Legislatura: 17Seduta di annuncio: 787 del 02/05/2017
Primo firmatario: FONTANA GREGORIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 02/05/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 02/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 17/11/2017 MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
SOLLECITO IL 20/09/2017
RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/11/2017
CONCLUSO IL 17/11/2017
GREGORIO FONTANA. —
Al Ministro dell'interno
. — Per sapere – premesso che:
nel corso della puntata del 9 aprile 2017 del noto programma televisivo «Le Iene» è stato riproposto un servizio d'inchiesta di un inviato che, recatosi in alcune moschee non ufficiali di Roma, fingendosi un ragazzo di origini arabe, raccontava in confidenza di avere un coinquilino intenzionato ad arruolarsi nell'Isis;
nel servizio, mentre alcuni imam intervistati con telecamera nascosta, consigliavano il silenzio o comunque di non denunciare l'accaduto, c’è stato anche chi, dopo alcuni minuti, non solo ha espresso approvazione e solidarietà nei confronti dei terroristi, ma ha anche auspicato l'uccisione del Presidente della Francia, del Primo ministro tedesco e del Premier d'Israele –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative intenda adottare ai fini del controllo sul proselitismo jihadista, provvedendo, per quanto di competenza, al censimento in tutta Italia delle moschee non ufficiali, con particolare riferimento alla loro conformità a tutti i requisiti di legge e ai titoli abilitativi previsti per i luoghi aperti al pubblico. (4-16446)
Risposta. — In relazione a quanto evidenziato nell'atto di sindacato ispettivo in esame e, in particolare, in merito al servizio televisivo dai titolo «Imam romani e potenziale terrorista» – andato in onda la sera del 9 aprile 2017 su Italia 1 e già trasmesso il 1° maggio 2016 – si rappresenta che è pendente un procedimento penale presso la Procura della repubblica del tribunale di Roma, nell'ambito del quale la locale Digos ha effettuato attività investigative su delega all'autorità giudiziaria.
Su un piano più generale si assicura che le forze dell'ordine svolgono, già da tempo, su tutto il territorio nazionale, un'intensa e capillare attività di monitoraggio finalizzata a individuare eventuali fenomeni di radicalizzazione religiosa.
In esito a tali attività sono stati acquisiti diversi elementi suscettibili di approfondimento investigativo, tanto che sono 215 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio del 2015 all'11 ottobre 2017.
Si evidenzia, inoltre, che il tema della prevenzione di degenerazioni fondamentaliste è alla costante attenzione del Ministero dell'interno, impegnato a favorire il dialogo tra culture e religioni diverse nel rispetto dei valori e principi costituzionali. Infatti, la politica del Governo mira a facilitare l'integrazione degli immigrati nel tessuto sociale del paese, proprio al fine di prevenire ogni forma di estremismo violento, ciò anche attraverso un dialogo costante con le comunità islamiche presenti in Italia.
Al riguardo va ricordato che il 1° febbraio 2017 è stato sottoscritto il patto nazionale per un islam italiano con gli esponenti delle associazioni e delle comunità islamiche maggiormente rappresentative presenti in Italia.
Il documento nel richiamare espressamente la nostra Costituzione si ancora ai «valori solidi» che tutti, Stato e comunità islamiche, insieme si impegnano a difendere. Il cuore del patto è costituito dal giusto equilibrio di diritti e doveri, necessario sviluppare un progetto che mira a costruire una forte integrazione.
Il patto impegna le associazioni a «proseguire nell'azione di contrasto dei fenomeni di radicalismo religioso, anche attraverso forme di collaborazione che offrano alle autorità e alle istituzioni strumenti di interpretazione di un fenomeno che minaccia la sicurezza della collettività, ivi compresi cittadini e residenti di fede islamica».
In un'ottica pattizia e di mutua collaborazione — ritenuta maggiormente efficace rispetto a un'imposizione giuridica unilaterale di più difficile attuazione — sono le stesse realtà religiose islamiche a impegnarsi a prevenire fenomeni di radicalismo e a segnalare fenomeni sospetti.
Quanto alle moschee e alle attività che in esse si svolgono, il patto registra ancora la responsabilità delle associazioni musulmane «nell'impegno di garantire che i luoghi di preghiera e di culto mantengano standard decorosi e rispettosi delle norme vigenti (in materia di sicurezza e di edilizia)».
Sono le stesse comunità quindi ad accettare il principio che il diritto fondamentale della libertà di religione passa attraverso il rispetto delle regole dell'ordinamento giuridico, in particolare per quanto riguarda gli standard di sicurezza e di igiene e sanità, oltre che della normativa in tema di destinazione d'uso degli edifici.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Domenico Manzione.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):licenza edilizia
Capo di governo
censimento