si è svolto nel periodo compreso tra il 1982 ed il 1990, è presente una situazione di contaminazione delle acque sotterranee. Tale inquinamento è presumibilmente dovuto all'inadeguatezza dei presidi impiantistici realizzati per tale tratto dell'impianto, tecnicamente oggi non più attuali, ed anche al loro possibile deterioramento nel tempo.
  Si specifica altresì che i parametri chimici presenti in concentrazioni superiori alla norma nell'acquifero superficiale alcuni, come il manganese, il ferro, l'arsenico e l'ammoniaca, sono caratteristici di ampie zone del territorio del basso veronese, e la loro presenza è attribuibile, almeno in parte, a cause geologiche naturali. Nel caso di altre sostanze di natura salina o organica presenti in elevata concentrazione nel percolato della discarica, ed in minore concentrazione nelle acque di alcuni punti di controllo, è stato riconosciuto un contributo diretto di rilascio da parte dell'impianto.
  Per discriminare tali contributi di contaminazione, dagli effetti derivanti da un più generale stato chimico scadente del primo acquifero, l'Arpa Veneto si è avvalsa di una serie di piezometri ubicati nell'area vasta circostante l'impianto, posti in posizioni opportunamente distanziati da esso, in modo da costituire un sistema di riferimento remoto di «bianco ambientale», scarsamente influenzabile dalla presenza della discarica.
  È stata riconosciuta, per quanto riguarda l'alterazione qualitativa della falda derivante dalla discarica, un'estensione areale limitata, in quanto l'effetto di diluizione naturale da parte della falda è in grado di riportare nei pozzi a valle nell'area vasta (distanti poche centinaia di metri) le concentrazioni sui livelli di fondo naturale.
  Giova richiamare, per maggiore chiarezza, la situazione idrogeologica degli acquiferi nell'area in esame. Il primo acquifero semi-confinato e in pressione è posto poco sotto il piano campagna; la falda ha in linea generale una direzione nordovest-sudest, e presenta un gradiente idraulico molto basso. Gli acquiferi più profondi sono isolati da livelli di permeabilità bassa o nulla, tali da scongiurare una diffusione in profondità della contaminazione.
  Ai fini della risoluzione della problematica descritta, la regione Veneto ha approvato nel 2009, con deliberazione della giunta regionale Veneto, n. 994, un progetto di messa in sicurezza permanente e ripristino ambientale del primo tratto in alveo di discarica, autorizzando nel contempo un ampliamento della discarica in esercizio.
  L'intervento prevede la rimozione di tutti i rifiuti depositati in tale tratto di discarica e la loro ricollocazione nei nuovi lotti di discarica. Le operazioni di bonifica sono iniziate nel 2011. Attualmente i lavori risultano eseguiti per circa il 50 per cento, la regione Veneto ha concesso recentemente una proroga per il loro completamento, che dovrà avvenire entro l'anno 2019.
  Inoltre si comunica che, le attività di monitoraggio della qualità delle acque di falda, eseguite da Arpav con frequenza trimestrale, hanno puntualmente registrato le anomalie qualitative in precedenza descritte e le loro oscillazioni nel tempo. Dei risultati delle verifiche sono state informate le autorità amministrative e l'autorità giudiziaria, trasmettendo periodicamente gli esiti dei controlli effettuati. Poiché i lavori di messa in sicurezza permanente prevedono la rimozione della sorgente primaria di contaminazione della falda, costituita nei rifiuti abbancati nel primo tratto in alveo della discarica, ci si attende nel tempo un'attenuazione dei fenomeni di contaminazione della falda superficiale, una volta completati i lavori suddetti. Attualmente tale attenuazione non è ancora apprezzabile.
  L'Arpav ha inoltre eseguito nel contempo anche periodici controlli integrati presso l'impianto, soggetto ad autorizzazione integrata ambientale, prendendo in considerazione le diverse sezioni che lo compongono, non solo la discarica, ma anche il comparto di selezione meccanica e biostabilizzazione di rifiuti di matrice organica.
  L'impianto, per quanto potuto verificare, risulta gestito con sufficiente correttezza, e non si segnalano pertanto ulteriori criticità.
  Recentemente, la regione Veneto con Dgrv n. 146 del 16 novembre 2016, ha approvato una modifica autorizzativa che permette al gestore di ritirare in discarica un serie di rifiuti speciali non pericolosi, a fronte della riduzione dei flussi in impianto di rifiuti derivanti dalla filiera dei rifiuti solidi urbani. Viene fatto presente che, ad oggi, il gestore non si sia avvalso della facoltà di poter accogliere queste ulteriori tipologie di rifiuti.
  Si rappresenta altresì che, in seguito a recenti segnalazioni di fenomeni anomali, quali colorazioni rossastre e valori anomali di pH, nella rete di scoli nella zona a valle geografica della discarica, il dipartimento provinciale di Verona sta eseguendo approfondimenti per definire la matrice ambientale coinvolta e per verificare un eventuale contributo della discarica.
  Un approfondimento ha riguardato i pozzi di sottotelo presenti lungo le sponde di discarica nel secondo tratto in alveo, considerati come elementi di possibile fragilità nel sistema di impermeabilizzazione dell'impianto. Dopo avere rilevato una presenza di liquidi all'interno di quasi tutti questi pozzi, è stata segnalata tale situazione alla provincia di Verona, che ha emesso diffida nei confronti del gestore richiedendo di asportare, anche a scopo puramente preventivo, tali liquidi e mantenere il battente nei pozzi al livello minimo possibile. Risulta che tale diffida sia stata ottemperata con solerzia da parte del gestore della discarica. Mentre in merito alle anomalie rilevate presso gli scoli nei pressi della discarica, sono tuttora in corso indagini di approfondimento ai fini di accertarne la natura e possibilmente l'origine.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare continuerà a tenersi informato mantenendo alto il livello di attenzione sulla questione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento idrico

protezione del consumatore

deposito dei rifiuti